Il 20 aprile 2018 Papa Francesco a Molfetta: il foto-racconto di quel giorno
Ieri il settimo anniversario della sua visita, oggi la tragica notizia della morte del pontefice
lunedì 21 aprile 2025
10.49
Una bisaccia fatta da un artigiano di Molfetta, una sciarpa colorata ricamata a mano da una donna della città, il libro di don Tonino La bisaccia del cercatore, e una foto, scattata qualche anno prima in Argentina. È così, con questi doni carichi di simboli e affetto, che il sindaco Tommaso Minervini, il 20 aprile di due anni fa, accolse Papa Francesco in occasione del 25esimo anniversario del Dies Natalis di don Tonino Bello. Fu la prima volta nella storia che un Pontefice visitava Molfetta. Una visita storica, resa possibile grazie all'impegno del Vescovo monsignor Domenico Cornacchia, che sancì il profondo legame tra la città, don Tonino e il Papa "che profumava di popolo".
Oggi, di fronte alla notizia della morte di Papa Francesco, quel ricordo torna a commuovere e ad aprire il cuore alla speranza. La visita del Santo Padre, così intima e simbolica, resta impressa nella memoria collettiva come un segno tangibile di una Chiesa vicina, che cammina con la sua gente. Una Chiesa che Papa Francesco ha incarnato fino all'ultimo giorno, con l'umiltà e la forza del Vangelo vissuto.
Nella foto donata al Pontefice, c'erano lui, allora giovane arcivescovo di Buenos Aires, Tommaso Minervini (sindaco anche allora, nel 2001), monsignor Giuseppe De Candia, monsignor Martella, monsignor Mimmo Amato e don Luca Murolo. Tutti insieme in Argentina, sulle orme di don Tonino, per rinsaldare il legame con la comunità molfettese d'oltreoceano. Un'immagine che oggi racconta di un destino che sembrava già scritto, di un cammino spirituale e umano condiviso.
In ricordo di quella visita, una croce e un ulivo sono stati piantati davanti alla finestra di don Tonino. Un segnale, forte e chiaro, di unità tra impegno civile e fede religiosa. Oggi più che mai, nel dolore per la scomparsa di Papa Francesco, quel segnale diventa un invito a continuare a vivere secondo i valori che lui e don Tonino hanno testimoniato ogni giorno: fraternità, pace, giustizia, amore per gli ultimi.
Il miglior modo di ricordarli è continuare a camminare su quella strada. Con gratitudine, con fede. Con il cuore pieno di Vangelo. In allegato, il foto-racconto di quella giornata memorabile per tutti i molfettesi, a cura di Vincenzo Bisceglie.
Oggi, di fronte alla notizia della morte di Papa Francesco, quel ricordo torna a commuovere e ad aprire il cuore alla speranza. La visita del Santo Padre, così intima e simbolica, resta impressa nella memoria collettiva come un segno tangibile di una Chiesa vicina, che cammina con la sua gente. Una Chiesa che Papa Francesco ha incarnato fino all'ultimo giorno, con l'umiltà e la forza del Vangelo vissuto.
Nella foto donata al Pontefice, c'erano lui, allora giovane arcivescovo di Buenos Aires, Tommaso Minervini (sindaco anche allora, nel 2001), monsignor Giuseppe De Candia, monsignor Martella, monsignor Mimmo Amato e don Luca Murolo. Tutti insieme in Argentina, sulle orme di don Tonino, per rinsaldare il legame con la comunità molfettese d'oltreoceano. Un'immagine che oggi racconta di un destino che sembrava già scritto, di un cammino spirituale e umano condiviso.
In ricordo di quella visita, una croce e un ulivo sono stati piantati davanti alla finestra di don Tonino. Un segnale, forte e chiaro, di unità tra impegno civile e fede religiosa. Oggi più che mai, nel dolore per la scomparsa di Papa Francesco, quel segnale diventa un invito a continuare a vivere secondo i valori che lui e don Tonino hanno testimoniato ogni giorno: fraternità, pace, giustizia, amore per gli ultimi.
Il miglior modo di ricordarli è continuare a camminare su quella strada. Con gratitudine, con fede. Con il cuore pieno di Vangelo. In allegato, il foto-racconto di quella giornata memorabile per tutti i molfettesi, a cura di Vincenzo Bisceglie.