Giubileo della Misericordia: aperta la Porta Santa
Al via l'Anno Santo per la Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
domenica 13 dicembre 2015
18.10
Ci siamo: la Porta, quella Porta è nuovamente aperta. Quindici anni dopo il Grande Giubileo del 2000. Dieci anni prima di quanto – cioè prima dell'annuncio di questo Anno Santo Straordinario della Misericordia – ci si aspettava. L'ha aperta Mons. Ignazio de Gioia in qualità di Amministratore diocesano, e l'ha varcata per primo, ma – a differenza di quanto è apparso a prima vista - non da solo.
Insieme con lui, - oltre al direttore dell'Ufficio liturgico diocesano, don Pietro Rubini - quasi a sostenere lo sforzo con cui ha spinto i battenti del portale della Cattedrale di Molfetta, c'era (e non solo idealmente) tutta la Chiesa, tutta la nostra Diocesi radunata per l'occasione, come a sottolineare che la nostra Chiesa locale è unita, che si va avanti insieme, in comunione, verso l'unica meta.
Anche quella Porta appena aperta parla di comunione e di comunicazione oltre che di misericordia. Non solo all'interno del corpo ecclesiale, ma anche e soprattutto in uscita come ha più volte ribadito Papa Francesco in questi mesi. Una porta aperta verso tutti senza distinzione alcuna.
"Aprite le porte della giustizia, entrate a rendere grazie al Signore". Con queste parole Mons. Ignazio de Gioia, ha aperto l'Anno Santo. E' in sostanza un messaggio di grande speranza quello che viene da quella Porta che si contrappone all'odio, alla violenza, o semplicemente all'egoismo di chi nel volto dell'altro non riconosce più un fratello. La Porta Santa del Giubileo straordinario della Misericoria, torna a parlare la lingua dell'amore, a insegnare la grammatica del perdono, dell'incontro e dell'abbraccio.
Dall'8 dicembre 2015 a Roma si è accesa una luce. Quest'oggi a Molfetta e nelle altre diocesi se ne sono accese altre, quando – come prescrive per la prima volta la Bolla di indizione dell'Anno Santo – anche le Chiese locali hanno varcato le loro porte.
Insieme con lui, - oltre al direttore dell'Ufficio liturgico diocesano, don Pietro Rubini - quasi a sostenere lo sforzo con cui ha spinto i battenti del portale della Cattedrale di Molfetta, c'era (e non solo idealmente) tutta la Chiesa, tutta la nostra Diocesi radunata per l'occasione, come a sottolineare che la nostra Chiesa locale è unita, che si va avanti insieme, in comunione, verso l'unica meta.
Anche quella Porta appena aperta parla di comunione e di comunicazione oltre che di misericordia. Non solo all'interno del corpo ecclesiale, ma anche e soprattutto in uscita come ha più volte ribadito Papa Francesco in questi mesi. Una porta aperta verso tutti senza distinzione alcuna.
"Aprite le porte della giustizia, entrate a rendere grazie al Signore". Con queste parole Mons. Ignazio de Gioia, ha aperto l'Anno Santo. E' in sostanza un messaggio di grande speranza quello che viene da quella Porta che si contrappone all'odio, alla violenza, o semplicemente all'egoismo di chi nel volto dell'altro non riconosce più un fratello. La Porta Santa del Giubileo straordinario della Misericoria, torna a parlare la lingua dell'amore, a insegnare la grammatica del perdono, dell'incontro e dell'abbraccio.
Dall'8 dicembre 2015 a Roma si è accesa una luce. Quest'oggi a Molfetta e nelle altre diocesi se ne sono accese altre, quando – come prescrive per la prima volta la Bolla di indizione dell'Anno Santo – anche le Chiese locali hanno varcato le loro porte.