Il Liceo "Leonardo da Vinci" si schiera a favore delle donne

La scuola si fa portavoce dei valori morali per una società migliore

mercoledì 27 novembre 2024
A cura di Vincenzo Ciccolella
Ancora una volta, come ogni anno da ormai lungo tempo, il liceo "Leonardo da Vinci" si schiera a favore delle donne in occasione del 25 novembre. Giambi, canto, teatro, immagine e parola si fondono in un'unica serata nella quale la comunità scolastica del liceo classico si ferma a raccogliere i cocci delle numerose vite spezzate dal dramma della violenza di genere.

Numerose e d'impatto le esibizioni che scoperchiavano, come Pandora con il suo celeberrimo vaso, gli anfratti più oscuri e pericolosi della mentalità del patriarcato. Dai giambi simposiali contro le donne, a Cenerentola, Bambi e Tony effe, ogni singola parola pronunciata dagli studenti aveva il preciso ruolo di denunciare il dramma della violenza di genere, del ruolo della donna nella società: figlia, moglie, madre, nonna, lavoratrice, studentessa, protettrice, custode, costretta a dover trovare un equilibrio tra le mille ed assurde pretese che ogni giorno gravano sulle spalle di ogni singola donna di ogni singola generazione.

Di seguito il commento della professoressa Salvemini Maddalena, docente di storia e filosofia, tra le figure storiche promotrici della battaglia sociale che ogni anno il liceo classico si impegna a portare avanti:
"Abbiamo pensato quest'anno di seguire una donna nella sua crescita e di mostrare come sia sempre a rischio violenza, nelle sue diverse forme, anche più difficili da individuare. A partire dall'orizzonte di significati in cui nasciamo, la cultura classica profondamente misogina. Stereotipi di genere li ritroviamo nelle fiabe che ci sono state raccontate e dobbiamo cominciare a dirci che Cenerentola non è un modello, ma piuttosto una trappola da evitare. Di un atteggiamento violento contro le donne sono intrise le canzoni rap e trap e le pubblicità".

"L'età adulta è quella di relazioni in cui il maschio vuol esercitare il controllo e se riceve un diniego può diventare un violento. Di una società che da un lato invita le donne a chiedere aiuto e dall'altro quando lo fanno le sminuisce, perché a scavare bene la colpa è sempre di lei, che in fondo 'se l'è andata a cercare'. L'adulto di oggi può essere anche il bambino che ha assistito alla violenza sulla propria madre e ne è stato sconvolto per sempre. Infine, le nonne. È patriarcato anche il volerle a tutti i costi, per genealogia, ricacciare in ruolo di cura, dei genitori prima e dei nipotini poi, come se i diritti decrescessero con l'età, come se non ne avessero più con l'avanzare degli anni. Nessuno può dirsi davvero al sicuro e davvero innocente, tutti siamo responsabili della costruzione di nuovi modelli di relazione."

Ancora una volta il liceo classico si fa portavoce dei valori morali di una futura società, che con tanto sforzo si sta già forgiando nell'oggi, più sana e giusta per tutti.