Il mare come file rouge del talk musicale del cantautore Mizio Vilardi a Molfetta

Tanti gli ospiti che hanno colorato la serata del 1 giugno nella cornice del Palazzo della Musica

lunedì 3 giugno 2024
A cura di Vincenzo Ciccolella
Il mare, capace di attraversare tutti i tempi, testimone silenzioso e calmo eppure rumoroso e tonante, culla dei molfettesi, è stato il fil rouge del talk musicale del cantautore Mizio Vilardi, molfettese fuorisede, romano per adozione, che recentemente ha pubblicato il suo nuovo pezzo "De fiàuere u mére" altrimenti conosciuto come "Così fiorisce il mare". Il talk, di cui la testata giornalistica MolfettaViva è stata media partner, è stato costellato dall'intervento di vari ospiti che hanno partecipato alla realizzazione del videoclip o sono strettamente legati al mare.

L'evento è stato organizzato dall'associazione culturale "L'Albero Felice" (attributo scelto non per caso, in quanto il termine felice deriva dal latino "Felix" che rinvia alla fioritura) ed ha visto coinvolti il Palazzo della Musica don Salvatore Pappagallo ed il Centro Recupero Tartarughe Marine WWF Molfetta. Tra gli ospiti:

- Felice Altomare (attore di cinema e teatro) primo commediografo a scrivere una commedia in vernacolo molfettese, nel 1974. «Così fiorisce il mare mi ha fatto rivivere i ricordi del mio quartiere. Le tappe del viaggio sono iniziate tra le strette viuzze del centro antico, che da sempre hanno ispirato scrittori e poeti», l'attore ha ricordato la posa della prima pietra del porto, evento nel quale l'intera città di Molfetta siglò con la pietra sul blu un patto immortale. «Vorrei ricordare la festa della posa della prima pietra del porto avvenuta una mattina di Maggio 1844» ha commentato. Secondo la testimonianza di Mauro Altomare, citato dal commediografo, un corteo costituito da religiosi, vescovo e sindaco si radunò per andare a collocare la prima pietra del nuovo porto;

talk musicale Cos fiorisce il mare
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Talk musicale Cos fiorisce il mare
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Talk musicale cos fiorisce il mare

- Nel video si incontrano tre generazioni, tra passato e ricordo, presente e vita, prospettive e futuro. A rappresentare la più piccola delle tre il giovanissimo Gianluca Fiumefreddo, che ha preso attivamente alla realizzazione del videoclip in qualità di attore

- Circa 400 tartarughe ogni anno sono liberate nella loro casa: il mare. Tutto questo avviene grazie allo stacanovista lavoro di Pasquale Salvemini. Oltre agli ottimi numeri che il Centro di Molfetta vanta, Salvemini ha puntato l'attenzione su una grave problematica relativa alle tartarughe. «Gran parte di esse muoiono imprigionate nelle reti per annegamento. Essendo questi animali dotati di polmoni, devono tornare in superficie per respirare: imprigionate nelle reti da pesca, moltissime tartarughe trovano la morte. Un'altra causa che ne determina il decesso è il gas embolismo: le barche che pescano con reti di 200/300 metri a strascico trascinano con sé, anche in un minuto, le tartarughe intrappolate in superficie. Si creano così enormi bolle, nei vasi sanguigni, che possono fare esplodere gli organi interni. Attualmente Salvemini ha brillantemente avviato una collaborazione con i pescatori locali per sanare la situazione e garantire sicurezza a questi splendidi abitanti dell'azzurro;

- La poesia di Vilardi ha avuto un rilevante impatto tanto da essere citata nella tesi di laurea magistrale del giovane etnomusicologo e cantautore Alessandro Virgilio;

- "L'arte di sbagliare, la mia arte preferita. Semplice iniziare: si comincia con la vita": è con la sua stessa poesia che è stata introdotta l'eclettica giornalista e scrittrice Sara Fiumefreddo, che ha collaborato con passione alla realizzazione del soggetto e della sceneggiatura del videoclip: «Lavorare per un videoclip musicale è un esperienza unica: bisogna trasformare in immagini giuste e cariche di significati ciò che si vuole comunicare, compito semplice solo all'apparenza ma in realtà molto impegnativo. Voglio vivere facendo ciò che mi piace senza tralasciare le mie passioni»;

- Vincenzo de Pinto, videomaker, grafico e musicista ha curato riprese e montaggio dell'intero videoclip: «Il mare mi ha sempre cullato perché lo vivevo sia a Molfetta sia grazie a mio padre che lavorava a bordo. I grafici hanno un'immaginazione molto spinta ed è nel gorgoglio delle barche che ho visto il mare fiorire. Sono molto legato a questo video». È emerso anche che ha fortemente voluto una scena che presentasse sullo sfondo le persiane color "Verde Molfetta", tipico e distintivo degli infissi della nostra città e che proprio l'azzurro sia un colore al quale è affettivamente connesso, essendo il colore degli occhi di persone a lui care.

L'evento si è concluso con la visione del videoclip "Così fiorisce il mare" di Mizio Vilardi, reperibile online su Youtube e la lettura dei biglietti sui quali ciascuno dei presenti del pubblico ha potuto esprimere a parole sue cosa significasse il mare.