Guerriglia urbana a Capodanno, altri due arresti: un 35enne e un 18enne
I due, accusati di danneggiamento e pubblica intimidazione con l'uso di ordigni e materiale esplodente, sono finiti ai domiciliari
giovedì 15 febbraio 2024
7.25
Sale a sette il numero degli arresti (uno in carcere, sei ai domiciliari) nell'ambito della controffensiva della magistratura contro i protagonisti di un gruppo che, la notte di Capodanno, ha trasformato piazza Vittorio Emanuele, a Molfetta, nel teatro di una guerriglia urbana, ribaltando un'auto e infine postando tutto sui social.
Con i cinque maggiorenni fra i 21 e i 26 anni e i tre minori fra i 14 e i 17 anni, è l'ipotesi degli inquirenti, c'erano altri giovani. Due, il 35enne Pasquale Allegretta e il 18enne Pantaleo Sciancalepore, sono stati arrestati martedì dai Carabinieri su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, e confinati ai domiciliari. A i due, già noti, sono stati contestati i reati di danneggiamento e di pubblica intimidazione con l'uso di ordigni e materiale esplodente.
Gli inquirenti - le indagini della Compagnia di Molfetta sono state coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Marco Gambardella - hanno riavvolto il nastro dei disordini del primo dell'anno, ritenendo che «non si sia trattato di un casuale e estemporaneo comportamento». Ma «di un pianificato ed articolato atto dinamitardo preordinato attraverso una preliminare riunione tra gli accoliti che si determinavano nell'inscenare una vera scorribanda urbana».
E questo, secondo quanto ricostruito nell'indagine degli uomini del capitano Danilo Landolfi, è emerso dai video delle immagini di videosorveglianza «che fanno ritenere con certezza che i reati contestati siano stati effettivamente commessi con la partecipazione anche dei due indagati» Allegretta e Sciancalepore: la loro «volontà criminale di suscitare tumulto e di attentare alla sicurezza pubblica emerge con chiarezza, non trattandosi di atti di vandalismo o condotte inurbane».
La volontà «non era quella di festeggiare l'ultimo dell'anno», ma quella di «appropriarsi di una piazza pubblica, generando il clamore non solo nella popolazione molfettese, ma anche in quella dei social che avrebbe dato riscontro a quei momenti con la diffusione dei filmati "girati" dagli stessi autori». E proprio quei frame, visionati dai militari del capitano Domenico Mastromauro, hanno permesso di identificare gli altri due, «in ragione dell'abbigliamento indossato» a Capodanno.
Allegretta, «gravato da precedenti penali specifici», e Sciancalepore sono finiti ai domiciliari «ritenendo sussistente il grave pericolo di reiterazione delle condotte criminose. Entrambi - il primo difeso dall'avvocato Michele Salvemini, il secondo dal collega Luca Bruno -, sosterranno in mattinata l'interrogatorio di garanzia.
Con i cinque maggiorenni fra i 21 e i 26 anni e i tre minori fra i 14 e i 17 anni, è l'ipotesi degli inquirenti, c'erano altri giovani. Due, il 35enne Pasquale Allegretta e il 18enne Pantaleo Sciancalepore, sono stati arrestati martedì dai Carabinieri su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Ivan Barlafante, e confinati ai domiciliari. A i due, già noti, sono stati contestati i reati di danneggiamento e di pubblica intimidazione con l'uso di ordigni e materiale esplodente.
Gli inquirenti - le indagini della Compagnia di Molfetta sono state coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Marco Gambardella - hanno riavvolto il nastro dei disordini del primo dell'anno, ritenendo che «non si sia trattato di un casuale e estemporaneo comportamento». Ma «di un pianificato ed articolato atto dinamitardo preordinato attraverso una preliminare riunione tra gli accoliti che si determinavano nell'inscenare una vera scorribanda urbana».
E questo, secondo quanto ricostruito nell'indagine degli uomini del capitano Danilo Landolfi, è emerso dai video delle immagini di videosorveglianza «che fanno ritenere con certezza che i reati contestati siano stati effettivamente commessi con la partecipazione anche dei due indagati» Allegretta e Sciancalepore: la loro «volontà criminale di suscitare tumulto e di attentare alla sicurezza pubblica emerge con chiarezza, non trattandosi di atti di vandalismo o condotte inurbane».
La volontà «non era quella di festeggiare l'ultimo dell'anno», ma quella di «appropriarsi di una piazza pubblica, generando il clamore non solo nella popolazione molfettese, ma anche in quella dei social che avrebbe dato riscontro a quei momenti con la diffusione dei filmati "girati" dagli stessi autori». E proprio quei frame, visionati dai militari del capitano Domenico Mastromauro, hanno permesso di identificare gli altri due, «in ragione dell'abbigliamento indossato» a Capodanno.
Allegretta, «gravato da precedenti penali specifici», e Sciancalepore sono finiti ai domiciliari «ritenendo sussistente il grave pericolo di reiterazione delle condotte criminose. Entrambi - il primo difeso dall'avvocato Michele Salvemini, il secondo dal collega Luca Bruno -, sosterranno in mattinata l'interrogatorio di garanzia.