Gu, Barbanente, Stefàno e Nichi: tutti insieme appassionatamente

Guglielmo Minervini candidato nella lista "Noi a sinistra per la Puglia"

sabato 21 marzo 2015 17.03
A cura di Andrea Teofrasto
A pensar male si fa peccato, ma solo veniale. Nelle more del braccio di ferro sulle elezioni regionali riaffiorano, anzi si ufficializzano, le mai sopite tentazioni del «doppio forno». Il transfer è arrivato, il cambio di casacca pure. Il tutto dopo le prove tecniche degli ultimi giorni.

"Gu" lascia il Pd? Diciamo di si. Anzi raddoppia. Ora non ci resta che vedere l'effetto che fa questo addio (o presunto tale), nel quartier generale dei democratici. È di pochi minuti fa il post su facebook di Nichi Vendola che ufficializza il tutto: «Oggi a Bari abbiamo presentato "Noi a sinistra per la Puglia", la lista che vede la partecipazione delle espressioni più riconoscibili del buon governo di questi dieci anni, come Angela Barbanente, Guglielmo Minervini e Dario Stefàno, e del tentativo di fare della Puglia un sud non stereotipato, un sud non rassegnato a essere periferia del mondo, a essere luogo di sprechi e corruzione. Ma un sud moderno, innovativo, solidale, giusto. Quello che comincia oggi non è un cartello elettorale ma un soggetto politico che si impegna a rappresentare una bussola e un punto di riferimento del popolo del centrosinistra. Buona fortuna Puglia».

Sulla stessa lunghezza d'onda il commento social di Sinistra Ecologia e libertà: «"Noi a sinistra per la Puglia", la nostra lista alle elezioni regionali. Un progetto di buone pratiche, buona politica, esperienze di governo virtuoso. Per rendere la Puglia ancora migliore. Farà parte di questa straordinaria esperienza collettiva anche Dario Stefàno con la "Puglia in più" e Guglielmo Minervini con "Open". Non potevamo avere inizio di primavera più bello».

Dunque Guglielmo Minervini si riproporrà all'elettorato, in una lista apparentata con "Sel", di supporto a agli altri schieramenti in lizza. Nessuna pausa, nessun ripensamento dopo tanti anni di militanza nel Partito Democratico.
Sarà difficile adesso sedare i "bollenti spiriti" dei democratici, che masticano amaro, sospettando astuzie che potrebbero lasciarli in braghe di tela.