Giovanni Spadavecchia, autodidatta dalla matita facile
Inaugurata la mostra dei volti tipici della Settimana Santa
domenica 5 marzo 2017
Per lui il disegno non è un hobby, ma una passione. C'è una grande differenza. In tutto ciò che realizza, cerca di raggiungere un livello professionale. Non è quindi un passatempo o divertimento.
Giovanni Spadavecchia è un disegnatore ritrattista autodidatta. Ama disegnare tutti i soggetti, ma per i ritratti ha una grande passione, anzi una mania. Lo affascinano i volti, prova un irresistibile desiderio di rappresentarli con i mezzi della pittura e del disegno. Pur non avendo avuto alcuna formazione artistica, già da bambino nutriva una grande passione per il disegno artistico e la pittura e, in particolare, per i ritratti. Con il passare del tempo, matura la sua tecnica, riscoprendo la delicatezza e la bellezza che ogni sfumatura puo' offrirgli, accantonando i tratti grossolani.
Secondo Giovanni «l'artista non deve isolarsi, ma deve rimanere inserito nel tessuto sociale della quotidianità, anche per poter rappresentarla in modo convincente. Da qui la volontà di dedicarmi a ritratti pieni di vitalità e espressività come quelli della Settimana Santa molfettese». Questi ritratti costituiscono quindi una linfa vitale per la sua arte. Per Giovanni Spadavecchia conta l'espressività del ritratto (oltre la somiglianza, ovviamente) e la vitalità del soggetto e non la rappresentazione quasi fotografica, fedele nella forma, ma carente nei contenuti. Nonostante le varie tecniche (disegno a matita, carboncino, pastelli) resta fedele ai suoi canoni.
Foglio e matita e il volto prende vita. Inoltre dal 1 marzo presso la Caffetteria de Virgilio ha inaugurato una mostra inerente proprio i volti tipici della Settimana Santa, che rimarrà aperta al pubblico per buona parte del periodo quaresimale. In una società accerchiata dalla tecnologia e dove la parola più usata sembra essere selfie è difficile trovare qualcosa che si possa definire ancora autentico. Ma cosa c'è di più autentico e vero di un ritratto? Nel 2017, nel bel mezzo dell'era del consumismo c'è chi, ancora non solo apprezza dell'arte le sue peculiarità più recondite ma, fa della sua passione un mezzo per trasmettere emozioni. Un talento naturale quello di Giovanni, che ha sempre tenuto tutto per se, con la passione per i ritratti e le loro mille sfaccettature. Adesso però, in tanti possono apprezzare, queste vere e proprie opere d'arte.
Giovanni Spadavecchia è un disegnatore ritrattista autodidatta. Ama disegnare tutti i soggetti, ma per i ritratti ha una grande passione, anzi una mania. Lo affascinano i volti, prova un irresistibile desiderio di rappresentarli con i mezzi della pittura e del disegno. Pur non avendo avuto alcuna formazione artistica, già da bambino nutriva una grande passione per il disegno artistico e la pittura e, in particolare, per i ritratti. Con il passare del tempo, matura la sua tecnica, riscoprendo la delicatezza e la bellezza che ogni sfumatura puo' offrirgli, accantonando i tratti grossolani.
Secondo Giovanni «l'artista non deve isolarsi, ma deve rimanere inserito nel tessuto sociale della quotidianità, anche per poter rappresentarla in modo convincente. Da qui la volontà di dedicarmi a ritratti pieni di vitalità e espressività come quelli della Settimana Santa molfettese». Questi ritratti costituiscono quindi una linfa vitale per la sua arte. Per Giovanni Spadavecchia conta l'espressività del ritratto (oltre la somiglianza, ovviamente) e la vitalità del soggetto e non la rappresentazione quasi fotografica, fedele nella forma, ma carente nei contenuti. Nonostante le varie tecniche (disegno a matita, carboncino, pastelli) resta fedele ai suoi canoni.
Foglio e matita e il volto prende vita. Inoltre dal 1 marzo presso la Caffetteria de Virgilio ha inaugurato una mostra inerente proprio i volti tipici della Settimana Santa, che rimarrà aperta al pubblico per buona parte del periodo quaresimale. In una società accerchiata dalla tecnologia e dove la parola più usata sembra essere selfie è difficile trovare qualcosa che si possa definire ancora autentico. Ma cosa c'è di più autentico e vero di un ritratto? Nel 2017, nel bel mezzo dell'era del consumismo c'è chi, ancora non solo apprezza dell'arte le sue peculiarità più recondite ma, fa della sua passione un mezzo per trasmettere emozioni. Un talento naturale quello di Giovanni, che ha sempre tenuto tutto per se, con la passione per i ritratti e le loro mille sfaccettature. Adesso però, in tanti possono apprezzare, queste vere e proprie opere d'arte.