Gianni Porta presenta il suo primo lavoro letterario “Buchi nell’acqua”

La prefazione del libro è stata curata da Onofrio Romano, presenti all’evento anche Isidoro Mortellaro, Antonello Mastantuoni e Luisa Centrone

domenica 10 giugno 2018
A cura di Rosanna Buzzerio
"Buchi nell'acqua" è il primo lavoro letterario di Gianni Porta, consigliere comunale di Rifondazione Comunista – Compagni di strada, presentato ieri alla città nel suggestivo chiostro della Fabbrica di San Domenico, alla presenza di Isidoro Mortellaro, di Onofrio Romano, che ha scritto la prefazione del libro, Antonello Mastantuoni e Luisa Centrone, de "I presidi del libro" promotori dell'iniziativa.

"Buchi nell'acqua. Sinistra ed egemonia liberale nel movimento acqua bene comune", edito da Mimesis collana Eterotopie, è un titolo emblematico, è un lavoro di ricerca che Gianni fa a distanza di sette anni dal referendum del 12 e 13 giugno 2011che ha visto una grossa mobilitazione dei cittadini in difesa dell'acqua come bene comune e non come merce. L'autore parte da qui anche per fare una riflessione approfondita sulla Sinistra, sul pensiero "neoliberale" e sul concetto di partito nell'era neoliberale.

Ricordiamo che per quel referendum "Si per l'Acqua bene comune" nacque un Comitato referendario al quale aderirono tanti cittadini dalle provenienze più disparate, non solo partitica. E' proprio partendo da questo movimento che l'autore ha voluto fare una disamina sul prima e sul dopo 2011, su cosa è rimasto di quel movimento, e in quanti, inteso chiaramente come Regioni, hanno fatto sì che «l'acqua sia un bene comune e non riconducibile a merce».

Per Porta il suo libro è un viaggio che è partito da Molfetta, ascoltando i referenti del Comitato, ma che poi ha attraversato tutta l'Italia per capire quanto è rimasta di quella esperienza che creò un movimento trasversale, un coinvolgimento popolare come non si vedeva da anni. E' lo stesso autore che dice che «se per alcuni quella esperienza era fine a se stessa, quindi una esperienza conclusa; per altri è stato il segnale di un nuovo corso per la rifondazione di tutte le sinistre italiane».

Ma la storia contemporanea ci racconta un'altra storia.

Dicevamo, è un momento di riflessione a tutto tondo anche sugli effetti della globalizzazione, sulle rivoluzioni passive in cui siamo rimasti ingabbiati. I relatori, tutti concordi nel ritenere che il libro «è una lezione incredibile soprattutto per la parte relativa ai beni comuni», ed «è anche uno studio approfondito su un certo modo di stare al mondo della Sinistra».

E' una ricerca, è un lavoro, è un libro in cui l'autore ci guida per mano in un momento storico ben preciso, non ci da' soluzioni, ma spunti di riflessione, su cui la Sinistra dovrebbe ritornare a ragionare, e ricorda che certe stagioni, certe esperienze, non possono essere cancellate con un colpo d'acqua, per rimanere in tema.