I volti giovani della politica: Gabriella Azzollini
Intervista all'assessora più giovane della Giunta
lunedì 4 dicembre 2017
Dopo l'intervista al neo membro del direttivo nazionale di Forza Italia Giovani, Mauro Binetti, continuiamo il nostro viaggio nel panorama dei "volti nuovi", dei giovani politici che le scorse amministrative hanno messo in mostra.
Oggi è la volta di Gabriella Azzollini, 29 anni, architetto, neoassessora della giunta Minervini e prima donna eletta nella lista del Partito Democratico. Nonostante Azzollini non abbia alle spalle uno storico importante, ha indubbiamente raggiunto un lusinghiero risultato. Anche lei quindi ci racconta la sua visione di città, la visione di una Molfetta vista dagli occhi di una giovane.
Assessora, come è scaturita la scelta di buttarsi in politica nelle scorse amministrative?
«Durante il periodo elettorale ho ricevuto diverse richieste che mi hanno tutte lusingata, si in quanto giovane sia in quanto professionista. Molti hanno ritrovato in me un volto pulito, mai visto prima e diverso dalle solite facce, considerato anche che si puntava proprio a valorizzare nuove intelligenze, fino a quando non è arrivato il Partito Democratico a corteggiarmi.»
E li è nato poi un connubio vincente. Perché quindi la scelta proprio del Partito Democratico?
«Ho optato per il PD perche ho riconosciuto in questa grande famiglia una vera "struttura partito", un sistema collaudato capace di darmi molto in ottica costruttiva. Ho ritenuto pertanto opportuno effettuare la mia prima esperienza politica proprio in un partito che potesse formarmi, e donarmi l'opportunità di una crescita a lungo raggio a differenza magari di una lista civica che non sempre riescono a trovare una continuità nel tempo. Ho visto, infine, nel PD di Molfetta un gancio forte per collegare Molfetta a livelli di governo superiori, come quello regionale.»
Alla fine è innegabile che i suoi 400 voti e rotti sono stati una notevole sopresa.
«Si è vero, anche se garantisco che ho lavorato a fondo su ogni singolo consenso. Ammetto però che ho fatto di tutto per rimanere con i piedi per terra, onde evitare facili entusiasmi ed illusioni da cui in molti mi hanno saggiamente messo in guardia. In cuor mio però mi aspettavo un risultato importante, ma non volevo illudermi. Il risultato è stato comunque assolutamente lusinghiero.»
E la sua celere nomina ad assessora quali emozioni le ha fatto sentire?
«Sono rimasta estremamente contenta ma allo stesso tempo ho visto tale nomina come un'importante opportunità per mettermi alla prova, e non nego che qui al Comune mi sento a casa dove in molti apprezzano ilo mio essere giovane.»
E qual è l'obiettivo da raggiungere in questa opportunità?
«Io vorrei dare dimostrazione a tutti di essere capace, nonostante sia alle prime esperienze. Vorrei dare la prova a tutti di come gli obiettivi importanti si ottengono con la determinazione e la competenza che sento di avere. Le mie deleghe poi, sono delle deleghe importanti che danno la possibilità di convogliare i finanziamenti che la Regione mette a disposizione, dando quindi una importante occasione per Molfetta ed i suoi giovani, al fine di poter cambiare volto a questa città.
Possiamo, infatti, far diventare Molfetta una città per giovani se lasciamo lo spazio ai giovani di esprimersi, perché il ricambio generazionale è necessario, senza mettere da parte l'esperienza dei più navigati, che rimane una patrimonio da tramandare e da mettere a disposizione a favore del giovane.»
L'esperienza politica di Gabriella Azzollini continuerà dopo questa di assessora?
«Chissà, forse si forse no.
Il mio è un assessorato completamente nuovo, quindi non c'è uno storico alle spalle con cui potersi misurare. Per ora vorrei cercare di rendere più forte e coesa la nostra città con i livelli di governante superiori ed, attraverso il mio assessorato, rendere Molfetta un esempio virtuoso.
Vorrei infine lanciare un messaggio ai giovani: consiglio fortemente di avvicinarsi alla politica, perché è un'esperienza di vita, difficile ma estremamente stimolante.»
Oggi è la volta di Gabriella Azzollini, 29 anni, architetto, neoassessora della giunta Minervini e prima donna eletta nella lista del Partito Democratico. Nonostante Azzollini non abbia alle spalle uno storico importante, ha indubbiamente raggiunto un lusinghiero risultato. Anche lei quindi ci racconta la sua visione di città, la visione di una Molfetta vista dagli occhi di una giovane.
Assessora, come è scaturita la scelta di buttarsi in politica nelle scorse amministrative?
«Durante il periodo elettorale ho ricevuto diverse richieste che mi hanno tutte lusingata, si in quanto giovane sia in quanto professionista. Molti hanno ritrovato in me un volto pulito, mai visto prima e diverso dalle solite facce, considerato anche che si puntava proprio a valorizzare nuove intelligenze, fino a quando non è arrivato il Partito Democratico a corteggiarmi.»
E li è nato poi un connubio vincente. Perché quindi la scelta proprio del Partito Democratico?
«Ho optato per il PD perche ho riconosciuto in questa grande famiglia una vera "struttura partito", un sistema collaudato capace di darmi molto in ottica costruttiva. Ho ritenuto pertanto opportuno effettuare la mia prima esperienza politica proprio in un partito che potesse formarmi, e donarmi l'opportunità di una crescita a lungo raggio a differenza magari di una lista civica che non sempre riescono a trovare una continuità nel tempo. Ho visto, infine, nel PD di Molfetta un gancio forte per collegare Molfetta a livelli di governo superiori, come quello regionale.»
Alla fine è innegabile che i suoi 400 voti e rotti sono stati una notevole sopresa.
«Si è vero, anche se garantisco che ho lavorato a fondo su ogni singolo consenso. Ammetto però che ho fatto di tutto per rimanere con i piedi per terra, onde evitare facili entusiasmi ed illusioni da cui in molti mi hanno saggiamente messo in guardia. In cuor mio però mi aspettavo un risultato importante, ma non volevo illudermi. Il risultato è stato comunque assolutamente lusinghiero.»
E la sua celere nomina ad assessora quali emozioni le ha fatto sentire?
«Sono rimasta estremamente contenta ma allo stesso tempo ho visto tale nomina come un'importante opportunità per mettermi alla prova, e non nego che qui al Comune mi sento a casa dove in molti apprezzano ilo mio essere giovane.»
E qual è l'obiettivo da raggiungere in questa opportunità?
«Io vorrei dare dimostrazione a tutti di essere capace, nonostante sia alle prime esperienze. Vorrei dare la prova a tutti di come gli obiettivi importanti si ottengono con la determinazione e la competenza che sento di avere. Le mie deleghe poi, sono delle deleghe importanti che danno la possibilità di convogliare i finanziamenti che la Regione mette a disposizione, dando quindi una importante occasione per Molfetta ed i suoi giovani, al fine di poter cambiare volto a questa città.
Possiamo, infatti, far diventare Molfetta una città per giovani se lasciamo lo spazio ai giovani di esprimersi, perché il ricambio generazionale è necessario, senza mettere da parte l'esperienza dei più navigati, che rimane una patrimonio da tramandare e da mettere a disposizione a favore del giovane.»
L'esperienza politica di Gabriella Azzollini continuerà dopo questa di assessora?
«Chissà, forse si forse no.
Il mio è un assessorato completamente nuovo, quindi non c'è uno storico alle spalle con cui potersi misurare. Per ora vorrei cercare di rendere più forte e coesa la nostra città con i livelli di governante superiori ed, attraverso il mio assessorato, rendere Molfetta un esempio virtuoso.
Vorrei infine lanciare un messaggio ai giovani: consiglio fortemente di avvicinarsi alla politica, perché è un'esperienza di vita, difficile ma estremamente stimolante.»