Gli alunni dell’Istituto Nautico “Vespucci” di Molfetta premiati dal Ministro della Pubblica Istruzione
Il Riconoscimento consegnato all’Arsenale della Pace a Torino
giovedì 6 febbraio 2020
Sono stati premiati a Torino, martedì 4 febbraio, dal Ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina e dalla Sindaca di Torino Chiara Appendino gli studenti Michele Gesmundo, Ignazio Cirillo e Leonardo De Gennaro, frequentanti l'Istituto Nautico "Vespucci" di Molfetta.
Guidati dal professor Saverio Binetti e accompagnati dal Dirigente scolastico professor Carmelo D'Aucelli, i giovani hanno ricevuto il riconoscimento durante le celebrazioni della terza Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, presso l'Arsenale della Pace.
I tre studenti hanno partecipato alla terza edizione del concorso nazionale indetto dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) dal titolo: "Tante guerre, un'unica vittima: la popolazione civile", col patrocinio della Camera dei Deputati, della Commissione Europea, del Ministero degli Affari Esteri e della Città di Torino
Gli studenti sono risultati vincitori nella sezione video, presentando un lavoro dal titolo: "UNA TERRA SENZA PACE. UN LUOGO DI PACE", mostrando come sia triste apprendere notizie dalle aree di guerra orientali dove si confrontano gli eserciti non curanti delle popolazioni civili. Oggi il popolo curdo viene scacciato dalla sua terra, perseguitato dai suoi nemici, trascurato dai suoi alleati, nella indifferenza generale. Così questo tragico quadro umanitario ci rammenta un evento del passato, di quasi cento anni fa, ambientato nella stessa area geografica: il genocidio degli armeni ad opera del movimento dei "Giovani turchi". Una pulizia etnico religiosa che costò la vita a quasi un milione e mezzo di civili. Eppure di quel tragico evento, cancellato dalla memoria collettiva, esiste una luminosa eredità, ricordata da una stele eretta a pochi passi dalla Stazione Marittima della città di Bari, fatta di accoglienza e solidarietà. Nel 1926, a Bari nacque il villaggio "Nor Arax", situato alla periferia della città, edificato con i fondi dei benefattori baresi e del governo dell'epoca, dove vennero ospitati centinaia di armeni scampati alle stragi di Smirne. La comunità armena consapevole di non poter più ritornare nella propria patria si costruì una nuova vita a Bari, creando una attività produttiva fondata sulla tradizione della tessitura dei tappeti pregiati che ancora oggi continua ad esercitare la Famiglia Timurian, integrandosi nella economia, nella società e nella cultura del luogo. Dopo il loro arrivo, alcuni profughi armeni da Bari raggiunsero altri paesi europei e tra questi anche la famiglia del famoso cantautore Charles Aznavour e la melodia di una sua famosa canzone "Ed io tra di voi" è stata scelta come sottofondo musicale.
Guidati dal professor Saverio Binetti e accompagnati dal Dirigente scolastico professor Carmelo D'Aucelli, i giovani hanno ricevuto il riconoscimento durante le celebrazioni della terza Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, presso l'Arsenale della Pace.
I tre studenti hanno partecipato alla terza edizione del concorso nazionale indetto dall'Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) dal titolo: "Tante guerre, un'unica vittima: la popolazione civile", col patrocinio della Camera dei Deputati, della Commissione Europea, del Ministero degli Affari Esteri e della Città di Torino
Gli studenti sono risultati vincitori nella sezione video, presentando un lavoro dal titolo: "UNA TERRA SENZA PACE. UN LUOGO DI PACE", mostrando come sia triste apprendere notizie dalle aree di guerra orientali dove si confrontano gli eserciti non curanti delle popolazioni civili. Oggi il popolo curdo viene scacciato dalla sua terra, perseguitato dai suoi nemici, trascurato dai suoi alleati, nella indifferenza generale. Così questo tragico quadro umanitario ci rammenta un evento del passato, di quasi cento anni fa, ambientato nella stessa area geografica: il genocidio degli armeni ad opera del movimento dei "Giovani turchi". Una pulizia etnico religiosa che costò la vita a quasi un milione e mezzo di civili. Eppure di quel tragico evento, cancellato dalla memoria collettiva, esiste una luminosa eredità, ricordata da una stele eretta a pochi passi dalla Stazione Marittima della città di Bari, fatta di accoglienza e solidarietà. Nel 1926, a Bari nacque il villaggio "Nor Arax", situato alla periferia della città, edificato con i fondi dei benefattori baresi e del governo dell'epoca, dove vennero ospitati centinaia di armeni scampati alle stragi di Smirne. La comunità armena consapevole di non poter più ritornare nella propria patria si costruì una nuova vita a Bari, creando una attività produttiva fondata sulla tradizione della tessitura dei tappeti pregiati che ancora oggi continua ad esercitare la Famiglia Timurian, integrandosi nella economia, nella società e nella cultura del luogo. Dopo il loro arrivo, alcuni profughi armeni da Bari raggiunsero altri paesi europei e tra questi anche la famiglia del famoso cantautore Charles Aznavour e la melodia di una sua famosa canzone "Ed io tra di voi" è stata scelta come sottofondo musicale.