Follia a Molfetta: agenti della Polizia Locale investiti. Due arresti
Tentato omicidio e resistenza le accuse a due giovani di 22 e 27 anni. L'episodio il 7 ottobre scorso in via Zuppetta
martedì 22 ottobre 2024
9.32
Nonostante l'età, "vanta" già vari precedenti. Per dirne una, a gennaio i Carabinieri lo arrestarono perché ritenuto responsabile degli episodi di guerriglia urbana di Capodanno, a Molfetta. Ma, stavolta, l'ha combinata grossa. Al punto che gli hanno contestato anche il tentato omicidio, oltre alla resistenza a pubblico ufficiale.
Sì, perché Antonio Gigante, 27enne, per opporsi ad un controllo della Polizia Locale, avrebbe puntato il muso di un'Audi A4 di un 22enne, F.D., dritta contro un vice commissario e un agente. I due, venerdì, sono stati arrestati su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo. I fatti risalgono al 7 ottobre, quando una pattuglia s'è recata in via Zuppetta per un'occupazione abusiva di una casa popolare, trovando «tre adulti, tra cui Gigante, e un minore».
Alla vista degli agenti, si è assistito ad un'escalation di insulti degli occupanti che hanno rifiutato di lasciare l'abitazione. Ed ancora urla, «lanci di suppellettili» e minacce («Mo vi dobbiamo crepare»). Una fase concitata, in cui Gigante è sceso giù per le scale, travolgendo altri due agenti, «strattonati per le maglie e spinti». Il 27enne è salito su un'Audi A4 condotta dal 22enne: questo, invece di desistere, «partiva dirigendosi senza esitazione verso» un vice commissario e un agente.
«Vai, vai, buttali all'aria», avrebbe detto Gigante al conducente: i due, «nell'intento di travolgere gli operatori di polizia - secondo le indagini coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Ubaldo Leo - investivano in pieno» l'ufficiale, nonostante quest'ultimo «tentasse di spostarsi dalla traiettoria». L'uomo è stato sbalzato in aria dall'urto, trasportato all'ospedale don Tonino Bello e giudicato guaribile in 27 giorni. Inizialmente i due sono riusciti a farla franca.
Ma, ormai, avendo capito chi fossero e dove andare a cercarli, altri agenti del dirigente Cosimo Aloia hanno recuperato l'Audi A4 nel condominio di via Zuppetta: l'auto è stata sequestrata. Gigante ed il suo complice, invece, sono finiti in carcere, a Trani, in quanto la loro «condotta era idonea a cagionare il decesso dei due agenti». E poi: «La violenza e le modalità dell'azione appalesano l'intenzione omicidiaria dell'azione dei due indagati», ieri sottoposti all'interrogatorio di garanzia.
Gigante «ha negato gli addebiti, ha ricostruito gli eventi con riferimento alla dinamica dell'investimento e smentito la ricostruzione», ha detto il suo legale, Antonio Modugno, che ha inoltrato un'istanza di revoca rimarcando «l'assenza dei presupposti giuridici per la contestazione accusatoria». La decisione è attesa a breve.
Sì, perché Antonio Gigante, 27enne, per opporsi ad un controllo della Polizia Locale, avrebbe puntato il muso di un'Audi A4 di un 22enne, F.D., dritta contro un vice commissario e un agente. I due, venerdì, sono stati arrestati su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo. I fatti risalgono al 7 ottobre, quando una pattuglia s'è recata in via Zuppetta per un'occupazione abusiva di una casa popolare, trovando «tre adulti, tra cui Gigante, e un minore».
Alla vista degli agenti, si è assistito ad un'escalation di insulti degli occupanti che hanno rifiutato di lasciare l'abitazione. Ed ancora urla, «lanci di suppellettili» e minacce («Mo vi dobbiamo crepare»). Una fase concitata, in cui Gigante è sceso giù per le scale, travolgendo altri due agenti, «strattonati per le maglie e spinti». Il 27enne è salito su un'Audi A4 condotta dal 22enne: questo, invece di desistere, «partiva dirigendosi senza esitazione verso» un vice commissario e un agente.
«Vai, vai, buttali all'aria», avrebbe detto Gigante al conducente: i due, «nell'intento di travolgere gli operatori di polizia - secondo le indagini coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Ubaldo Leo - investivano in pieno» l'ufficiale, nonostante quest'ultimo «tentasse di spostarsi dalla traiettoria». L'uomo è stato sbalzato in aria dall'urto, trasportato all'ospedale don Tonino Bello e giudicato guaribile in 27 giorni. Inizialmente i due sono riusciti a farla franca.
Ma, ormai, avendo capito chi fossero e dove andare a cercarli, altri agenti del dirigente Cosimo Aloia hanno recuperato l'Audi A4 nel condominio di via Zuppetta: l'auto è stata sequestrata. Gigante ed il suo complice, invece, sono finiti in carcere, a Trani, in quanto la loro «condotta era idonea a cagionare il decesso dei due agenti». E poi: «La violenza e le modalità dell'azione appalesano l'intenzione omicidiaria dell'azione dei due indagati», ieri sottoposti all'interrogatorio di garanzia.
Gigante «ha negato gli addebiti, ha ricostruito gli eventi con riferimento alla dinamica dell'investimento e smentito la ricostruzione», ha detto il suo legale, Antonio Modugno, che ha inoltrato un'istanza di revoca rimarcando «l'assenza dei presupposti giuridici per la contestazione accusatoria». La decisione è attesa a breve.