Francesco Stanzione presenta a Molfetta l'ultimo libro dedicato alle processioni di Pasqua
Ieri evento nel Museo diocesano
sabato 16 febbraio 2019
13.37
In coincidenza con il 62° anniversario della morte dello scultore Giulio Cozzoli, venerdì 15 febbraio è stato presentato presso il Museo Diocesano di Molfetta l'ultimo volume di Francesco Stanzione dedicato ai riti della Settimana Santa, intitolato "La grande processione del Sabato Santo a Molfetta", edito dalla casa editrice "L'immagine". L'evento ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, proveniente non solo da Molfetta, ma anche dal circondario ed oltre, vista la presenza del priore dell'Arciconfraternita del Carmine di Taranto, Antonello Papalia, ad ulteriore e plastica dimostrazione di quanto i riti in questione non siano solo fenomeni di folclore, ma un vero e proprio coacervo di cultura, arte e religiosità, capaci di attrarre avventori da ogni parte della Puglia.
La presentazione del libro, quarta pubblicazione dell'instancabile Stanzione, già autore di "La mia Settimana Santa - Quaresima e Settimana santa a Molfetta" del 2013, ha visto gli interventi dell'attuale priore dell'Arciconfraternita della Morte Onofrio Sgherza, dello storico dell'arte Gaetano Mongelli, il quale ha curato una sontuosa prefazione al volume, e del presidente dell'associazione Pugliautentica Gaetano Armenio. Moderatore della serata l'avv. Tommaso Poli.
Francesco Stanzione, priore dell'Arciconfraternita della Morte dal 2004 al 2010, porta quindi in questo ultimo lavoro quelle che sono state le due stelle polari del suo periodo di priorato: Giulio Cozzoli, l'indimenticabile scultore delle statue in cartapesta portate in processione e a cui il libro viene dedicato, e il Cav. Giuseppe Peruzzi, priore della Arciconfraternita dal 1926 al 1930. Peruzzi infatti è l'autore di due manoscritti datati 1957, nei quali l'ex priore ricostruisce dapprima la storia della Processione del Sabato Santo dalla sua istituzione, il 17 novembre 1795, fino appunto al 29 giugno 1957, mentre nel secondo testo si occupa della storia dei simulacri e delle loro alterne vicissitudini. Stanzione riporta quindi nel suo testo in una riproduzione quasi fotostatica il manoscritto di Peruzzi, allegandovi la sua resa in italiano più moderno e corrente con l'aggiunta di note, nelle quali emergono in modo evidente i valori sempre comuni della confraternita, il sodalizio dei consociati, la devozione per la Vergine, nonché le varie vicende legate ai difficili rapporti con la Curia sia per l'acquisto delle Statue, sia per la scelta delle immagini da portare in processione, punto sempre ostico e visibile nella storia travagliata della statua della Maddalena.
Il libro, corredato interamente da fotografie definite "monumentali", nella sua seconda parte riannoda i fili lasciati in sospeso dal Cav. Peruzzi, narrando la storia della Processione fino ai giorni nostri: l'appendice finale vede il racconto particolarmente sentito del pellegrinaggio del Simulacro della Pietà nella città di Roma, avvenuto il 22 giugno del 2016 su iniziativa dell'allora Priore Giuseppe de Candia in occasione del Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Le fotografie che collocano l'immagine così cara ai molfettesi nella cornice della Città Eterna, fungono da ideale riscatto di Cozzoli, bistrattato in vita dal mondo dell'arte romana ed assurto ai massimi onori dopo la morte.
Il volume di Francesco Stanzione rappresenta quindi un altro ideale punto nella linea di demarcazione tra le pubblicazioni precedenti, seppur pregevoli, e quelle successive al suo lavoro: Stanzione, infatti, ancora una volta, ha il merito di aver reso i riti della Settimana Santa molfettese non solo mere note di costume e colore all'interno di pubblicazioni dedicate alla storia della nostra città, ma vero e proprio fiore all'occhiello da conoscere e tramandare.
La presentazione del libro, quarta pubblicazione dell'instancabile Stanzione, già autore di "La mia Settimana Santa - Quaresima e Settimana santa a Molfetta" del 2013, ha visto gli interventi dell'attuale priore dell'Arciconfraternita della Morte Onofrio Sgherza, dello storico dell'arte Gaetano Mongelli, il quale ha curato una sontuosa prefazione al volume, e del presidente dell'associazione Pugliautentica Gaetano Armenio. Moderatore della serata l'avv. Tommaso Poli.
Francesco Stanzione, priore dell'Arciconfraternita della Morte dal 2004 al 2010, porta quindi in questo ultimo lavoro quelle che sono state le due stelle polari del suo periodo di priorato: Giulio Cozzoli, l'indimenticabile scultore delle statue in cartapesta portate in processione e a cui il libro viene dedicato, e il Cav. Giuseppe Peruzzi, priore della Arciconfraternita dal 1926 al 1930. Peruzzi infatti è l'autore di due manoscritti datati 1957, nei quali l'ex priore ricostruisce dapprima la storia della Processione del Sabato Santo dalla sua istituzione, il 17 novembre 1795, fino appunto al 29 giugno 1957, mentre nel secondo testo si occupa della storia dei simulacri e delle loro alterne vicissitudini. Stanzione riporta quindi nel suo testo in una riproduzione quasi fotostatica il manoscritto di Peruzzi, allegandovi la sua resa in italiano più moderno e corrente con l'aggiunta di note, nelle quali emergono in modo evidente i valori sempre comuni della confraternita, il sodalizio dei consociati, la devozione per la Vergine, nonché le varie vicende legate ai difficili rapporti con la Curia sia per l'acquisto delle Statue, sia per la scelta delle immagini da portare in processione, punto sempre ostico e visibile nella storia travagliata della statua della Maddalena.
Il libro, corredato interamente da fotografie definite "monumentali", nella sua seconda parte riannoda i fili lasciati in sospeso dal Cav. Peruzzi, narrando la storia della Processione fino ai giorni nostri: l'appendice finale vede il racconto particolarmente sentito del pellegrinaggio del Simulacro della Pietà nella città di Roma, avvenuto il 22 giugno del 2016 su iniziativa dell'allora Priore Giuseppe de Candia in occasione del Giubileo della Misericordia, indetto da Papa Francesco. Le fotografie che collocano l'immagine così cara ai molfettesi nella cornice della Città Eterna, fungono da ideale riscatto di Cozzoli, bistrattato in vita dal mondo dell'arte romana ed assurto ai massimi onori dopo la morte.
Il volume di Francesco Stanzione rappresenta quindi un altro ideale punto nella linea di demarcazione tra le pubblicazioni precedenti, seppur pregevoli, e quelle successive al suo lavoro: Stanzione, infatti, ancora una volta, ha il merito di aver reso i riti della Settimana Santa molfettese non solo mere note di costume e colore all'interno di pubblicazioni dedicate alla storia della nostra città, ma vero e proprio fiore all'occhiello da conoscere e tramandare.