Gianni Porta, prosegue la sua campagna elettorale
Tante testimonianze a raccontare le “fragilità” della nostra città
domenica 23 aprile 2017
9.50
Al di là delle alleanze, il candidato sindaco Gianni Porta prosegue la sua campagna elettorale, e lo fa per la sua strada recependo le esigenze della gente. Non è stato un incontro politico quello di ieri sera alla Fabbrica di San Domenico, ma attraverso diverse testimonianze è stata data la possibilità di raccontare una Molfetta con le sue fragilità, di capire "Cosa sarà di noi".
Un mondo del sociale che non si sofferma solo sulle famiglie indigenti, ma che prende in considerazione altre realtà: dalle disabilità, dall'attenzione ai minori disagiati, agli anziani, ai migranti.
E' il candidato sindaco, prima di passare la parola ai cittadini, a fare una fotografia della nostra città attraverso i dati demografici e statistici, è una Molfetta in cui l'età media si è alzata, la popolazione è diminuita, così come è diminuita la presenza dei migranti. Per Porta: «i dati ci raccontano una città in sofferenza e in declino». Per cui per il candidato sindaco bisogna partire proprio da quei dati per risollevare le sorti della città e «considerare, per esempio, gli ultra sessantacinquenni non un problema, ma una risorsa da valorizzare».
Fragilità, solitudini, speranze, sono i temi della serata, non vissuti con pietismo, ma con la voglia di costruire qualcosa di nuovo, partendo per esempio dalla ricostruzione della vita sociale dei quartieri.
Le fragilità raccontate nel corso dell'incontro di persone al di fuori degli ambiti politici, ma tutti hanno aperto la strada alla speranza che qualcosa di buono può ancora essere costruito nella nostra città. C'è chi ha parlato dal punto di vista politico «di un esperimento coraggioso, il vostro mettervi insieme», chi ha fatto rilevare che «non è lo stile di una campagna elettorale». Dal canto suo Gianni Porta ha precisato: «è una nuova prospettiva che non vuole che il programma cali dall'alto, ma possa essere costruito con i cittadini».
Parole d'ordine nell'ambito del sociale per il candidato sindaco devono essere «programmazione, concertazione e circolarità». Così come aveva fatto nel precedente incontro, continua a difendere quanto fatto nei tre anni di amministrazione precedente, in cui per Porta «è stata invertita la rotta, quindi in quella direzione di marcia si deve proseguire». E aggiunge: «abbiamo la necessità di adottare un metodo di circolarità, con il coinvolgimento delle associazioni e non solo. Le varie attività culturali e sportive non devono essere fini a se stesse, ma devono rientrare in un piano di offerta di situazioni sociali particolari».
Un mondo del sociale che non si sofferma solo sulle famiglie indigenti, ma che prende in considerazione altre realtà: dalle disabilità, dall'attenzione ai minori disagiati, agli anziani, ai migranti.
E' il candidato sindaco, prima di passare la parola ai cittadini, a fare una fotografia della nostra città attraverso i dati demografici e statistici, è una Molfetta in cui l'età media si è alzata, la popolazione è diminuita, così come è diminuita la presenza dei migranti. Per Porta: «i dati ci raccontano una città in sofferenza e in declino». Per cui per il candidato sindaco bisogna partire proprio da quei dati per risollevare le sorti della città e «considerare, per esempio, gli ultra sessantacinquenni non un problema, ma una risorsa da valorizzare».
Fragilità, solitudini, speranze, sono i temi della serata, non vissuti con pietismo, ma con la voglia di costruire qualcosa di nuovo, partendo per esempio dalla ricostruzione della vita sociale dei quartieri.
Le fragilità raccontate nel corso dell'incontro di persone al di fuori degli ambiti politici, ma tutti hanno aperto la strada alla speranza che qualcosa di buono può ancora essere costruito nella nostra città. C'è chi ha parlato dal punto di vista politico «di un esperimento coraggioso, il vostro mettervi insieme», chi ha fatto rilevare che «non è lo stile di una campagna elettorale». Dal canto suo Gianni Porta ha precisato: «è una nuova prospettiva che non vuole che il programma cali dall'alto, ma possa essere costruito con i cittadini».
Parole d'ordine nell'ambito del sociale per il candidato sindaco devono essere «programmazione, concertazione e circolarità». Così come aveva fatto nel precedente incontro, continua a difendere quanto fatto nei tre anni di amministrazione precedente, in cui per Porta «è stata invertita la rotta, quindi in quella direzione di marcia si deve proseguire». E aggiunge: «abbiamo la necessità di adottare un metodo di circolarità, con il coinvolgimento delle associazioni e non solo. Le varie attività culturali e sportive non devono essere fini a se stesse, ma devono rientrare in un piano di offerta di situazioni sociali particolari».