Guglielmo Minervini:"Il Pd dimostri che non è una accozzaglia di bande"
Durissimo commento del Consigliere regionale: rottura definitiva anche con Emiliano?
lunedì 2 maggio 2016
11.51
E' durissimo Guglielmo Minervini contro il Partito democratico, all'indomani delle dimissioni di Paola Natalicchio, sua erede politica, nonostante le numerose smentite passate.
"Nello stesso giorno in cui un pezzo di destra entra organicamente nella maggioranza del Comune di Bari, il Pd rompe il centrosinistra di Molfetta e costringe alle dimissioni il sindaco. Per la seconda volta in meno di un anno", racconta facendo riferimento a quanto accaduto nell'amministrazione Decaro che regge il capoluogo.
"E' una pagina molto brutta, è l'ennesima avvisaglia della mutazione genetica di un Pd che si allontana dalla sua originaria missione e di disconnette dai sentimenti e dalle aspettative di cambiamento del popolo del centrosinistra".
"Quello che è successo a Molfetta è molto grave", continua il leader di Noi a sinistra per la Puglia. "E' un colpo e una ferita non solo per il centrosinistra, ma anche rispetto a una città che, non più di due e mezzo anni fa, era stata liberata da una politica opaca e rapace, portatrice degli interessi di pochi a discapito di quelli di un'intera città. E invece anche qui tutto suggerisce che fuori vanno i cittadini perbene, dentro i portatori di interesse, fuori la politicam che prova a interpretare le domande di cambiamento di una città, dentro quella che vive di accordi trasversali".
"Ecco cosa significa il Partito della Nazione", accusa ancora prima di attaccare senza mezzi termini il partito di Michele Emiliano con cui, c'è da immaginare, la rottura potrebbe essere totale.
"Ha soli pochi giorni il Pd per ricucire con la politica una frattura molto profonda e per testimoniare che è ancora un partito e non,come tutto sembra suggerire, un'accozzaglia di bande".
"Nello stesso giorno in cui un pezzo di destra entra organicamente nella maggioranza del Comune di Bari, il Pd rompe il centrosinistra di Molfetta e costringe alle dimissioni il sindaco. Per la seconda volta in meno di un anno", racconta facendo riferimento a quanto accaduto nell'amministrazione Decaro che regge il capoluogo.
"E' una pagina molto brutta, è l'ennesima avvisaglia della mutazione genetica di un Pd che si allontana dalla sua originaria missione e di disconnette dai sentimenti e dalle aspettative di cambiamento del popolo del centrosinistra".
"Quello che è successo a Molfetta è molto grave", continua il leader di Noi a sinistra per la Puglia. "E' un colpo e una ferita non solo per il centrosinistra, ma anche rispetto a una città che, non più di due e mezzo anni fa, era stata liberata da una politica opaca e rapace, portatrice degli interessi di pochi a discapito di quelli di un'intera città. E invece anche qui tutto suggerisce che fuori vanno i cittadini perbene, dentro i portatori di interesse, fuori la politicam che prova a interpretare le domande di cambiamento di una città, dentro quella che vive di accordi trasversali".
"Ecco cosa significa il Partito della Nazione", accusa ancora prima di attaccare senza mezzi termini il partito di Michele Emiliano con cui, c'è da immaginare, la rottura potrebbe essere totale.
"Ha soli pochi giorni il Pd per ricucire con la politica una frattura molto profonda e per testimoniare che è ancora un partito e non,come tutto sembra suggerire, un'accozzaglia di bande".