Il Comitato spontaneo Molfetta incontra i residenti di Madonna dei Martiri
L’impegno: restituire dignità al quartiere
venerdì 4 luglio 2014
7.43
Due le strade da perseguire pe cominciare a risolvere i problemi del quartiere Madonna dei Martiri: dialogare con l'Istituto Autonomo per le Case Popolari di Bari, al fine di verificare se ci siano le condizioni per dirimere almeno le urgenze degli stabili, e in tal senso si è già tenuto un primo incontro con la richiesta da parte dello stesso IACP di un dossier che evidenzi le più gravi necessità; inviare una lettera aperta al Sindaco e all'amministrazione tutta, con la quale chiedere la risoluzione delle 5 criticità più indispensabili ed essenziali, ovvero la disinfestazione dell'area che ci riferiscono non sia stata ancora fatta, il rifacimento del muro pericolante in prossimità del mare, la potatura e cura del verde pubblico, la riapertura e messa in sicurezza della villetta adiacente la basilica e infine il perfezionamento della segnaletica stradale con l'apposizione di nuovi rallentatori.
Il Comitato spontaneo Molfetta, composto da Pietro Mastropasqua, Antonello Pisani, Giacomo Rossiello, Robert Amato, Saverio Bufi, Saverio Digioia, Roberto Sciannamea, Giacomo Piepoli, Fabio Petruzzella, Vittorio Sasso, Andrea de Gennaro, Nico Bufi, Paola Latino, Gerardo de Marco, Pino Catalano, Michele la Grasta, Salvatore Mancini, Domenico de Gennaro, Marco Boccassini, Paola Mastropasqua, Raffaele Bronzuoli, Enza de Gioia, Domenico Altamura, Alessandro Camporeale, Cosmo Piergiovanni, Antonio De Bari, Nicolò Francesco Memola, Michele Memola, Vito Samarelli, Massimo Gadaleta, Nicola Visaggio, Giovanni Capurso, dopo aver visitato il quartiere, riparte da qui. .
«Con stupore e profonda amarezza, abbiamo verificato che si "sopravvive" in evidenti condizioni disagiate: tutti gli appartamenti – scrivono in una nota - sono interessati da infiltrazioni nelle murature e gravi crolli d'intonaco che rappresentano un pericolo costante per l'incolumità dei residenti; le condizioni igienico-sanitarie sono pessime con addirittura la presenza di topi e scarafaggi che popolano il quartiere e che in alcune occasioni sono anche sbucati dai sanitari; il verde pubblico è pressoché nullo e lasciato all'incuria totale; inesistenti le benché minime condizioni di sicurezza con addirittura il muro in cemento vicino il mare e che fronteggia la basilica in evidente pericolo di crollo e da cui fuoriesce materiale ferroso arrugginito gravemente nocivo. Il già deprimente quadro finora rappresentato, è poi completato da un'assenza di segnaletica stradale verticale e orizzontale, da rallentatori ormai deteriorati che non scoraggiano affatto gare auto/motociclistiche, da un arredo urbano deturpato e dalla mancata apertura della villetta adiacente la basilica, e di proprietà del Comune, che sistemata rappresenterebbe una sorta di parco giochi per i bambini del quartiere».
Il Comitato spontaneo Molfetta, composto da Pietro Mastropasqua, Antonello Pisani, Giacomo Rossiello, Robert Amato, Saverio Bufi, Saverio Digioia, Roberto Sciannamea, Giacomo Piepoli, Fabio Petruzzella, Vittorio Sasso, Andrea de Gennaro, Nico Bufi, Paola Latino, Gerardo de Marco, Pino Catalano, Michele la Grasta, Salvatore Mancini, Domenico de Gennaro, Marco Boccassini, Paola Mastropasqua, Raffaele Bronzuoli, Enza de Gioia, Domenico Altamura, Alessandro Camporeale, Cosmo Piergiovanni, Antonio De Bari, Nicolò Francesco Memola, Michele Memola, Vito Samarelli, Massimo Gadaleta, Nicola Visaggio, Giovanni Capurso, dopo aver visitato il quartiere, riparte da qui. .
«Con stupore e profonda amarezza, abbiamo verificato che si "sopravvive" in evidenti condizioni disagiate: tutti gli appartamenti – scrivono in una nota - sono interessati da infiltrazioni nelle murature e gravi crolli d'intonaco che rappresentano un pericolo costante per l'incolumità dei residenti; le condizioni igienico-sanitarie sono pessime con addirittura la presenza di topi e scarafaggi che popolano il quartiere e che in alcune occasioni sono anche sbucati dai sanitari; il verde pubblico è pressoché nullo e lasciato all'incuria totale; inesistenti le benché minime condizioni di sicurezza con addirittura il muro in cemento vicino il mare e che fronteggia la basilica in evidente pericolo di crollo e da cui fuoriesce materiale ferroso arrugginito gravemente nocivo. Il già deprimente quadro finora rappresentato, è poi completato da un'assenza di segnaletica stradale verticale e orizzontale, da rallentatori ormai deteriorati che non scoraggiano affatto gare auto/motociclistiche, da un arredo urbano deturpato e dalla mancata apertura della villetta adiacente la basilica, e di proprietà del Comune, che sistemata rappresenterebbe una sorta di parco giochi per i bambini del quartiere».