Il Costituzionalista Andrea Pertici a Molfetta
Appuntamento il 27 settembre presso la Libreria il Ghigno
venerdì 23 settembre 2016
14.49
«Una "grande riforma" della Costituzione è nemica delle riforme che servono. È da respingere quindi l'ennesimo tentativo di mettere a soqquadro l'intera seconda parte della Costituzione, senza raggiungere gli obiettivi che concretamente servono per un migliore funzionamento del Paese».
Con queste parole si apre il documento "Una riforma puntuale, condivisa e democratica" che Andrea Pertici ha scritto con Gianfranco Pasquino, Maurizio Viroli e Roberto Zaccaria, per mostrare concretamente come si potesse fare diversamente, per avere una riforma puntuale, razionale e condivisa al posto del bruttissimo pasticcio della riforma ora sottoposta (tutta intera, perché così ha deciso il governo volendo approvare un'unica legge di riforma costituzionale) al voto degli elettori. Non è vero che chi è contrario alla riforma del Governo Renzi sa dire solo no.
Andrea Pertici, professore ordinario di Diritto costituzionale dell'Università di Pisa, autore di oltre 120 pubblicazioni, collaboratore di "Huffington Post" e "Articolo 21", già consigliere giuridico presso l'Ufficio legislativo del ministro per le Politiche europee, è autore di una proposta di riforma costituzionale presentata da Pippo Civati alla Camera dei Deputati già nel 2014 e da Vannino Chiti e Walter Tocci, con altri parlamentari, al Senato.
Ciò che ha spinto il costituzionalista Pertici a intraprendere con altri costituzionalisti, politici e intellettuali il tour RiCostituente girando l'Italia da Nord a Sud sin da giugno è un obiettivo chiaro e semplice: evitare che le parole del dibattito pubblico risultino vuote, inconsistenti, incapaci di entrare nel merito e nel metodo della revisione costituzionale sottoposta a Referendum, sempre più oggetto di sostegno, sia da una parte che dall'altra, di tifoserie politiche da stadio. I suoi incontri mirano a spiegare in modo chiaro e pacato i contenuti della riforma, affinché i cittadini, finora totalmente esclusi, possano pronunciarsi in modo consapevole.
Per questo ha scritto un libro dal titolo "La Costituzione spezzata. Su cosa voteremo con il referendum costituzionale". Come afferma Roberto Zaccaria nella Prefazione, «Tra i diversi volumi che in questo periodo sono usciti nelle librerie per illustrare i contenuti della nuova riforma della Costituzione, quello di Andrea Pertici si distingue non solo per la sua completezza e per la chiarezza del linguaggio, ma soprattutto per la capacità di offrire al lettore preliminarmente un contesto storico, politico e istituzionale».
Martedì 27 settembre alle ore 20.00, presso la Libreria il Ghigno, promotrice dell'incontro, anche i molfettesi potranno partecipare alla presentazione di questo prezioso volume. L'autore, stimolato dalle domande di Mimmo Favuzzi e Gabriele Vilardi, rispettivamente portavoce e coordinatore di Comitando, risponderà ai quesiti che si pongono tutti i cittadini consapevoli: Quali erano le ragioni e gli obiettivi all'origine della revisione? È vero che con la riforma finirebbe il bicameralismo? Risparmieremmo realmente milioni di euro abolendo sprechi e privilegi? La riforma precluderà la possibilità di scegliere i propri rappresentanti del Senato? Quanto la democrazia italiana ne sarà condizionata?
Con queste parole si apre il documento "Una riforma puntuale, condivisa e democratica" che Andrea Pertici ha scritto con Gianfranco Pasquino, Maurizio Viroli e Roberto Zaccaria, per mostrare concretamente come si potesse fare diversamente, per avere una riforma puntuale, razionale e condivisa al posto del bruttissimo pasticcio della riforma ora sottoposta (tutta intera, perché così ha deciso il governo volendo approvare un'unica legge di riforma costituzionale) al voto degli elettori. Non è vero che chi è contrario alla riforma del Governo Renzi sa dire solo no.
Andrea Pertici, professore ordinario di Diritto costituzionale dell'Università di Pisa, autore di oltre 120 pubblicazioni, collaboratore di "Huffington Post" e "Articolo 21", già consigliere giuridico presso l'Ufficio legislativo del ministro per le Politiche europee, è autore di una proposta di riforma costituzionale presentata da Pippo Civati alla Camera dei Deputati già nel 2014 e da Vannino Chiti e Walter Tocci, con altri parlamentari, al Senato.
Ciò che ha spinto il costituzionalista Pertici a intraprendere con altri costituzionalisti, politici e intellettuali il tour RiCostituente girando l'Italia da Nord a Sud sin da giugno è un obiettivo chiaro e semplice: evitare che le parole del dibattito pubblico risultino vuote, inconsistenti, incapaci di entrare nel merito e nel metodo della revisione costituzionale sottoposta a Referendum, sempre più oggetto di sostegno, sia da una parte che dall'altra, di tifoserie politiche da stadio. I suoi incontri mirano a spiegare in modo chiaro e pacato i contenuti della riforma, affinché i cittadini, finora totalmente esclusi, possano pronunciarsi in modo consapevole.
Per questo ha scritto un libro dal titolo "La Costituzione spezzata. Su cosa voteremo con il referendum costituzionale". Come afferma Roberto Zaccaria nella Prefazione, «Tra i diversi volumi che in questo periodo sono usciti nelle librerie per illustrare i contenuti della nuova riforma della Costituzione, quello di Andrea Pertici si distingue non solo per la sua completezza e per la chiarezza del linguaggio, ma soprattutto per la capacità di offrire al lettore preliminarmente un contesto storico, politico e istituzionale».
Martedì 27 settembre alle ore 20.00, presso la Libreria il Ghigno, promotrice dell'incontro, anche i molfettesi potranno partecipare alla presentazione di questo prezioso volume. L'autore, stimolato dalle domande di Mimmo Favuzzi e Gabriele Vilardi, rispettivamente portavoce e coordinatore di Comitando, risponderà ai quesiti che si pongono tutti i cittadini consapevoli: Quali erano le ragioni e gli obiettivi all'origine della revisione? È vero che con la riforma finirebbe il bicameralismo? Risparmieremmo realmente milioni di euro abolendo sprechi e privilegi? La riforma precluderà la possibilità di scegliere i propri rappresentanti del Senato? Quanto la democrazia italiana ne sarà condizionata?