Il 7 aprile l'inaugurazione dei monumenti per ricordare Papa Francesco a Molfetta

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giovedì 4 aprile 2019 9.57
Domenica 7 aprile, alle 17, monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, e monsignor Domenico Cornacchia, vescovo della Diocesi di Molfetta, Ruvo di Puglia, Giovinazzo e Terlizzi benediranno il luogo su cui sono stati collocati la Croce e l'ulivo secolare presenti sul palco dove Papa Francesco ha presieduto l'Eucarestia il 20 aprile dello scorso anno.
A seguire sarà scoperta, in prossimità dell'ex Palazzo Tributi, una riproduzione, in scala, del palco che ospitò il Papa.
Come è a tutti noto in occasione del XXV anniversario del Dies Natalis del Servo di Dio don Tonino Bello, già Vescovo della Diocesi, Papa Francesco, accogliendo l'invito di S.E. Mons. Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi, il 20 aprile 2018 ha celebrato la Santa Messa nei luoghi in cui, il 22 aprile 1993, la comunità diede l'ultimo saluto a don Tonino.
Per tramandare ai posteri l'eccezionalità dell'evento l'Amministrazione comunale, in accordo con la Diocesi, ha realizzato due interventi significativi in due zone della città, per testimoniare.
Ha quindi riprodotto, su Corso Dante, prospiciente l'ex ufficio Tributi, all'interno di un'aiuola, tappezzata con fiori variopinti, il palco che ospitò il Santo Padre, ed ha inserito nell'aiuola spartitraffico di Piazza Garibaldi, direzione Borgo, due simboli della Cristianità de di don Tonino: la Croce in acciaio cor-ten e l'ulivo ornamentale benedetti da Papa Francesco durante la celebrazione della Santa Messa del 20 aprile dell'anno scorso, officiata in commemorazione del XXV anniversario del Dies Natalis di don Tonino Bello.
La Croce, in acciaio cor-ten, opera del maestro artigiano molfettese Pasquale de Nichilo, è stata donata, al Vescovo della Diocesi, Mons. Domenico Cornacchia, dall'Associazione Imprenditori della Zona Industriale di Molfetta, mentre l'ulivo ornamentale è stato donato all'intera Comunità, per il tramite della Amministrazione Comunale, dalle famiglie Giuseppe e Mario de Palma di Terlizzi.