Furto al Tiger Bar: preso un uomo, caccia i complici
Uno è stato acciuffato dai Carabinieri. Altri tre se la sono data a gambe, ma potrebbero avere le ore contate
venerdì 18 maggio 2018
14.22
L'assalto si è concluso in modo eclatante, con una Fiat Punto che avevano rubato lanciata come un vero ariete contro la saracinesca del Tiger Bar, nella stazione di servizio Esso di via Bisceglie, e la fuga con il cambiamonete delle slot machine, nonché tabacchi di varie marche.
La vicenda è ormai nota, e fin da ieri notte c'è già un responsabile nei guai. Le indagini, a caccia dei due complici dell'assalto, procedono in modo rapido e, forse, hanno le ore contate. Diversi gli elementi che potrebbero consentire ai Carabinieri della locale Compagnia di risalire alle loro identità. Intanto, sono terminate alle prime ore dell'alba le operazioni relative all'arresto del primo malfattore, residente a Molfetta.
I militari, al momento, sono abbottonatissimi e non hanno fornito ulteriori informazioni riguardanti le generalità. Le accuse nei confronti dell'uomo sono solide e si basano sia sul fatto che è stato individuato in flagranza di reato, sia perché è stato riconosciuto con assoluta certezza dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio e ad una serie di indizi utili, e tratto in arresto.
Gli uomini del capitano Vito Ingrosso erano stati messi in allerta dalla centrale operativa del 112, sulla base delle indicazioni provenienti dai militari intervenuti in loco. Una vera e propria task-force messa in piedi nel giro di pochi minuti, e che ha dato buoni frutti, consentendo di comporre il primo tassello del mosaico. Gli inquirenti ritengono particolarmente utile l'auto sequestrata dopo essere stata utilizzata per il furto, una Fiat Punto, che sarà analizzata.
Proprio quei rilievi, infatti, uniti ai nastri dell'impianto di videosorveglianza, potrebbero consentire di rilevare impronte o altre tracce utili per individuare i complici dell'uomo. I tre, per ora, l'hanno fatta franca, dileguandosi favoriti dal buio. Ma vi sono buone possibilità che vengano acciuffati.
La vicenda è ormai nota, e fin da ieri notte c'è già un responsabile nei guai. Le indagini, a caccia dei due complici dell'assalto, procedono in modo rapido e, forse, hanno le ore contate. Diversi gli elementi che potrebbero consentire ai Carabinieri della locale Compagnia di risalire alle loro identità. Intanto, sono terminate alle prime ore dell'alba le operazioni relative all'arresto del primo malfattore, residente a Molfetta.
I militari, al momento, sono abbottonatissimi e non hanno fornito ulteriori informazioni riguardanti le generalità. Le accuse nei confronti dell'uomo sono solide e si basano sia sul fatto che è stato individuato in flagranza di reato, sia perché è stato riconosciuto con assoluta certezza dagli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile, grazie alla loro profonda conoscenza del territorio e ad una serie di indizi utili, e tratto in arresto.
Gli uomini del capitano Vito Ingrosso erano stati messi in allerta dalla centrale operativa del 112, sulla base delle indicazioni provenienti dai militari intervenuti in loco. Una vera e propria task-force messa in piedi nel giro di pochi minuti, e che ha dato buoni frutti, consentendo di comporre il primo tassello del mosaico. Gli inquirenti ritengono particolarmente utile l'auto sequestrata dopo essere stata utilizzata per il furto, una Fiat Punto, che sarà analizzata.
Proprio quei rilievi, infatti, uniti ai nastri dell'impianto di videosorveglianza, potrebbero consentire di rilevare impronte o altre tracce utili per individuare i complici dell'uomo. I tre, per ora, l'hanno fatta franca, dileguandosi favoriti dal buio. Ma vi sono buone possibilità che vengano acciuffati.