Contro il porta a porta anche un comitato spontaneo e una raccolta firme
Al preside Matteo Azzollini il compito di individuare le criticità di questo servizio
sabato 2 luglio 2016
14.59
Nel torpore politico del momento è il senatore Antonio Azzollini, insieme con l'Ncd e Forza Italia, a riaprire il dibattito su un tema di pregnante attualità come la raccolta differenziata porta a porta, con l'incontro "Sì alla differenziata. No al porta a porta", tenutosi ieri alla Fabbrica di San Domenico.
Emerge chiaro durante l'incontro che la differenziata si deve fare, ma le metodologie utilizzate dall'uscente amministrazione non sono consone all'obiettivo. Nessuna controproposta. E' un incontro, come spiega il senatore, di informazione teso a raccogliere suggerimenti dai cittadini da riportare poi al Commissario prefettizio e da utilizzare per il prossimo programma elettorale.
Quindi il centrodestra torna all'attacco per la prossima campagna elettorale e riparte come ha lasciato intendere l'ex sindaco, dai cittadini, dal loro ascolto. A relazionare sul tema del porta a porta è stato il preside Matteo Azzollini, che da subito precisa di essere un «osservatore indipendente e di non essere candidato a nulla». All'indomani dell'inizio del porta a porta a Molfetta si è costituito un comitato spontaneo e vi è stata (grazie solo al passaparola) anche la raccolta di 700 firme «che testimoniano le difficoltà incontrate dai cittadini molfettesi», spiega l'ex preside della Pascoli. Queste firme sono state consegnate sia nelle mani dell'ex sindaco Natalicchio che del Commissario Passerotti.
Il preside segnala due lacune amministrative dell'innovazione del porta a porta: ordinanze sindacali carenti e regolamento mai portato al vaglio del consiglio comunale. Inoltre, fa rilevare che manca il parere preventivo dell'Ufficio igiene.
Le criticità individuate da Matteo Azzollini sono quelle esposte dai cittadini, in particolare riguardano i mastelli che, come ha detto il preside, «sono un nuovo arredo domestico» e nelle case piccole occupano spazio, nessuna diminuzione della tassa rifiuti. Inoltre, non è igienico riportare in casa i mastelli dopo un notte per strada, sono insufficienti i giorni per conferire i rifiuti soprattutto quelli organici, i codici a barre sono posti solo sui mastelli e non sulle buste per cui chiunque in quelle buste può buttare di tutto.
Spesso i cittadini preferiscono continuare a conferire nei cassonetti rimasti, che sono sempre pieni e maleodoranti, oppure abbandonare i rifiuti nelle complanari o nelle zone di campagna. La proposta è quella di installare delle telecamere ed elevare multe salatissime per gli incivili.
Perplessità espresse da parte di Luigi Roselli e Carmela Minuto sui dati diffusi dall'Asm, dati che attestano la raccolta differenziata a un 40%: tornare indietro, spiegano, è un passaggio assolutamente obbligato, così come continuare con la differenziata seppure con metodologie diverse.
E' inutile dire che il tema del porta a porta continua a far discutere, testimonianza è la gremita sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, e la partecipazione attiva dei cittadini.
Emerge chiaro durante l'incontro che la differenziata si deve fare, ma le metodologie utilizzate dall'uscente amministrazione non sono consone all'obiettivo. Nessuna controproposta. E' un incontro, come spiega il senatore, di informazione teso a raccogliere suggerimenti dai cittadini da riportare poi al Commissario prefettizio e da utilizzare per il prossimo programma elettorale.
Quindi il centrodestra torna all'attacco per la prossima campagna elettorale e riparte come ha lasciato intendere l'ex sindaco, dai cittadini, dal loro ascolto. A relazionare sul tema del porta a porta è stato il preside Matteo Azzollini, che da subito precisa di essere un «osservatore indipendente e di non essere candidato a nulla». All'indomani dell'inizio del porta a porta a Molfetta si è costituito un comitato spontaneo e vi è stata (grazie solo al passaparola) anche la raccolta di 700 firme «che testimoniano le difficoltà incontrate dai cittadini molfettesi», spiega l'ex preside della Pascoli. Queste firme sono state consegnate sia nelle mani dell'ex sindaco Natalicchio che del Commissario Passerotti.
Il preside segnala due lacune amministrative dell'innovazione del porta a porta: ordinanze sindacali carenti e regolamento mai portato al vaglio del consiglio comunale. Inoltre, fa rilevare che manca il parere preventivo dell'Ufficio igiene.
Le criticità individuate da Matteo Azzollini sono quelle esposte dai cittadini, in particolare riguardano i mastelli che, come ha detto il preside, «sono un nuovo arredo domestico» e nelle case piccole occupano spazio, nessuna diminuzione della tassa rifiuti. Inoltre, non è igienico riportare in casa i mastelli dopo un notte per strada, sono insufficienti i giorni per conferire i rifiuti soprattutto quelli organici, i codici a barre sono posti solo sui mastelli e non sulle buste per cui chiunque in quelle buste può buttare di tutto.
Spesso i cittadini preferiscono continuare a conferire nei cassonetti rimasti, che sono sempre pieni e maleodoranti, oppure abbandonare i rifiuti nelle complanari o nelle zone di campagna. La proposta è quella di installare delle telecamere ed elevare multe salatissime per gli incivili.
Perplessità espresse da parte di Luigi Roselli e Carmela Minuto sui dati diffusi dall'Asm, dati che attestano la raccolta differenziata a un 40%: tornare indietro, spiegano, è un passaggio assolutamente obbligato, così come continuare con la differenziata seppure con metodologie diverse.
E' inutile dire che il tema del porta a porta continua a far discutere, testimonianza è la gremita sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico, e la partecipazione attiva dei cittadini.