Giovanni Spadavecchia e l'arte di disegnare

Dallo scorso 25 giugno è stata inaugurata la mostra "I volti tipici di Molfetta".

lunedì 11 luglio 2016 10.12
A cura di Andrea Teofrasto
Succede anche nella realtà. Succede anche alle persone comuni. Di scoprire un talento, così, all'improvviso. E di essere colti dalla sorpresa. È successo a Giovanni Spadavecchia che a 24 anni, in un pomeriggio qualunque, ha capito di saper disegnare. E che questa passione poteva addirittura pensare di coltivarla negli anni. La sua storia somiglia a una fiaba a lieto fine.

Vita tranquilla, amici e studio. «A raccontarlo può sembrare incredibile», racconta Giovanni, «ancora non ci credo neanche io. Ma è andata esattamente così: ero ancora un bambino e come capita spesso, ho cominciato a disegnare guardando mio papà mentre buttava giù, su un pezzo di carta, le sue idee». È bene ricordare che Giovanni non ha mai studiato disegno. È un autodidatta. Foglio e matita e il volto prende vita.

«Di recente mi sono cimentato nei volti tipici della Settimana Santa molfettese. Il primo ritratto realizzato è stato quello di San Giovanni. Appena ultimato mi sono detto: "Però! È venuto bene". E così, ho iniziato a produrre ritratti: uno, due, tre, quattro. Mi piaceva regalarli, mi piaceva vedere il sorriso sul volto dei soggetti ai quali erano dedicati, mi piaceva pensare di farli felici e mi piaceva la loro espressione sorpresa e sentire quella frase semplice, ma così significativa: "Sono davvero io!".

Erano davvero loro, perché Giovanni è bravo. In molti se ne accorgono e cominciano a chiedergli di produrre disegni, questa volta a pagamento. «Spesso mi preoccupo della buona riuscita dei miei disegni."Non so come viene!", faccio presente. "Non importa" mi rassicurano "ti riuscirà bene"» .

Mai profezia fu più azzeccata. Inoltre dallo scorso 25 giugno presso la Caffetteria de Virgilio ha inaugurato una mostra, che rimarrà aperta per buona parte del periodo estivo. L'evento, denominato "I volti tipici di Molfetta" mette in mostra alcuni personaggi nostrani che hanno fatto la quotidianità della città di Molfetta. Da "Tarzen" a "U Rom" e molti altri.

I suoi disegni, per la maggior parte in bianco e nero, si caratterizzano per l'uso creativo della matita e di penne speciali che ricordano l'antica china, oltre che per la particolarità dei chiaro scuri, realizzati utilizzando un fine tratteggio. Si è cimentato anche con il colore, e distinguendosi per i particolari effetti cromatici ottenuti nelle sue opere. Un talento naturale quello di Giovanni, che ha sempre tenuto tutto per se. Adesso però, in tanti hanno potuto apprezzare, queste vere e proprie opere d'arte.