Guida Oli d'Italia del Gambero Rosso: due eccellenze sono molfettesi

Oliogranpregio di Maria Caputo e Olio Ciccolella nell'élite nazionale

giovedì 23 marzo 2017
Tra le aziende pugliesi inserite dal Gambero Rosso nella nuova Guida Oli d'Italia 2017 (realizzata in collaborazione con Unaprol), che sarà presentata a Verona il prossimo 10 aprile, ce ne sono tre giovinazzesi, due molfettesi ed una biscegliese, senza dimenticare diverse realtà della provincia Bat ed il Frantoio De Carlo di Bitritto, di proprietà di un bitontino.

Le tre aziende giovinazzesi ad aver conseguito le Tre Foglie Rosse, massimo riconoscimento, sono Le Tre Colonne di Salvatore Stallone, l'Agricola Leuci ed Ortoplant. La prima è stata menzionata due volte, grazie al Monocultivar Coratina Denocciolato ed all'Olio extravergine, mentre l'Agricola Leuci è stata premiata per la sua Monocultivar Coratina. Per Ortoplant, invece, è giunto l'inserimento nella Guida per il suo ottimo "Don Gaudio".

La Gran Pregio Monocultivar Coratina Bio della molfettese Oliogranpregio di Maria Caputo ha avuto anch'essa l'onore di entrare tra le migliori produzioni nazionali, così come la Coppadoro Monocultivar Coratina ha fruttato la menzione per l'altra molfettese, la Olio Ciccolella.

Riconoscimento anche per il Gran Cru Affiorato del già celebre Frantoio Galantino di Bisceglie, mentre spicca per qualità del suo olio il Frantoio De Carlo di Bitritto, con il suo Felice Garibaldi Monocultivar Ogliarola.

Due Foglie Rosse sono andate invece alla Gran Pregio Cuvée Bio, anch'essa dell'azienda molfettese di Maria Caputo, Oliogranpregio, ed alle Monocultivar Coratina di Ortoplant e Le Tre Colonne di Giovinazzo. In questa seconda fascia anche l'ottimo Opera Intenso Bio dell'azienda Agrolio di Andria.

Il nord barese e la provincia Bat hanno mostrato, una volta di più, di essere all'avanguardia in tutta Italia per la produzione di qualità dell'extravergine d'oliva. Non sono bastate le cronache sulla presenza della Xylella in Salento ed ora anche nel centro della Puglia a fermare la buona produzione pugliese, che resta la regione europea di riferimento del settore, nonostante un vistoso calo nelle quantità delle ultime due annualità.

A questo riguardo è utile riportare integralmente un passaggio dal sito del Gambero Rosso, in cui si cerca di far comprendere il perché di questa eccellenza: «Produrre qualità e diversità in Italia - si legge - significa partire dalla biodiversità. Il nostro è il Paese ormai unico depositario della biodiversità in olivo e le nostre 510 cultivar censite e in produzione permettono, e sempre di più potrebbero permettere, di produrre oli biodiversi unici al mondo per le loro proprietà salutistiche e sensoriali.

La produzione primaria biodiversa, trasformata in impianti per i quali l'innovazione tecnologica votata al miglioramento della qualità del prodotto diventa un imperativo categorico - concludono dal Gambero Rosso -, ci potrebbe permettere di imporre il prodotto Olio Extravergine di Oliva Italiano di qualità sul mercato mondiale delle eccellenze, come già accade in altri settori del made in Italy (alimentare e non)».