Furti in casa a Molfetta, condannati due topi d'appartamento di Bari
I due pluripregiudicati, di 34 e 35 anni, erano stati arrestati dalla Polizia di Stato nel 2016
sabato 26 maggio 2018
0.01
Sono stati condannati due topi d'appartamento, provenienti da Bari. La coppia fu sorpresa in flagranza di reato dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Bitonto, l'8 ottobre 2016 a Molfetta, in via Ungaretti, dove la banda stava effettuando un colpo in un'abitazione privata.
Al termine del processo per furto aggravato e ricettazione, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari ha condannato, in primo grado, i due baresi, entrambi con fedine che grondano di precedenti: 5 anni per il 35enne Vincenzo Romano e 6 anni per il 34enne Angelo Cassano, a cui è stata contestata anche la violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza cui era sottoposto.
Secondo quanto accertato dalla Polizia di Stato nel corso di una serie di mirati controlli, i due entravano in azione predisponendo la vettura utilizzata, una Opel Corsa di proprietà della moglie di Angelo Cassano, manomettendo artigianalmente i numeri della targa al fine di renderne impossibile l'esatta individuazione e allestendola poi con arnesi da scasso (radio rice-trasmittenti, telefoni cellulari, flessibili, cacciavite ed altro).
Gli agenti del Commissariato di P.S. di Bitonto, l'8 ottobre 2016, colsero in flagranza i due malviventi, che per assicurarsi l'impunità si diedero a precipitosa fuga, speronando uno dei veicoli degli agenti e provocando ad uno di essi lesioni guaribili in 25 giorni. Nonostante ciò, i poliziotti riuscirono a bloccare e ad arrestare i due fuggitivi, sorpresi ancora in possesso della refurtiva, poi restituita ai legittimi proprietari.
Gli agenti ritrovarono poi a bordo della vettura utilizzata dai malviventi tutto il materiale utilizzato per il furto. Al termine delle formalità di rito i due arrestati furono associati presso la casa circondariale di Trani a disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente.
Al termine del processo per furto aggravato e ricettazione, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari ha condannato, in primo grado, i due baresi, entrambi con fedine che grondano di precedenti: 5 anni per il 35enne Vincenzo Romano e 6 anni per il 34enne Angelo Cassano, a cui è stata contestata anche la violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza cui era sottoposto.
Secondo quanto accertato dalla Polizia di Stato nel corso di una serie di mirati controlli, i due entravano in azione predisponendo la vettura utilizzata, una Opel Corsa di proprietà della moglie di Angelo Cassano, manomettendo artigianalmente i numeri della targa al fine di renderne impossibile l'esatta individuazione e allestendola poi con arnesi da scasso (radio rice-trasmittenti, telefoni cellulari, flessibili, cacciavite ed altro).
Gli agenti del Commissariato di P.S. di Bitonto, l'8 ottobre 2016, colsero in flagranza i due malviventi, che per assicurarsi l'impunità si diedero a precipitosa fuga, speronando uno dei veicoli degli agenti e provocando ad uno di essi lesioni guaribili in 25 giorni. Nonostante ciò, i poliziotti riuscirono a bloccare e ad arrestare i due fuggitivi, sorpresi ancora in possesso della refurtiva, poi restituita ai legittimi proprietari.
Gli agenti ritrovarono poi a bordo della vettura utilizzata dai malviventi tutto il materiale utilizzato per il furto. Al termine delle formalità di rito i due arrestati furono associati presso la casa circondariale di Trani a disposizione dell'Autorità Giudiziaria procedente.