Fibrosi cistica, a Molfetta un torneo sportivo per la raccolta fondi

Il ricavato devoluto alla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus di Verona

domenica 7 settembre 2014 7.50
A cura di Andrea Teofrasto
Si giocato ieri, sabato 6 settembre, presso il Palazzetto dello Sport "Don Sturzo", di Molfetta, il quadrangolare di calcio a 5 pulcini e triangolare di calcio a 5 femminile, torneo di beneficenza contro la fibrosi cistica.
A promuoverlo numerose realtà del territorio, unite per finanziare un progetto di ricerca scientifica contro questa malattia. Si tratta di delegazione di Molfetta della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus, A.S.D. Angels Molfetta, A.S.D. Pro Molfetta Calcio, Gioventù Calcio Molfetta, Real Football Terlizzi e A.S.D. Furino Calcio 2013.

La manifestazione che ha ricevuto ampi e sentiti ringraziamenti dal parte dell'Assessore allo sport Serena la Ghezza, ha avuto inizio alle 18 e, nella prima parte del pomeriggio, i protagonisti sono stati i bambini delle rispettive scuole calcio che hanno disputato le partite del quadrangolare e del triangolare, per poi dare spazio ad Antonio Andriani che ha cantato alcuni noti brani di Renato Zero e alle esibizioni delle scuole di danza e pattinaggio artistico tra cui "Ritmo Caliente" (scuola di danza), a.s.d. Molfetta Skate pattinaggio artistico a rotelle e alla A.S.D. Pattinaggio Artistico Green Roller Molfetta.

Una manifestazione, che vuole parlare di sport come momento di forte aggregazione sociale, ponendo allo stesso tempo l'attenzione sulla più frequente delle malattie genetiche gravi con cui un bambino può nascere.
"Vorrei...parlarvi della mia malattia: la fibrosi cistica" è il messaggio lanciato dalla nuova campagna di comunicazione della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica. La ricerca è l'unica a poter restituire il respiro e a rimettere in corsa la vita.

Come noto la fibrosi cistica è la malattia genetica grave più diffusa, una patologia molto complessa ma ancora poco conosciuta considerato che, solo nel nostro Paese, esiste un portatore sano ogni venticinque persone, e nella maggior parte dei casi è inconsapevole di esserlo. Con le Onlus si sta senza dubbio facendo una grande corsa per sconfiggere la malattia, ad oggi orfana di cura.