I consiglieri di centrodestra: «Atteggiamento censorio di Minervini e della sua Giunta»
La nota: «Si corre il rischio che i cittadini temano di esprimere pubblicamente il proprio dissenso»
venerdì 6 ottobre 2023
14.37
I consiglieri di centrodestra Pietro Mastropasqua, Adamo Logrieco (Fratelli d'Italia), Ippolita Germinario (Obiettivo Molfetta), Mauro Binetti (Molfetta Nostra) si sono espressi su una delle notizie del giorno, cioè la denuncia-querela nei confronti di una pagina Facebook accusata di "contenuti diffamatori" (LEGGI QUI).
«Apprendiamo, senza troppa meraviglia, che il Sindaco Minervini e la sua Giunta hanno deliberato di agire penalmente nei confronti degli autori di una pagina Facebook satirica denominata "Comune di Malfatta" (oscurata nella giornata di oggi). La responsabilità? Aver osato pubblicare sul social network contenuti satirici, sicuramente pungenti, rivolti contro il Sindaco e l'Amministrazione. Una vera e propria forma di censura rivolta contro una voce libera e critica».
«Il Sindaco "Tommy il positivo", come è scherzosamente definito dalla pagina satirica in questione, si fregia di esser figlio di una ferrea cultura socialista, ma evidentemente deve aver dimenticato una delle frasi più pregne di significato pronunciate dal Presidente della Repubblica socialista Sandro Pertini: "Libero fischio in libera piazza". Ma il Sindaco, oltre ad aver implicitamente rinnegato la propria cultura socialista, ha anche dimenticato alcuni tra i più importanti precetti della nostra Costituzione, che tutela la Libertà di opinione e di espressione, anche e soprattutto quando è irriguardosa verso il mondo politico. La deliberata denuncia-querela, con buona dose di certezza, non porterà a nessuna condanna degli autori satirici, e si risolverà solo in uno spreco di risorse pubbliche per assicurare la difesa tecnica al Comune».
«Ma la cosa davvero grave è il messaggio sotteso a questa infelice iniziativa giudiziaria: chi critica il Sindaco e l'Amministrazione verrà perseguito. Una sorta di intimidazione verso chi si oppone, anche duramente, al Palazzo di Città. Con questa iniziativa amministrativa, a dir poco infelice, si corre il serio rischio che i cittadini temano di esprimere pubblicamente il proprio pensiero critico di dissenso. È forse Libertà questa? È Democrazia?»
«Allora, signor Sindaco, al prossimo appuntamento istituzionale in cui si cimenterà nelle solite ampollose e retoriche considerazioni sull'importanza dei suddetti valori ispiratori dei Padri costituenti, ci consenta di dubitare della sua sincerità».
«Apprendiamo, senza troppa meraviglia, che il Sindaco Minervini e la sua Giunta hanno deliberato di agire penalmente nei confronti degli autori di una pagina Facebook satirica denominata "Comune di Malfatta" (oscurata nella giornata di oggi). La responsabilità? Aver osato pubblicare sul social network contenuti satirici, sicuramente pungenti, rivolti contro il Sindaco e l'Amministrazione. Una vera e propria forma di censura rivolta contro una voce libera e critica».
«Il Sindaco "Tommy il positivo", come è scherzosamente definito dalla pagina satirica in questione, si fregia di esser figlio di una ferrea cultura socialista, ma evidentemente deve aver dimenticato una delle frasi più pregne di significato pronunciate dal Presidente della Repubblica socialista Sandro Pertini: "Libero fischio in libera piazza". Ma il Sindaco, oltre ad aver implicitamente rinnegato la propria cultura socialista, ha anche dimenticato alcuni tra i più importanti precetti della nostra Costituzione, che tutela la Libertà di opinione e di espressione, anche e soprattutto quando è irriguardosa verso il mondo politico. La deliberata denuncia-querela, con buona dose di certezza, non porterà a nessuna condanna degli autori satirici, e si risolverà solo in uno spreco di risorse pubbliche per assicurare la difesa tecnica al Comune».
«Ma la cosa davvero grave è il messaggio sotteso a questa infelice iniziativa giudiziaria: chi critica il Sindaco e l'Amministrazione verrà perseguito. Una sorta di intimidazione verso chi si oppone, anche duramente, al Palazzo di Città. Con questa iniziativa amministrativa, a dir poco infelice, si corre il serio rischio che i cittadini temano di esprimere pubblicamente il proprio pensiero critico di dissenso. È forse Libertà questa? È Democrazia?»
«Allora, signor Sindaco, al prossimo appuntamento istituzionale in cui si cimenterà nelle solite ampollose e retoriche considerazioni sull'importanza dei suddetti valori ispiratori dei Padri costituenti, ci consenta di dubitare della sua sincerità».