Furti di rame sui binari: preso anche il quinto uomo
L'uomo, un 19enne di Bitonto, era sfuggito il 13 marzo scorso alla retata dei Carabinieri
domenica 19 marzo 2017
6.55
Sembra stringersi sempre di più il cerchio dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Molfetta e di quelli della Stazione di Bitonto attorno ai sette bitontini (quattro ammanettati in flagranza di reato, altri tre denunciati in stato di libertà, uno dei quali, il quinto uomo, arrestato ieri) accusati di essere gli autori del furto del famigerato oro rosso avvenuto lo scorso 13 marzo sui binari della Ferrotramviaria.
Dopo essersi dato alla macchia per poco meno di una settimana, un 19enne di Bitonto, già identificato nell'immediatezza dei fatti, denunciato in stato di irreperibilità e ritenuto dagli investigatori molfettesi «il tecnico del gruppo», cui spettava il compito di tranciare i cavi della linea ferroviaria, è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia dopo essersi smarcato dalla retata notturna lungo la strada ferrata della linea Bari Nord, nelle campagne di Bitonto. L'uomo, formalmente incensurato, è risultato comunque già noto alle forze dell'ordine.
La banda, sulla quale gli investigatori diretti dal capitano Vito Ingrosso stanno adesso compiendo i vari accertamenti del caso per capire se la stessa abbia messo a segno altri analoghi colpi, sulla stessa linea ferroviaria, quella notte aveva assaltato i cavi di rame posizionati lungo la tratta ferroviaria che collega Bitonto a Bari, poco fuori il centro abitato di Bitonto, non sapendo di essere pedinata dai militari della Compagnia di Molfetta, che studiavano i loro spostamenti ormai da settimane. I Carabinieri erano sulle tracce del 19enne ormai da giorni. Sentendo il fiato sul collo, l'uomo si era nascosto sino a ieri, quando gli inquirenti, con in mano l'ordinanza di applicazione della misura coercitiva, lo hanno stanato e accompagnato nella casa circondariale di Bari.
I suoi complici, tutti di Bitonto, e per i quali il giudice ha convalidato gli arresti, sono accusati dei reati di furto di componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate ai servizi di trasporto, nella nuova fattispecie voluta dal legislatore nel 2014, attentati alla sicurezza dei trasporti, ricettazione dell'auto rubata, interruzione di un pubblico servizio, rapina impropria, possesso ingiustificato di grimaldelli e attrezzi atti allo scasso. Si tratta dei 21enni Francesco Leone e Luca Schiavone, del 47enne Gaetano Perrulli e di un 28enne incensurato, tutti tratti in arresto e, su disposizione della magistratura barese, condotti presso la reclusorio di Bari.
Le indagini, però, non sono ancora finite. Mentre i cinque componenti della banda restano reclusi in carcere, gli investigatori stanno cercando di appurare se altri furti di cavi della linea di alimentazione consumati sulla tratta della Ferrotramviaria con lo stesso modus operandi possano portare la firma della gang.
Dopo essersi dato alla macchia per poco meno di una settimana, un 19enne di Bitonto, già identificato nell'immediatezza dei fatti, denunciato in stato di irreperibilità e ritenuto dagli investigatori molfettesi «il tecnico del gruppo», cui spettava il compito di tranciare i cavi della linea ferroviaria, è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri della locale Compagnia dopo essersi smarcato dalla retata notturna lungo la strada ferrata della linea Bari Nord, nelle campagne di Bitonto. L'uomo, formalmente incensurato, è risultato comunque già noto alle forze dell'ordine.
La banda, sulla quale gli investigatori diretti dal capitano Vito Ingrosso stanno adesso compiendo i vari accertamenti del caso per capire se la stessa abbia messo a segno altri analoghi colpi, sulla stessa linea ferroviaria, quella notte aveva assaltato i cavi di rame posizionati lungo la tratta ferroviaria che collega Bitonto a Bari, poco fuori il centro abitato di Bitonto, non sapendo di essere pedinata dai militari della Compagnia di Molfetta, che studiavano i loro spostamenti ormai da settimane. I Carabinieri erano sulle tracce del 19enne ormai da giorni. Sentendo il fiato sul collo, l'uomo si era nascosto sino a ieri, quando gli inquirenti, con in mano l'ordinanza di applicazione della misura coercitiva, lo hanno stanato e accompagnato nella casa circondariale di Bari.
I suoi complici, tutti di Bitonto, e per i quali il giudice ha convalidato gli arresti, sono accusati dei reati di furto di componenti metalliche sottratte ad infrastrutture destinate ai servizi di trasporto, nella nuova fattispecie voluta dal legislatore nel 2014, attentati alla sicurezza dei trasporti, ricettazione dell'auto rubata, interruzione di un pubblico servizio, rapina impropria, possesso ingiustificato di grimaldelli e attrezzi atti allo scasso. Si tratta dei 21enni Francesco Leone e Luca Schiavone, del 47enne Gaetano Perrulli e di un 28enne incensurato, tutti tratti in arresto e, su disposizione della magistratura barese, condotti presso la reclusorio di Bari.
Le indagini, però, non sono ancora finite. Mentre i cinque componenti della banda restano reclusi in carcere, gli investigatori stanno cercando di appurare se altri furti di cavi della linea di alimentazione consumati sulla tratta della Ferrotramviaria con lo stesso modus operandi possano portare la firma della gang.