Gran finale di stagione per la Fondazione Valente con i Terraròss
Serata coinvolgente all’insegna della musica made in Puglia
domenica 11 dicembre 2022
10.02
Un uragano, un tornado di musica, di allegria, di divertimento per il concerto di Natale della Fondazione Valente, ultimo appuntamento del 2022 della rassegna "I suoni della cultura", con i Terraròss.
Una vera e propria festa, dal sound tipico della nostra terra, della nostra Puglia. Quel suono che ha un rapporto ancestrale con la terra rossa, con il mare, con i nostri borghi, con le nostre bellezze artistiche e architettoniche. E' dal richiamo della Puglia, dal Gargano al Salento, che i Dominique Antonacci e Giuseppe De Santo, creano i Terraròss, suonatori e menestrelli della Bassa Murgia.
La serata si apre con una pizzica scritta da Domenico Modugno, si prosegue con una tarantella del Gargano e note canzoni partenopee, come "'O sarracino", poi si ritorna in Puglia ancora con la pizzica e alcuni brani dedicati al Natale. Il tutto in un clima di grande allegria, di festa, di gioia, di spensieratezza. La musica coinvolgente, la scenografia con le luminarie tipiche della nostra terra, sono un forte richiamo alle feste patronali, alle feste di paese, ma il vero mattatore della serata è stato il frontman Dominique Antonacci, che insieme alla sua band ha saputo coinvolgere il pubblico presente, diventando parte integrante dello spettacolo.
Sin dalle prime note si è capito che sarebbe stato un evento travolgente proprio come un urgano o un tornado. Vietato ai presenti stare fermi sulle poltrone dell'Auditorium Regina Pacis. E' la musicalità delle nostre pizziche, delle nostre ballate a coinvolgere anche il più restio dei presenti, i piedi e la testa si muovono a ritmo della musica, anche senza volerlo. Ma poi alla fine in tanti hanno partecipato ai balli, come in una grande piazza virtuale.
Due ore di spensieratezza, di ritorno alle proprie origini, alla musica e alle sonorità della nostra terra sul palco a creare questa magia insieme a Dominique Antonacci (voce, tamburello, percussioni) c'erano: Giuseppe De Santo (voce, chitarra), Anna Rita Di Leo (voce, tamburello), Stefano Pepe (bidonbasso), Vito Gentile (fisarmonica), Carlo Porfido (violino), Ciccio Raguso (voce, tamburello, fisarmonica), Nico Vignola (mandolino), e i danzatori Caterina Totaro, Ornella Cavallo e Paolo Bruno.
E' una serata di scambio, non solo di auguri, ma anche di conoscenze attraverso le parole tipiche del nostro dialetto. In questa commistione di stili e di generi il pubblico sollecitato dalla band ha intonato la nostra canzone natalizia "La Santa Allegrezza", i Terraròss, dal canto loro, hanno omaggiato la nostra città cantando sul finale la nostra "Nònne Nònne". Insomma una serata all'insegna del Made in Puglia.
Quel Made in Puglia che con i Terraròss porta il nostro patrimonio musicale popolare in giro per l'Italia e all'estero. Ricordiamo che questa compagnia, oltre ad aver partecipato a film di successo, si è esibita anche per la popstar Madonna
Sono a fine serata il presidente della Fondazione, Marcello Carabellese, e il direttore artistico, Sara Allegretta a fare gli onori di casa ricordando che «da dicembre scorso si sono avvicendati ben 120 artisti, in 10 location diverse». Numeri importanti, per spettacoli dal valore unico e ricercato.
Una vera e propria festa, dal sound tipico della nostra terra, della nostra Puglia. Quel suono che ha un rapporto ancestrale con la terra rossa, con il mare, con i nostri borghi, con le nostre bellezze artistiche e architettoniche. E' dal richiamo della Puglia, dal Gargano al Salento, che i Dominique Antonacci e Giuseppe De Santo, creano i Terraròss, suonatori e menestrelli della Bassa Murgia.
La serata si apre con una pizzica scritta da Domenico Modugno, si prosegue con una tarantella del Gargano e note canzoni partenopee, come "'O sarracino", poi si ritorna in Puglia ancora con la pizzica e alcuni brani dedicati al Natale. Il tutto in un clima di grande allegria, di festa, di gioia, di spensieratezza. La musica coinvolgente, la scenografia con le luminarie tipiche della nostra terra, sono un forte richiamo alle feste patronali, alle feste di paese, ma il vero mattatore della serata è stato il frontman Dominique Antonacci, che insieme alla sua band ha saputo coinvolgere il pubblico presente, diventando parte integrante dello spettacolo.
Sin dalle prime note si è capito che sarebbe stato un evento travolgente proprio come un urgano o un tornado. Vietato ai presenti stare fermi sulle poltrone dell'Auditorium Regina Pacis. E' la musicalità delle nostre pizziche, delle nostre ballate a coinvolgere anche il più restio dei presenti, i piedi e la testa si muovono a ritmo della musica, anche senza volerlo. Ma poi alla fine in tanti hanno partecipato ai balli, come in una grande piazza virtuale.
Due ore di spensieratezza, di ritorno alle proprie origini, alla musica e alle sonorità della nostra terra sul palco a creare questa magia insieme a Dominique Antonacci (voce, tamburello, percussioni) c'erano: Giuseppe De Santo (voce, chitarra), Anna Rita Di Leo (voce, tamburello), Stefano Pepe (bidonbasso), Vito Gentile (fisarmonica), Carlo Porfido (violino), Ciccio Raguso (voce, tamburello, fisarmonica), Nico Vignola (mandolino), e i danzatori Caterina Totaro, Ornella Cavallo e Paolo Bruno.
E' una serata di scambio, non solo di auguri, ma anche di conoscenze attraverso le parole tipiche del nostro dialetto. In questa commistione di stili e di generi il pubblico sollecitato dalla band ha intonato la nostra canzone natalizia "La Santa Allegrezza", i Terraròss, dal canto loro, hanno omaggiato la nostra città cantando sul finale la nostra "Nònne Nònne". Insomma una serata all'insegna del Made in Puglia.
Quel Made in Puglia che con i Terraròss porta il nostro patrimonio musicale popolare in giro per l'Italia e all'estero. Ricordiamo che questa compagnia, oltre ad aver partecipato a film di successo, si è esibita anche per la popstar Madonna
Sono a fine serata il presidente della Fondazione, Marcello Carabellese, e il direttore artistico, Sara Allegretta a fare gli onori di casa ricordando che «da dicembre scorso si sono avvicendati ben 120 artisti, in 10 location diverse». Numeri importanti, per spettacoli dal valore unico e ricercato.