I sindacati contro Network Contacts. L'azienda: «Comunicato stampa falso e pretestuoso»
La nota: «Fatta una ricostruzione infondata e che manipola la legge»
sabato 28 ottobre 2023
14.30
Prosegue la diatriba tra sindacati e Network Contacts. L'ultimo capitolo è contenuto in una nota stampa di risposta dell'azienda rispetto a un attacco delle sigle sindacali. Pubblichiamo il comunicato in forma integrale:
Si apprende con stupore dal comunicato stampa delle sigle sindacali SLC CGIL, FISTEL CISL, e UGL TLC della Regione Puglia che Network Contacts avrebbe deciso unilateralmente di "mettere alla fame un gruppo di persone" solo per colpa di essersi ammalate nel corso del tempo a causa dell'attività lavorativa svolta nel call center. La ricostruzione è falsa, infondata, pretestuosa e vergognosa perché piega la legge, manipola i fatti e usa la malattia di dieci lavoratrici e lavoratori su oltre 5.000 per gettare fango sull'azienda con la quale gli stessi sindacati hanno "un conto aperto".
A seguito della visita medica preassuntiva – obbligatoria – di tutto il personale interessato dal cambio di appalto a favore di Network Contacts (occorso il 16/01/23), il medico del lavoro, dopo aver rilevato che dieci operatori telefonici riscontravano problematiche di salute, tali da renderli parzialmente inidonei alla loro attività lavorativa, ha – obbligatoriamente – trasmesso le sue valutazioni all'azienda, individuando per i dieci lavoratori un periodo di inidoneità lungo 24 mesi.
A seguito della comunicazione, l'azienda ha – obbligatoriamente – agito in modo tempestivo al fine di tutelare e non aggravare la posizione sanitaria dei lavoratori, nel rispetto dell'articolo 2087 del codice civile e del decreto sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (DLgs 81/2008). L'azienda ha ricollocato, tutelato e gestito la situazione di fragilità di queste dieci persone, preservandone la salute, rispettando la legge e le prescrizioni mediche e garantendo l'intera retribuzione prevista dal contratto individuale di lavoro, fino a settembre 2023 – quando non vi sono più state attività compatibili con il loro stato di salute.
L'azienda ha preso atto di non poter più sostenere tale trattamento di miglior favore visto l'esaurirsi delle attività alternative, l'aggravarsi della crisi strutturale del settore, che ha colpito duramente anche Network Contacts, e la conseguente chiusura delle commesse ove erano stati ricollocati i dieci professionisti parzialmente idonei. Nel pieno rispetto della legge e dei principi giurisprudenziali in materia, a partire dal 1° novembre 2023 Network Contacts ha comunicato che riconoscerà la retribuzione ai lavoratori per le sole ore effettive di lavoro prescritte dal medico competente, tutelando in ogni caso il rapporto di lavoro.
È evidente quindi come il contenuto del comunicato stampa delle organizzazioni sindacali (e neanche tutte vista l'esclusione della Uilcom Puglia) ancora una volta sia:
Si apprende con stupore dal comunicato stampa delle sigle sindacali SLC CGIL, FISTEL CISL, e UGL TLC della Regione Puglia che Network Contacts avrebbe deciso unilateralmente di "mettere alla fame un gruppo di persone" solo per colpa di essersi ammalate nel corso del tempo a causa dell'attività lavorativa svolta nel call center. La ricostruzione è falsa, infondata, pretestuosa e vergognosa perché piega la legge, manipola i fatti e usa la malattia di dieci lavoratrici e lavoratori su oltre 5.000 per gettare fango sull'azienda con la quale gli stessi sindacati hanno "un conto aperto".
A seguito della visita medica preassuntiva – obbligatoria – di tutto il personale interessato dal cambio di appalto a favore di Network Contacts (occorso il 16/01/23), il medico del lavoro, dopo aver rilevato che dieci operatori telefonici riscontravano problematiche di salute, tali da renderli parzialmente inidonei alla loro attività lavorativa, ha – obbligatoriamente – trasmesso le sue valutazioni all'azienda, individuando per i dieci lavoratori un periodo di inidoneità lungo 24 mesi.
A seguito della comunicazione, l'azienda ha – obbligatoriamente – agito in modo tempestivo al fine di tutelare e non aggravare la posizione sanitaria dei lavoratori, nel rispetto dell'articolo 2087 del codice civile e del decreto sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (DLgs 81/2008). L'azienda ha ricollocato, tutelato e gestito la situazione di fragilità di queste dieci persone, preservandone la salute, rispettando la legge e le prescrizioni mediche e garantendo l'intera retribuzione prevista dal contratto individuale di lavoro, fino a settembre 2023 – quando non vi sono più state attività compatibili con il loro stato di salute.
L'azienda ha preso atto di non poter più sostenere tale trattamento di miglior favore visto l'esaurirsi delle attività alternative, l'aggravarsi della crisi strutturale del settore, che ha colpito duramente anche Network Contacts, e la conseguente chiusura delle commesse ove erano stati ricollocati i dieci professionisti parzialmente idonei. Nel pieno rispetto della legge e dei principi giurisprudenziali in materia, a partire dal 1° novembre 2023 Network Contacts ha comunicato che riconoscerà la retribuzione ai lavoratori per le sole ore effettive di lavoro prescritte dal medico competente, tutelando in ogni caso il rapporto di lavoro.
È evidente quindi come il contenuto del comunicato stampa delle organizzazioni sindacali (e neanche tutte vista l'esclusione della Uilcom Puglia) ancora una volta sia:
- FALSO perché fa presumere che l'azienda avrebbe potuto impiegare i lavoratori nelle attività di gestione documentale, pur nella consapevolezza che tali attività sono cessate;
- INFEDELE, perché non fa volutamente emergere che nei giudizi di inidoneità l'azienda si deve attenere alle disposizioni di legge e alle prescrizioni mediche senza alcuna discrezionalità;
- STRUMENTALE, visto che ricostruisce artatamente i fatti al solo fine di danneggiare l'immagine di Network Contacts, che è la seconda azienda più grande della Puglia per numero di occupati sul territorio e che da anni è all'avanguardia nell'utilizzo di sistemi di welfare a tutela del benessere e della salute dei propri lavoratori;
- PRETESTUOSO, perché chiama in causa il committente, che è privo di responsabilità, al solo fine di sperare in una maggiore visibilità.