Fratelli d'Italia An Molfetta: Viale Giorgio Almirante non si tocca
Rifondazione – l’Altra Puglia: E' una macchia da lavare al più presto
martedì 28 aprile 2015
7.26
In occasione del 25 Aprile, Rifondazione Comunista Molfetta e l'Altra Puglia, fanno partire una raccolta firme per sostituire "Viale Giorgio Almirante", in "Viale Giovanni e Tiberio Pansini". Il Circolo Fratelli d'Italia An Molfetta Molfetta non condivide l'azione e comincia un duello a distanza.
«C'è chi ancora a Molfetta e più in generale nella nostra stupenda Italia, risulta essere – puntualizza una nota di Fratelli d'Italia .- An Molfetta - animato da sentimenti ben lontani da una tanto auspicata pacificazione nazionale e dalla condivisione e diffusione di comuni sentimenti patriottici. A distanza di 70 anni, è giunto finalmente il momento di mettere da parte le "divisioni": il pieno "rispetto " delle diverse posizioni politiche, rappresenta il fondamento di una civile dialettica e di un confronto democratico, che non dovrà mai più degenerare in "scontro politico" tra menti "ottuse" e "chiuse", nell'integralismo del loro credo. Costruire una "grande" Molfetta, una "grande" Italia sarà possibile soltanto se si assumerà la piena consapevolezza che un grande Paese, si poggia sul sacrificio di uomini che qualunque sia stato il loro credo, hanno avuto un unico obiettivo, ovvero la Patria. La strumentalizzazione "becera", non dovrà più trovare spazio, se il 25 Aprile, vorrà essere festeggiato, come momento di celebrazione di principi inalienabili come quelli di libertà e democrazia».
«Aver intitolato una strada a un razzista e fascista è stata – il parere di Rifondazione - una delle macchie più brutte, negli ultimi anni, della storia democratica della nostra città che ha dato i natali all'antifascista Gaetano Salvemini e annovera un caduto alle Fosse Ardeatine, Manfredi Azzarita.
E' una macchia da lavare al più presto, dedicando quella via a Tiberio Pansini, assassinato il 9 Aprile del 1945, giovane partigiano delle Divisioni Garibaldine Lombarde, figlio di Giovanni Pansini, nato a Molfetta e condannato nel 1931 dal Tribunale Speciale fascista a 5 anni di confino, scontati prima a Ponza e poi a Ventotene, e successivamente partigiano».
La risposta di Fratelli d'Italia An Molfetta: «Chi crede, nei valori per i quali ha combattuto in buonafede, fin dalla prima giovinezza, trasforma la propria fede in Azione, in capacità di Azione verso l'Avvenire" : in questa celebre massima di Giorgio Almirante, si condensa la volontà e la capacità, ampiamente dimostrata dallo storico segretario e leader del Movimento Sociale Italiano, di contribuire a fondare una Destra italiana, che ammettesse innanzitutto gli errori commessi, deducibili dalla propria "storia", ma capace di proporsi con "normalità" e "modernità " nel quadro democratico. L'Italia dei Moro, dei Berlinguer, degli Almirante, era un Italia che meritava certamente più rispetto di quella attuale; era un'Italia di grandi uomini e grandi personalità politiche e sul loro ricordo, sui loro insegnamenti, soprattutto le giovani generazioni, potranno trarre quella forza e quelle idee, per credere in futuro migliore».
Rifondazione non arretra «Accanto a figure come Salvemini e Azzarita crediamo sia ora di riconoscere a questi due figli della nostra terra quanto spetta loro, sostituendo la denominazione di "Viale Giorgio Almirante" con "Viale Giovanni e Tiberio Pansini". Sarebbe un bel segnale da dare alla città nel settantesimo anniversario della vittoria della guerra di Liberazione dal Nazifascismo, un forte messaggio antirazzista e antifascista della nuova Molfetta». Ora non resta che aspettare. E vedere.
«C'è chi ancora a Molfetta e più in generale nella nostra stupenda Italia, risulta essere – puntualizza una nota di Fratelli d'Italia .- An Molfetta - animato da sentimenti ben lontani da una tanto auspicata pacificazione nazionale e dalla condivisione e diffusione di comuni sentimenti patriottici. A distanza di 70 anni, è giunto finalmente il momento di mettere da parte le "divisioni": il pieno "rispetto " delle diverse posizioni politiche, rappresenta il fondamento di una civile dialettica e di un confronto democratico, che non dovrà mai più degenerare in "scontro politico" tra menti "ottuse" e "chiuse", nell'integralismo del loro credo. Costruire una "grande" Molfetta, una "grande" Italia sarà possibile soltanto se si assumerà la piena consapevolezza che un grande Paese, si poggia sul sacrificio di uomini che qualunque sia stato il loro credo, hanno avuto un unico obiettivo, ovvero la Patria. La strumentalizzazione "becera", non dovrà più trovare spazio, se il 25 Aprile, vorrà essere festeggiato, come momento di celebrazione di principi inalienabili come quelli di libertà e democrazia».
«Aver intitolato una strada a un razzista e fascista è stata – il parere di Rifondazione - una delle macchie più brutte, negli ultimi anni, della storia democratica della nostra città che ha dato i natali all'antifascista Gaetano Salvemini e annovera un caduto alle Fosse Ardeatine, Manfredi Azzarita.
E' una macchia da lavare al più presto, dedicando quella via a Tiberio Pansini, assassinato il 9 Aprile del 1945, giovane partigiano delle Divisioni Garibaldine Lombarde, figlio di Giovanni Pansini, nato a Molfetta e condannato nel 1931 dal Tribunale Speciale fascista a 5 anni di confino, scontati prima a Ponza e poi a Ventotene, e successivamente partigiano».
La risposta di Fratelli d'Italia An Molfetta: «Chi crede, nei valori per i quali ha combattuto in buonafede, fin dalla prima giovinezza, trasforma la propria fede in Azione, in capacità di Azione verso l'Avvenire" : in questa celebre massima di Giorgio Almirante, si condensa la volontà e la capacità, ampiamente dimostrata dallo storico segretario e leader del Movimento Sociale Italiano, di contribuire a fondare una Destra italiana, che ammettesse innanzitutto gli errori commessi, deducibili dalla propria "storia", ma capace di proporsi con "normalità" e "modernità " nel quadro democratico. L'Italia dei Moro, dei Berlinguer, degli Almirante, era un Italia che meritava certamente più rispetto di quella attuale; era un'Italia di grandi uomini e grandi personalità politiche e sul loro ricordo, sui loro insegnamenti, soprattutto le giovani generazioni, potranno trarre quella forza e quelle idee, per credere in futuro migliore».
Rifondazione non arretra «Accanto a figure come Salvemini e Azzarita crediamo sia ora di riconoscere a questi due figli della nostra terra quanto spetta loro, sostituendo la denominazione di "Viale Giorgio Almirante" con "Viale Giovanni e Tiberio Pansini". Sarebbe un bel segnale da dare alla città nel settantesimo anniversario della vittoria della guerra di Liberazione dal Nazifascismo, un forte messaggio antirazzista e antifascista della nuova Molfetta». Ora non resta che aspettare. E vedere.