Fosse ardeatine, stasera a Molfetta la commemorazione di Manfredi Azzarita
Il molfettese perse la vita il 24 marzo 1944 come Capitano di Cavalleria dell'esercito
lunedì 24 marzo 2025
18.20
Questa sera, alle ore 21:00, presso Piazza Mazzini, ai piedi della bandiera, si terrà una cerimonia in memoria di tutti i Martiri delle Fosse Ardeatine. Durante l'evento, verrà deposto un mazzo di fiori e sarà osservato un minuto di silenzio per non dimenticare il loro sacrificio. Particolare omaggio sarà reso al Capitano del Regio Esercito Manfredi Azzarita, originario di Molfetta e decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare, che contribuì all'organizzazione della Resistenza per la liberazione di Roma dall'occupazione tedesca.
Nel corso della commemorazione, verranno letti alcuni estratti del processo ai nazisti, accompagnati dalle testimonianze e osservazioni dei familiari delle vittime. L'iniziativa è promossa dall'Archivio Storico delle Associazioni Combattentistiche, con l'intervento del Generale di Corpo d'Armata Luigi Amato.
Manfredi Azzarita, Capitano di Cavalleria del Regio Esercito Italiano, fu trucidato nelle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944 e insignito postumo della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, si dedicò all'organizzazione della Resistenza nella Capitale, stabilendo contatti con le forze antifasciste e con il "governo del Sud". La sua intensa attività venne bruscamente interrotta in seguito alla confessione, estorta con la tortura, di un prigioniero dei tedeschi. Arrestato dai nazisti una settimana prima della strage delle Fosse Ardeatine, fu imprigionato nelle celle di via Tasso, dove subì atroci sevizie senza mai rivelare informazioni sulla lotta partigiana. Infine, venne barbaramente giustiziato, unendosi al sacrificio dei 335 Martiri.
La motivazione della sua Medaglia d'Oro recita:
"Insofferente dell'occupazione tedesca, dopo l'8 settembre '43 si prodigò in Roma e dintorni per organizzare gruppi e movimenti armati clandestini, dimostrando fermezza di propositi, decisione e carattere adamantino. Arrestato dalle SS germaniche fu tradotto e imprigionato nelle celle di via Tasso, ove venne atrocemente seviziato. Non rivelò nessun segreto dell'organizzazione militare cui apparteneva e si addossò fieramente ogni responsabilità. Trucidato barbaramente alle Fosse Ardeatine, trovò gloriosa morte, suggellando il suo amore e la sua fede per la Patria."
Nel corso della commemorazione, verranno letti alcuni estratti del processo ai nazisti, accompagnati dalle testimonianze e osservazioni dei familiari delle vittime. L'iniziativa è promossa dall'Archivio Storico delle Associazioni Combattentistiche, con l'intervento del Generale di Corpo d'Armata Luigi Amato.
Manfredi Azzarita, Capitano di Cavalleria del Regio Esercito Italiano, fu trucidato nelle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944 e insignito postumo della Medaglia d'Oro al Valor Militare. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, si dedicò all'organizzazione della Resistenza nella Capitale, stabilendo contatti con le forze antifasciste e con il "governo del Sud". La sua intensa attività venne bruscamente interrotta in seguito alla confessione, estorta con la tortura, di un prigioniero dei tedeschi. Arrestato dai nazisti una settimana prima della strage delle Fosse Ardeatine, fu imprigionato nelle celle di via Tasso, dove subì atroci sevizie senza mai rivelare informazioni sulla lotta partigiana. Infine, venne barbaramente giustiziato, unendosi al sacrificio dei 335 Martiri.
La motivazione della sua Medaglia d'Oro recita:
"Insofferente dell'occupazione tedesca, dopo l'8 settembre '43 si prodigò in Roma e dintorni per organizzare gruppi e movimenti armati clandestini, dimostrando fermezza di propositi, decisione e carattere adamantino. Arrestato dalle SS germaniche fu tradotto e imprigionato nelle celle di via Tasso, ove venne atrocemente seviziato. Non rivelò nessun segreto dell'organizzazione militare cui apparteneva e si addossò fieramente ogni responsabilità. Trucidato barbaramente alle Fosse Ardeatine, trovò gloriosa morte, suggellando il suo amore e la sua fede per la Patria."