Giovanni Infante: «Programma condiviso che nasce dall’ascolto dei cittadini e delle loro esigenze»
Il candidato sindaco è sostenuto da Rifondazione Comunista - Compagni di strada e la lista "Più di così"
domenica 15 maggio 2022
10.44
A poco meno di un mese dalle votazioni e all'indomani della consegna delle liste, Rifondazione Comunista- Compagni di strada e la lista Più di così Giovanni Infante sindaco sono tornati ieri sera a Corso Umberto per presentare il loro programma, illustrato alla città proprio dai candidati al consiglio comunale: Manuel Minervini, Antonio Sasso, Nicola Fortunato Poli, Maria Fasciano, Antonio Vacca, ognuno focalizzandosi su un tema ben preciso.
Da subito i relatori ci tengono a precisare che il loro programma è rivoluzionario e racchiude «un'idea di mondo prima che una idea di città», si dipana attraverso alcuni punti cardine che partono dall'economia e il lavoro, con il progetto "Resp@", per esempio, che è teso a "potenziare l'economia della città secondo un modello cooperativo, con la creazione di reti di imprese degli operatori e delle associazioni di categoria, sperimentando un circuito para-monetario locale", come si legge nella brochure informativa del programma stesso.
Chiaramente puntano l'attenzione anche alla riqualificazione del quadrilatero commerciale e alla riorganizzazione della rete mercatale urbana, al completamento del nuovo porto commerciale, la riorganizzazione del vecchio porto tra attività turistica e peschereccia. Per quello che concerne il lavoro propongono delle convenzioni tra Politecnico e Università di Bari "per la promozione di partnership con le realtà produttive presenti sul territorio comunale, al fine di avviare progetti congiunti di ricerca e sviluppo".
Gli altri punti cardine del programma sono: urbanistica, casa e lavori pubblici, e ancora mobilità e ambiente; cultura e sport; macchina comunale; per quello che concerne la socialità, l'accoglienza e la partecipazione, propongono "la creazione di una rete di sostegno dei soggetti operanti nel campo delle disabilità, dei disturbi dello sviluppo e delle malattie degenerative", oltre alla "realizzazione di un Ufficio comunale migranti" e alla "ricostruzione della Casa della Pace".
Tema che sta particolarmente a cuore al candidato sindaco Giovanni Infante è quello relativo alla sanità, dopo il depauperamento compiuto all'Ospedale di Molfetta in termini di posti letto per abitante, non ha dubbi che debba essere fatta una difesa dell'Ospedale stesso, senza sottovalutare la progettazione di un nuovo ospedale.
Ma propone anche lo sviluppo di una medicina territoriale e di prossimità, oltre che "la creazione di un Centro Polifunzionale territoriale e il perseguimento di una politica di integrazione socio sanitaria".
E' un programma composito che al suo interno ha una serie di idee, che come hanno detto i candidati al consiglio comunale prima e il candidato sindaco dopo, «possono rendere Molfetta una città vivibile e al passo con i tempi. E' un programma condiviso che nasce dall'ascolto dei cittadini e delle loro esigenze».
Giovanni Infante, è un fiume in piena, non ha dubbi nel dire che «il loro punto di forza è l'inesperienza come amministratori della cosa pubblica». Ma vede forti parallelismi fra la sua professione di medico e quella di sindaco. Per entrambi ruoli occorrono cura ed empatia, nel primo caso cura della persona e nel secondo cura della cosa pubblica. Il candidato sindaco precisa che senza empatia verso un paziente o verso un cittadino in stato di necessità non si va da nessuna parte.
Dicevamo è un fiume in piena, il suo intervento tocca tutti temi caldi della città, dalla viabilità urbana, ai parcheggi, al commercio, al turismo, al fronte mare, non tralasciando la transizione energetica con la creazione di una comunità energetica.
Non mancano stoccate al Sindaco uscente e al Governatore della Regione, «i nostri competitor sono come la Santissima Trinità prima erano uno ora sono tre, perché in ogni coalizione abbiamo dei pezzi dell'amministrazione Minervini, per cui finisce che uno dei nostri competitor è Emiliano e questo è uno dei motivi per cui non siamo andati con l'altra coalizione perché non c'era chiarezza da quelli che sono i destini di questa coalizione, da quelli che sono i dettati che vengono da Bari, per quello che succede in questa città».
Il candidato sindaco Giovanni Infante dice di aver accettato questa sfida perché i suoi compagni di viaggio, o di avventura, dipende dai punti di vista, «sono persone di principio, è un posto dove poter far germinare qualche cosa di buono per Molfetta».
E riferendosi alla scissione della Sinistra precisa «non abbiamo lo spirito dello sfasciacarrozze ma perché abbiamo pensato che fosse giusto rendere abitabile e rendere praticabile politicamente uno spazio a Sinistra al di fuori di quelli che sono i dettati delle altre persone».
E si augura che comunque vadano le elezioni, dopo si possa stabilire una interlocuzione almeno con le persone che siano più vicine agli ideali di Sinistra, perché dice «non possiamo andare sempre divisi, dobbiamo cercare in qualche modo di trovare una unione».
I candidato sindaco Giovanni Infante conclude il suo intervento affermando che «vogliamo rimettere in moto questa città, vogliamo governarla, vogliamo rendere Molfetta una città migliore».
Da subito i relatori ci tengono a precisare che il loro programma è rivoluzionario e racchiude «un'idea di mondo prima che una idea di città», si dipana attraverso alcuni punti cardine che partono dall'economia e il lavoro, con il progetto "Resp@", per esempio, che è teso a "potenziare l'economia della città secondo un modello cooperativo, con la creazione di reti di imprese degli operatori e delle associazioni di categoria, sperimentando un circuito para-monetario locale", come si legge nella brochure informativa del programma stesso.
Chiaramente puntano l'attenzione anche alla riqualificazione del quadrilatero commerciale e alla riorganizzazione della rete mercatale urbana, al completamento del nuovo porto commerciale, la riorganizzazione del vecchio porto tra attività turistica e peschereccia. Per quello che concerne il lavoro propongono delle convenzioni tra Politecnico e Università di Bari "per la promozione di partnership con le realtà produttive presenti sul territorio comunale, al fine di avviare progetti congiunti di ricerca e sviluppo".
Gli altri punti cardine del programma sono: urbanistica, casa e lavori pubblici, e ancora mobilità e ambiente; cultura e sport; macchina comunale; per quello che concerne la socialità, l'accoglienza e la partecipazione, propongono "la creazione di una rete di sostegno dei soggetti operanti nel campo delle disabilità, dei disturbi dello sviluppo e delle malattie degenerative", oltre alla "realizzazione di un Ufficio comunale migranti" e alla "ricostruzione della Casa della Pace".
Tema che sta particolarmente a cuore al candidato sindaco Giovanni Infante è quello relativo alla sanità, dopo il depauperamento compiuto all'Ospedale di Molfetta in termini di posti letto per abitante, non ha dubbi che debba essere fatta una difesa dell'Ospedale stesso, senza sottovalutare la progettazione di un nuovo ospedale.
Ma propone anche lo sviluppo di una medicina territoriale e di prossimità, oltre che "la creazione di un Centro Polifunzionale territoriale e il perseguimento di una politica di integrazione socio sanitaria".
E' un programma composito che al suo interno ha una serie di idee, che come hanno detto i candidati al consiglio comunale prima e il candidato sindaco dopo, «possono rendere Molfetta una città vivibile e al passo con i tempi. E' un programma condiviso che nasce dall'ascolto dei cittadini e delle loro esigenze».
Giovanni Infante, è un fiume in piena, non ha dubbi nel dire che «il loro punto di forza è l'inesperienza come amministratori della cosa pubblica». Ma vede forti parallelismi fra la sua professione di medico e quella di sindaco. Per entrambi ruoli occorrono cura ed empatia, nel primo caso cura della persona e nel secondo cura della cosa pubblica. Il candidato sindaco precisa che senza empatia verso un paziente o verso un cittadino in stato di necessità non si va da nessuna parte.
Dicevamo è un fiume in piena, il suo intervento tocca tutti temi caldi della città, dalla viabilità urbana, ai parcheggi, al commercio, al turismo, al fronte mare, non tralasciando la transizione energetica con la creazione di una comunità energetica.
Non mancano stoccate al Sindaco uscente e al Governatore della Regione, «i nostri competitor sono come la Santissima Trinità prima erano uno ora sono tre, perché in ogni coalizione abbiamo dei pezzi dell'amministrazione Minervini, per cui finisce che uno dei nostri competitor è Emiliano e questo è uno dei motivi per cui non siamo andati con l'altra coalizione perché non c'era chiarezza da quelli che sono i destini di questa coalizione, da quelli che sono i dettati che vengono da Bari, per quello che succede in questa città».
Il candidato sindaco Giovanni Infante dice di aver accettato questa sfida perché i suoi compagni di viaggio, o di avventura, dipende dai punti di vista, «sono persone di principio, è un posto dove poter far germinare qualche cosa di buono per Molfetta».
E riferendosi alla scissione della Sinistra precisa «non abbiamo lo spirito dello sfasciacarrozze ma perché abbiamo pensato che fosse giusto rendere abitabile e rendere praticabile politicamente uno spazio a Sinistra al di fuori di quelli che sono i dettati delle altre persone».
E si augura che comunque vadano le elezioni, dopo si possa stabilire una interlocuzione almeno con le persone che siano più vicine agli ideali di Sinistra, perché dice «non possiamo andare sempre divisi, dobbiamo cercare in qualche modo di trovare una unione».
I candidato sindaco Giovanni Infante conclude il suo intervento affermando che «vogliamo rimettere in moto questa città, vogliamo governarla, vogliamo rendere Molfetta una città migliore».