Giornata mondiale della pizza. Un valore aggiunto anche per Molfetta

I pareri autorevoli di Giuseppe Petruzzella e Luigi Stamerra

martedì 17 gennaio 2023 15.27
A cura di Carlo Sacco
Il 17 gennaio si celebra la giornata del piatto più amato dagli italiani: la pizza. La giornata è stata istituita nel 2017, quando la pizza ha ricevuto il titolo ufficiale del Patrimonio Mondiale dell'Umanità dal Comitato UNESCO per la Protezione Culturale Immateriale.

Il ruolo della pizza è qualcosa che va oltre i semplici discorsi legati all'economia e la gastronomia, si tratta infatti di un simbolo inconfondibile della cultura italiana. Simile ricorrenza, inoltre, coincide con la festività di Sant'Antonio Abate, santo protettore di mugnai e pizzaioli. La giornata, che celebra uno dei prodotti italiani più conosciuti a livello planetario, è legata alla valorizzazione del prodotto nella sua forma originale e della professione artigianale da cui ha origine, al di là delle innumerevoli variazioni nate dalla diffusione del piatto in tutto il mondo.

Nella giornata che celebra la pizza, abbiamo raccolto le parole autorevoli di due esponenti che del "pianeta pizza" hanno fatto la loro ragione di vita: il vicepresidente dell'associazione pizzaioli professionisti Giuseppe Petruzzella che ricorda: «Quando ho iniziato io mai avrei pensato che si sarebbe dedicata una giornata mondiale alla pizza ma è il giusto riconoscimento per un prodotto che continua ad essere chiamato così in tutto il mondo, senza traduzione, e d'altronde noi italiani siamo conosciuti anche per questo piatto nazionalpopolare all'estero. Negli anni la pizza è cambiata tantissimo,di pari passo con esigenze sia alimentari che di tendenza e il pizzaiolo odierno per stare al passo con i tempi è in continuo aggiornamento. Per quanto mi riguarda ho cercato sempre di avere un occhio vigile su tutto ciò che ci ruotava attorno».

L'evoluzione del prodotto pizza e' riconosciuta dal presidente dell'Associazione pizzaioli professionisti e patron dell'Accademia, Luigi Stamerra: «Con l'Accademia di formazione vi è stata un evoluzione importante. Sembrano lontani i tempi in cui inserivamo il canale gluten free nei nostri locali, vent'anni fa circa. Da lì in poi abbiamo creato un circuito con impasti denominati alternativi sempre più ampio dall'utilizzo di farine bio, alla canapa, alla riscoperta del grano arso, da buon pugliese. Ma anche con l'impasto multicereali come farro, segale, kamut, al riso venere, all'erba di grano, alla curcuma, al grano saraceno fino alle alghe. Tante altre novità sono in arrivo, alcune preparate e già pronte per essere presentate prima della pandemia quali la low carb che presenterò i primi di febbraio ufficialmente, una pizza dall'alto potere proteico e dal bassissimo indice glicemico e pensare che, ai tempi della mia pizzeria, per accontentare dei clienti con problemi di reni policistici,preparavo anche pizze aproteiche tutto questo perché nessuno deve rinunciare alla pietanza italiana per eccellenza Per questo e per tanto altro, viva la pizza e godiamoci questa giornata, ce la siamo meritata».

Non è necessario tuttavia spingersi fino a Napoli, ormai vecchio luogo comune, perché per mangiare un'ottima pizza l'importante è gustarla con prodotti di buona qualità e creata da mani esperte.