Il liceo classico di Molfetta ricorda Villaflor per la Giornata dei Giusti
La manifestazione su corso Umberto a conclusione di un percorso di educazione civica
mercoledì 8 marzo 2023
06.00
Il liceo classico "Leonardo da Vinci" di Molfetta celebra anche quest'anno la Giornata dei Giusti. Una manifestazione simbolo, svoltasi su corso Umberto I, ad altezza liceo, ha coinvolto la cittadinanza.
Un'iniziativa che rappresenta solo la conclusione di un percorso di educazione civica, che ha coinvolto tutte le classi dell'istituto e le classi della scuola secondaria di primo grado "San Domenico Savio". Un progetto volto a creare consapevolezza attraverso la memoria di un recente passato, che è necessario comprendere e conoscere.
La vicenda su cui la comunità scolastica ha posto l'attenzione è la dittatura argentina degli anni '70. In particolar modo, si è riflettuto sulla protesta delle madri di Plaza de Mayo, un movimento pacifico nato per resistere alla dittatura.
Tutto è nato da Azucena Villaflor, la cui storia è raccontata nei pannelli posizionati ai lati del cancello di accesso al liceo. Azucena vide scomparire suo figlio Nestor, con fidanzata Rachel. Dei due non si ebbero più tracce, perché "desaparecido'" vuol dire scomparso del tutto, senza possibilità di essere ritrovato.
Su corso Umberto due alunni del liceo, Elena Meschino e Giovanni Visentino, hanno interpretato Azucena e suo figlio Nestor, con un richiamo al mondo classico attraverso il dolore della madre di Eurialo, raccontato da Virgilio nell'Eneide.
Corso Umberto si è così trasformato in Plaza de Mayo, un gruppo di alunne ha camminato in tondo, come le "madres'", cui la dittatura concedeva solo di camminare con il fazzoletto bianco in testa e la foto del figlio scomparso.
Come atto conclusivo della manifestazione sono stati scoperti dalla Dirigente scolastica, la dottoressa Giuseppina Bassi, e dai due rappresentanti di Istituto, Emanuele Amato e Martina Mastropiero, due pannelli dedicati alla figura di Azucena Villaflor, collocati come tradizione ai lati del cancello di ingresso al Liceo Classico, su Corso Umberto I.
Un momento toccante e pregnante di significato, che ha visto i giovani crescere e formarsi, tra passato e presente.
Un'iniziativa che rappresenta solo la conclusione di un percorso di educazione civica, che ha coinvolto tutte le classi dell'istituto e le classi della scuola secondaria di primo grado "San Domenico Savio". Un progetto volto a creare consapevolezza attraverso la memoria di un recente passato, che è necessario comprendere e conoscere.
La vicenda su cui la comunità scolastica ha posto l'attenzione è la dittatura argentina degli anni '70. In particolar modo, si è riflettuto sulla protesta delle madri di Plaza de Mayo, un movimento pacifico nato per resistere alla dittatura.
Tutto è nato da Azucena Villaflor, la cui storia è raccontata nei pannelli posizionati ai lati del cancello di accesso al liceo. Azucena vide scomparire suo figlio Nestor, con fidanzata Rachel. Dei due non si ebbero più tracce, perché "desaparecido'" vuol dire scomparso del tutto, senza possibilità di essere ritrovato.
Su corso Umberto due alunni del liceo, Elena Meschino e Giovanni Visentino, hanno interpretato Azucena e suo figlio Nestor, con un richiamo al mondo classico attraverso il dolore della madre di Eurialo, raccontato da Virgilio nell'Eneide.
Corso Umberto si è così trasformato in Plaza de Mayo, un gruppo di alunne ha camminato in tondo, come le "madres'", cui la dittatura concedeva solo di camminare con il fazzoletto bianco in testa e la foto del figlio scomparso.
Come atto conclusivo della manifestazione sono stati scoperti dalla Dirigente scolastica, la dottoressa Giuseppina Bassi, e dai due rappresentanti di Istituto, Emanuele Amato e Martina Mastropiero, due pannelli dedicati alla figura di Azucena Villaflor, collocati come tradizione ai lati del cancello di ingresso al Liceo Classico, su Corso Umberto I.
Un momento toccante e pregnante di significato, che ha visto i giovani crescere e formarsi, tra passato e presente.