Il culto dell'Addolorata nel 2021
Le celebrazioni alle ore 18.30 nella Chiesa di Santo Stefano
giovedì 18 marzo 2021
6.40
Il coronavirus ha cambiato anche i riti pasquali della Settimana Santa. Il culto e la devozione alla B. V. Addolorata sono un altro aspetto della pietà confraternale molfettese. Essa ha radici profonde e gode di grande popolarità tra i fedeli. A Molfetta l'immagine della Beata Vergine viene esposta pubblicamente alla venerazione nei sette giorni che precedono il quinto venerdì di Quaresima (Venerdì di Passione), quando tradizionalmente si celebra la festa dei Dolori di Maria. In questi giorni si svolge la pia pratica del Settenario dell'Addolorata. Il Settenario dell'Addolorata, praticato in numerose parrocchie di Molfetta, ha un testo identico nella struttura e nella forma letteraria al quello contenuto nei tre registri manoscritti risalenti alla seconda metà del XIX sec. e conservati nell'Archivio Diocesano di Molfetta. La suddivisione settenaria delle meditazioni ricalca l'impostazione classica della Via Matris concepita in parallelo con la Via Crucis e tendente a far meditare sui dolori della Beata Vergine:
«In questo sacro Settenario, con tenerezza insieme e compunzione di cuore, contempleremo i dolori acerbissimi della Madre di Dio, ed accompagnandola in essi col dolore più intenso dei nostri peccati la supplicheremo in tal modo:…»
Al primo dolore provato con la profezia di Simeone, seguono la fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme, la notizia dell'arresto, l'incontro sulla via del Calvario, la crocifissione e la sepoltura. In questi momenti è sempre previsto il riconoscimento dei propri peccati e il proposito di non peccare più. Il Settenario muta i testi musicali desunti dal Pio esercizio di Maria Desolata, una pratica devozionale che si svolgeva già nel 1845 quando Sergio Panunzio (1812-1886) fece eseguire le strofe in musica. Ad esso si aggiunge il duetto Sento l'amaro pianto tratto dalla Via Crucis di Giuseppe Peruzzi (1837-1918), mentre il Pianto di Maria ("Non più dite che sola fra tutte") corrisponde alla strofa del Sacro Oratorio dei cinque misteri dolorosi dedicata a "Maria Addolorata i pie' della croce" (ancora oggi eseguito in Santo Stefano nei Venerdì di Quaresima). La devozione alla Mater Dolorosa è molto diffusa soprattutto nei Paesi del Mediterraneo e si sviluppa a partire dalla fine dell'XI sec., anticipando la celebrazione liturgica, istituita più tardi. Degno di nota è il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius di autore ignoto che porta alla composizione in varie lingue del "Pianto della Vergine". Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater attribuito a Jacopone da Todi.
La funzione inizierà alle ore 18.30 organizzata dall'Arciconfraternita di Santo Stefano e sarà trasmessa via streaming e si svolgerà con il rispetto rigoroso delle norme imposte per l'emergenza sanitaria.
«In questo sacro Settenario, con tenerezza insieme e compunzione di cuore, contempleremo i dolori acerbissimi della Madre di Dio, ed accompagnandola in essi col dolore più intenso dei nostri peccati la supplicheremo in tal modo:…»
Al primo dolore provato con la profezia di Simeone, seguono la fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme, la notizia dell'arresto, l'incontro sulla via del Calvario, la crocifissione e la sepoltura. In questi momenti è sempre previsto il riconoscimento dei propri peccati e il proposito di non peccare più. Il Settenario muta i testi musicali desunti dal Pio esercizio di Maria Desolata, una pratica devozionale che si svolgeva già nel 1845 quando Sergio Panunzio (1812-1886) fece eseguire le strofe in musica. Ad esso si aggiunge il duetto Sento l'amaro pianto tratto dalla Via Crucis di Giuseppe Peruzzi (1837-1918), mentre il Pianto di Maria ("Non più dite che sola fra tutte") corrisponde alla strofa del Sacro Oratorio dei cinque misteri dolorosi dedicata a "Maria Addolorata i pie' della croce" (ancora oggi eseguito in Santo Stefano nei Venerdì di Quaresima). La devozione alla Mater Dolorosa è molto diffusa soprattutto nei Paesi del Mediterraneo e si sviluppa a partire dalla fine dell'XI sec., anticipando la celebrazione liturgica, istituita più tardi. Degno di nota è il Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius di autore ignoto che porta alla composizione in varie lingue del "Pianto della Vergine". Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater attribuito a Jacopone da Todi.
La funzione inizierà alle ore 18.30 organizzata dall'Arciconfraternita di Santo Stefano e sarà trasmessa via streaming e si svolgerà con il rispetto rigoroso delle norme imposte per l'emergenza sanitaria.