Gianni Porta: «Dieci verità sui rifiuti e sul porta a porta»
Il candidato sindaco approfondisce uno dei temi caldi della campagna elettorale
martedì 23 maggio 2017
8.57
Che la campagna elettorale sarebbe stata monopolizzata dal tema del porta a porta lo si era capito subito quando, all'indomani delle dimissioni del sindaco, tutti i partiti che nel programma elettorale del 2013 avevano indicato nel porta a porta uno dei principali punti del programma amministrativo da realizzare, si sono contesi qualche votarello di qualche elettore pigro.
Siamo sicuri che se il porta a porta non fosse mai partito, quei soggetti che ieri lo promettevano nei loro programmi elettorali, che oggi lo osteggiano, sarebbero stati i primi a gridare allo scandalo per non aver raggiunto un obiettivo importante, lo stesso raggiunto in tanti Comuni vicini da parte di amministrazioni comunali di sinistra, di centro, di destra come a Terlizzi dove non si parla di tornare ai cassonetti come propone la candidata Isa De Bari che vuole interrare i rifiuti.
Questo è purtroppo l'approccio di certa politica al problema rifiuti, chi promette di tornare ai cassonetti, chi promette di eliminare i mastelli in luogo delle buste come Tommaso Minervini senza dire che costerebbero più di 1 mln di euro all'anno, quando invece in alcuni Comuni a noi vicini, tipo Ruvo, si apprestino ad abbandonare le buste e dotarsi di mastelli, perché più decorosi e meno aggredibili da animali di vario genere. Ci sono poi le "50 sfumature" di porta a porta in cui ciascuno si esercita a dire la sua, passando all'opposizione di se stesso quando era in amministrazione.
1) Si propone di aumentare la frequenza della raccolta dell'umido e della plastica. Ebbene, ogni turno di raccolta in più ha un costo di circa 250 mila euro annui. È una informazione che va data correttamente ai cittadini da parte di chi si propone alla guida della città. Si può invece, nel solo periodo estivo, prevedere una raccolta itinerante, il sabato pomeriggio, con l'impiego di tre compattatori per consentire a chi ne avesse bisogno, di smaltire l'umido. Una proposta che era già al vaglio dell'amministrazione prima della sua caduta.
2) In merito al numero delle isole ecologiche ricordiamo che fino al 2013 ve ne era solo una, aperta la sola mattina. Oggi sono due, grazie a finanziamenti intercettati dall'Asm, con una copertura di 10 ore al giorno. Alla prossima amministrazione il compito di crearne altre in zone urbane che hanno i requisiti adatti.
3) L'indifferenziato non si può per legge conferire nelle isole ecologiche, nessun sindaco potrà permetterlo, a maggior ragione chi si professa custode della legalità.
4) I bidoni carrellati erano e restano un'opzione possibile, alcuni condomini li utilizzano, sono quelli che si attengono agli orari previsti nell'esposizione e al ritiro dopo la raccolta, custodendoli nei luoghi di pertinenza condominiale.
5) I tempi di raccolta dei mastelli/carrellati sono quelli previsti dai livelli standard nazionali, per cui dalla raccolta del primo mastello alla raccolta dell'ultimo è necessario un turno di lavoro completo. Se qualcuno ha in mente la raccolta notturna è bene che dica ai cittadini che il costo aumenterebbe di un altro milione di euro e peserebbe sulle tasche dei cittadini, evitando demagogia spicciola.
6) Una volta a regime, si può introdurre la possibilità di attivare servizi a domicilio di ritiro del rifiuto per anziani non autosufficienti che vivono da soli, promuovendo i cantieri di cittadinanza del porta a porta.
7) Oggi chi conferisce presso l'isola ecologica può già beneficiare di uno sconto, fino a 30 euro, sulla Tari. Tocca all'Amministrazione comunale con la manovra di bilancio aumentare gli sconti.
8) Nel progetto del porta a porta era previsto un sistema di raccolta rifiuti per le campagne attraverso il riutilizzo di bidoni con serratura e chiave codificate da consegnare ai possessori di campagne in 4 punti chiave: ponte della SS 16 bis di via Bitonto, ponte di Cascione, stazione Madogas e via Ruvo. Tutti i punti prevedono la videosorveglianza. Il progetto c'è, i bidoni pure, va solo attuato dal Commissario, soprattutto in vista dell'estate.
9) Quanto al corrispettivo ASM, di 10,1 mln di euro, basta fare un confronto con altre città vicine: Bisceglie, 55.000 abitanti, 11,1 mln di euro, Trani, 55.000 abitanti, 11,1 mln di euro, Molfetta, 59.000 abitanti e una zona industriale in cui si riversano migliaia di persone ogni giorno, ha il corrispettivo più basso, 10,1 mln di euro. Inoltre, ricordiamo a qualcuno, che la struttura amministrativa dell'ASM è anche al servizio della MTM, società di trasporti. Senza la struttura ASM le perdite della MTM sarebbero ancora più significative di come lo sono state negli ultimi anni, mentre l'ASM, dopo 11 anni di perdite pari a 3,4 mln di euro, ha raggiunto il pareggio in bilancio.
10) Inasprire i controlli... Siamo d'accordo, lo si sarebbe dovuto fare dall'inizio, quando qualcuno ha ignorato l'importanza nel coordinamento della Polizia locale.
Considerazioni finali.
Parlare dei rifiuti e affermare che non serve affrontare la questione del ciclo dei rifiuti e degli investimenti in impianti - che in questi anni sono stati programmati da ASM e Amministrazione comunale - ci porta a capire perché, ancora oggi, in Puglia come a Roma e in Italia, i rifiuti siano ancora un problema e non una risorsa per la comunità.
Il porta a porta non è un fine ma solo un mezzo per evitare il riempimento delle discariche, una strategia che si completa con l'avvio dell'impianto di compostaggio per la frazione umida e il nuovo impianto di selezione di rifiuti che porteranno Molfetta a essere l'unico Comune di Puglia in grado di gestire in loco il 70% dei rifiuti. Non ci sembra roba da poco.