Il Canali Postural Method a Molfetta: ne parla il giovane Luca Piccininni
Il corpo come sistema di leve su cui agire tramite la riprogrammazione posturale
venerdì 30 dicembre 2022
Risalire all'origine di un dolore muscolare piuttosto che partire dai sintomi. Questo il cuore del Canali Postural Method, un approccio di posturologia innovativo cui il molfettese Luca Piccininni, classe 1996, ha scelto di dedicarsi.
Dopo la laurea triennale in Scienze delle attività motorie e sportive all'Università di Bari "Aldo Moro", determinante è stata la magistrale in Scienze e Tecniche dell'attività motoria preventiva e adattata all'Alma Mater Studiorum di Bologna, che ha permesso al giovane di scoprire questo metodo alternativo. Un'intuizione messa a punto da Vincenzo Canali, insegnante di educazione fisica che si occupa di prevenzione di traumi da carico iterativo e che ha collaborato con numerose federazioni sportive nazionali e internazionali.
«Il Canali Postural Method mi ha permesso di unire tutti i punti negli studi che ho intrapreso– sottolinea Luca – mi ha dato una visione ampia e completa degli argomenti trattati e mi ha appassionato al punto da spingermi a seguire corsi mirati per diventare formatore di questo approccio».
Dopo la specialistica, Luca ha messo in pratica ciò che ha appreso in un centro di riabilitazione di Pesaro. La vittoria di un concorso per insegnare scienze motorie in Puglia, che attualmente lo vede titolare di cattedra alla scuola media "Savio" di Molfetta, lo ha portato da pochi mesi a tornare a casa. È l'occasione, questa, per importare un metodo ancora troppo poco conosciuto, specialmente a Sud. Oggi, in Puglia, Luca è tra i pochissimi formatori ad adottare questo approccio, che ha anche trovato spazio nella nostra regione in un seminario al "Miulli" di Acquaviva, moderato dal dottor Garofoli, direttore del reparto di ortopedia.
Luca spiega l'oggetto dei suoi studi attraverso concetti semplici. Il punto di forza del Canali Postural Method risiede nella visione del corpo che propone: un sistema a cui guardare nella sua interezza e nella sua complessità, perché tutte le parti sono strettamente correlate tra loro.
«Attualmente si tende ad aspettare che siano i sintomi a parlarci, se ci fa male il collo si va a guardare cosa è successo – spiega il giovane molfettese – con il Canali Postural Method si ricercano le cause che provocano un determinato sintomo, che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno a che vedere con la zona in cui quest'ultimo si manifesta».
Il metodo aiuta, quindi, a porsi delle domande diverse per ottenere determinate risposte.
«Le ossa non si muovono da sole, ma vengono comandate dal sistema muscolare, che non può essere by-passato – continua Luca – il dolore si manifesterà nell'articolazione o nel muscolo che rappresentano una zona "sana", sovraccaricata muscolarmente dall'organismo per compensare il distretto realmente in difficoltà».
Questo approccio si basa su concetti come la retrazione della gabbia toracica e la rototraslazione del bacino, che finora non sono considerati a sufficienza nella metodologia tradizionale. La strategia adottata è quella della riprogrammazione posturale, una ginnastica attiva che permette ai muscoli di lavorare in determinati angoli.
«Per creare quello che in gergo tecnico è chiamato apprendimento motorio, bisogna attivare il binomio posizione corretta/sensazione corretta – spiega Luca – una delle due, da sola, non basta».
Una precisa idea di organismo come "sistema di leve" porta a studi rivoluzionari. Non resta che attenderne gli sviluppi, fiduciosi di avere in Puglia giovani menti interessate a dare il proprio contributo in settori nuovi.
Dopo la laurea triennale in Scienze delle attività motorie e sportive all'Università di Bari "Aldo Moro", determinante è stata la magistrale in Scienze e Tecniche dell'attività motoria preventiva e adattata all'Alma Mater Studiorum di Bologna, che ha permesso al giovane di scoprire questo metodo alternativo. Un'intuizione messa a punto da Vincenzo Canali, insegnante di educazione fisica che si occupa di prevenzione di traumi da carico iterativo e che ha collaborato con numerose federazioni sportive nazionali e internazionali.
«Il Canali Postural Method mi ha permesso di unire tutti i punti negli studi che ho intrapreso– sottolinea Luca – mi ha dato una visione ampia e completa degli argomenti trattati e mi ha appassionato al punto da spingermi a seguire corsi mirati per diventare formatore di questo approccio».
Dopo la specialistica, Luca ha messo in pratica ciò che ha appreso in un centro di riabilitazione di Pesaro. La vittoria di un concorso per insegnare scienze motorie in Puglia, che attualmente lo vede titolare di cattedra alla scuola media "Savio" di Molfetta, lo ha portato da pochi mesi a tornare a casa. È l'occasione, questa, per importare un metodo ancora troppo poco conosciuto, specialmente a Sud. Oggi, in Puglia, Luca è tra i pochissimi formatori ad adottare questo approccio, che ha anche trovato spazio nella nostra regione in un seminario al "Miulli" di Acquaviva, moderato dal dottor Garofoli, direttore del reparto di ortopedia.
Luca spiega l'oggetto dei suoi studi attraverso concetti semplici. Il punto di forza del Canali Postural Method risiede nella visione del corpo che propone: un sistema a cui guardare nella sua interezza e nella sua complessità, perché tutte le parti sono strettamente correlate tra loro.
«Attualmente si tende ad aspettare che siano i sintomi a parlarci, se ci fa male il collo si va a guardare cosa è successo – spiega il giovane molfettese – con il Canali Postural Method si ricercano le cause che provocano un determinato sintomo, che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno a che vedere con la zona in cui quest'ultimo si manifesta».
Il metodo aiuta, quindi, a porsi delle domande diverse per ottenere determinate risposte.
«Le ossa non si muovono da sole, ma vengono comandate dal sistema muscolare, che non può essere by-passato – continua Luca – il dolore si manifesterà nell'articolazione o nel muscolo che rappresentano una zona "sana", sovraccaricata muscolarmente dall'organismo per compensare il distretto realmente in difficoltà».
Questo approccio si basa su concetti come la retrazione della gabbia toracica e la rototraslazione del bacino, che finora non sono considerati a sufficienza nella metodologia tradizionale. La strategia adottata è quella della riprogrammazione posturale, una ginnastica attiva che permette ai muscoli di lavorare in determinati angoli.
«Per creare quello che in gergo tecnico è chiamato apprendimento motorio, bisogna attivare il binomio posizione corretta/sensazione corretta – spiega Luca – una delle due, da sola, non basta».
Una precisa idea di organismo come "sistema di leve" porta a studi rivoluzionari. Non resta che attenderne gli sviluppi, fiduciosi di avere in Puglia giovani menti interessate a dare il proprio contributo in settori nuovi.