Grandi opere incompiute, arriva il decreto “Sblocca Italia”
Dal Porto di Molfetta al Mose di Venezia: cantieri infiniti per le incompiute italiane che ci costano più di quattro miliardi l'anno
lunedì 25 agosto 2014
7.41
È partito il conto alla rovescia per il via libera al decreto "Sblocca Italia", che potrebbe dare un forte scossa all'economia italiana e locale. Lo "Sblocca Italia" è di fatto un mega provvedimento che consentirà di adoperare interventi di sblocco di infrastrutture più o meno grandi e non solo. Tutto dovrebbe risolversi il 29 agosto data in cui è fissato il Consiglio dei Ministri. Senza dubbio in questo mega provvedimento fondamentale è il capitolo inerente lo sblocco dei cantieri, in mano al ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Come è noto molte grandi opere sono già finanziate ma in realtà restano ferme per veti, inchieste giudiziarie e impicci burocratici.
A Molfetta la grande opera in stand-by è il nuovo porto commerciale che con il decreto "Sblocca Italia" potrebbe avere anch'esso nuovi scenari. Inchiesta giudiziaria permettendo.
Molfetta a parte, attualmente sono 671, le opere pubbliche sparse per l'Italia, iniziate, in fase di completamento e in attesa di collaudo. Opere che vanno quasi a distruggendosi ancora prima d'esser completate e che, in alcuni casi, non c'è più interesse al completamento dell'opera stessa. Sono le incompiute d'Italia che valgono un patrimonio da 2,6 miliardi di euro che necessità almeno di circa 1,40 miliardi per essere completato e messo in funzione. Per la legge si intende "incompiuta" l'opera pubblica che non è stata completata: per mancanza di fondi, per cause tecniche, per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, per il fallimento dell'impresa appaltatrice, per il mancato interesse al completamento da parte del gestore.
Il Nuovo Porto Commerciale, nonostante i fondi stanziati e il buono stato di avanzamento dei lavori (ad oggi al 65%) è in fase di stallo da un anno.
Secondo una prima stima rispettivamente Sicilia (72), Sardegna (68) e Puglia (59) rappresentano le regioni da cui sono arrivate maggiori segnalazioni quantitative rispetto alle opere incompiute. A voler conoscere lo stato attuale delle opere pubbliche incompiute è stato Matteo Renzi che nelle scorse settimane ha invitato tutti i sindaci italiani a segnalare i cantieri e le opere ferme nella propria zona di competenza. «Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare. Segnalatecelo entro il 15 giugno all'indirizzo matteo@governo.it». Con queste parole il premier ha voluto toccare con mano lo stato attuale delle opere pubbliche in Italia. Resta da chiedersi se dopo aver ricevuto le risposte sia ancora soddisfatto dell'idea. Intanto Molfetta attende.
A Molfetta la grande opera in stand-by è il nuovo porto commerciale che con il decreto "Sblocca Italia" potrebbe avere anch'esso nuovi scenari. Inchiesta giudiziaria permettendo.
Molfetta a parte, attualmente sono 671, le opere pubbliche sparse per l'Italia, iniziate, in fase di completamento e in attesa di collaudo. Opere che vanno quasi a distruggendosi ancora prima d'esser completate e che, in alcuni casi, non c'è più interesse al completamento dell'opera stessa. Sono le incompiute d'Italia che valgono un patrimonio da 2,6 miliardi di euro che necessità almeno di circa 1,40 miliardi per essere completato e messo in funzione. Per la legge si intende "incompiuta" l'opera pubblica che non è stata completata: per mancanza di fondi, per cause tecniche, per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, per il fallimento dell'impresa appaltatrice, per il mancato interesse al completamento da parte del gestore.
Il Nuovo Porto Commerciale, nonostante i fondi stanziati e il buono stato di avanzamento dei lavori (ad oggi al 65%) è in fase di stallo da un anno.
Secondo una prima stima rispettivamente Sicilia (72), Sardegna (68) e Puglia (59) rappresentano le regioni da cui sono arrivate maggiori segnalazioni quantitative rispetto alle opere incompiute. A voler conoscere lo stato attuale delle opere pubbliche incompiute è stato Matteo Renzi che nelle scorse settimane ha invitato tutti i sindaci italiani a segnalare i cantieri e le opere ferme nella propria zona di competenza. «Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare. Segnalatecelo entro il 15 giugno all'indirizzo matteo@governo.it». Con queste parole il premier ha voluto toccare con mano lo stato attuale delle opere pubbliche in Italia. Resta da chiedersi se dopo aver ricevuto le risposte sia ancora soddisfatto dell'idea. Intanto Molfetta attende.