«Non festeggeremo lo SCAP se aprire lo SCAP significherà chiudere l'ambulatorio di pediatria»
Il consigliere comunale chiede chiarezza a Minervini ed Emiliano
venerdì 24 novembre 2017
Dal primo dicembre 2017 l'ospedale "Monsignor Bello" di Molfetta sarà dotato del servizio SCAP, la guardia medica pediatrica che sarà attiva solamente nei weekend. Un servizio, tuttavia, utilissimo se non fondamentale per migliaia di famiglie non solo molfettesi ma anche della vicina Giovinazzo costrette, in caso di necessità, a cercare questo stesso servizio a Bisceglie ( dove è attivo da diversi anni) oppure a Bari.
Sul punto è intervenuta Paola Natalicchio, autrice nel corso del suo mandato di Sindaco, di una forte battaglia per portare lo SCAP in città. Tuttavia, l'attuale consigliere comunale punta l'attenzione soprattutto sul destino del poliambulatorio pediatrico e sul timore, da lei stessa paventato, che l'attivazione dello SCAP sia l'anticamera della chiusura definitiva del poliambulatorio.
«Sulla pediatria a Molfetta non vogliamo barbatrucchi nè zuccherini», esordisce chiedendo con forza «parole chiare dal sindaco Minervini e dal presidente Emiliano sul fatto che il nostro ambulatorio, guidato dalla pediatra Silvia Rana, potenziato grazie alla nostra ostinazione con una nuova pediatra due anni fa e gestito insieme a straordinarie infermiere specializzate non chiuda i battenti sotto la scure del Piano di Riordino Ospedaliero».
«Lo dico con chiarezza: non festeggeremo lo SCAP se aprire lo SCAP significherà chiudere l'ambulatorio di pediatria e privare i bambini di Molfetta e Giovinazzo di un servizio strategico e di alta qualità, dove ogni giorno si svolgono servizi di vitale importanza. Emiliano non può con una mano chiudere l'ambulatorio per tutta la settimana e per sempre e con l'altra aprire un servizio di consulenza pediatrica del week end».
«Capiremo quindi nei prossimi mesi se si tratta davvero di un potenziamento e di un servizio aggiuntivo o di un declassamento e di un baratto. Nel secondo caso, continueremo a dare battaglia, in difesa e al fianco della sanità pubblica migliore che ancora oggi lavora e opera nel nostro ospedale», conclude Paola Natalicchio.
Sul punto è intervenuta Paola Natalicchio, autrice nel corso del suo mandato di Sindaco, di una forte battaglia per portare lo SCAP in città. Tuttavia, l'attuale consigliere comunale punta l'attenzione soprattutto sul destino del poliambulatorio pediatrico e sul timore, da lei stessa paventato, che l'attivazione dello SCAP sia l'anticamera della chiusura definitiva del poliambulatorio.
«Sulla pediatria a Molfetta non vogliamo barbatrucchi nè zuccherini», esordisce chiedendo con forza «parole chiare dal sindaco Minervini e dal presidente Emiliano sul fatto che il nostro ambulatorio, guidato dalla pediatra Silvia Rana, potenziato grazie alla nostra ostinazione con una nuova pediatra due anni fa e gestito insieme a straordinarie infermiere specializzate non chiuda i battenti sotto la scure del Piano di Riordino Ospedaliero».
«Lo dico con chiarezza: non festeggeremo lo SCAP se aprire lo SCAP significherà chiudere l'ambulatorio di pediatria e privare i bambini di Molfetta e Giovinazzo di un servizio strategico e di alta qualità, dove ogni giorno si svolgono servizi di vitale importanza. Emiliano non può con una mano chiudere l'ambulatorio per tutta la settimana e per sempre e con l'altra aprire un servizio di consulenza pediatrica del week end».
«Capiremo quindi nei prossimi mesi se si tratta davvero di un potenziamento e di un servizio aggiuntivo o di un declassamento e di un baratto. Nel secondo caso, continueremo a dare battaglia, in difesa e al fianco della sanità pubblica migliore che ancora oggi lavora e opera nel nostro ospedale», conclude Paola Natalicchio.