Allarme alga tossica, presenza importante anche a Molfetta

L'Arpa dirama i dati di agosto: è bollino rosso in città

martedì 14 agosto 2018 15.55
È ufficialmente l'incubo del mar Adriatico, soprattutto dei bagnanti pugliesi. Nelle prime due settimane del mese di agosto su 20 punti monitorati, 11 risultano da bollino rosso, con presenza dell'alga "molto abbondante". E tra questi c'è la costa di Molfetta.

Il sito dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale mette in guardia dall'Ostreopsis ovata tra i punti di campionamento tecnicamente individuati, ​relativi alle prime due settimane di agosto, dai quali risulta una concentrazione molto abbondante (livello massimo, bollino rosso) in ben 11 punti del litorale adriatico, soprattutto sulla costa barese che va da Molfetta a San Giorgio attraversando Giovinazzo e Santo Spirito.

Tra questi, appunto, dove il fenomeno colpisce con livello rosso, c'è anche Molfetta, in località Prima Cala, (dove è stata riscontrata una densità di 2.187.260 cellule al litro sul fondale e di 79.004 in colonna), e Giovinazzo, nei pressi dell'hotel Riva del Sole, (dove la concentrazione è di 21.324.954 cellule per litro sul fondale e di 234.718 in colonna). Molto abbondante la presenza anche 200 metri a sud dell'ex lido Lucciola.

L'alga tossica è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate. Ha origine dai mari tropicali ma è stata importata qui nell'Adriatico dove si è sviluppata. L'Arpa Puglia ha già inoltrato ai comuni dove si registrano livelli alti di presenza dell'alga le indicazioni da seguire per mettere in allerta i bagnanti: nel caso di certificata fioritura si deve evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate.

L'Arpa è quindi tornata anche quest'estate ad allertare le Aziende Sanitarie Locali e i comuni interessati dalle concentrazioni «per eventuali misure da adottare» poiché, nell'ultimo aggiornamento delle linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità, «la fase di emergenza è prevista a partite da densità superiori a 30.000 cellule al litro». Valori che durante l'ultimo monitoraggio su fondali e in colonna sono stati abbondantemente superati anche a Molfetta.

«È sui fondali e sulle coste rocciose che questa alga si concentra», spiegano dall'Arpa Puglia. È bene però chiarire un aspetto, vista la stagione turistica in corso: «Non è al contatto con la pelle che si scatenano i sintomi causati dalla sua tossina. I problemi, infatti, non sorgono solo facendo il bagno, ma anche quando la tossina viene nebulizzata nell'aria e quindi inalata - rassicurano -. Tuttavia, i sintomi parainfluenzali passano nell'arco di uno, due giorni».

Sin qui le brutte notizie. La novità, invece, è che le condizioni meteo delle ultime ore, col mare in movimento, dovrebbero disperdere l'alga tossica velocemente, anche se provvisoriamente. Tuttavia, secondo i dati delle prime due settimane di agosto, dunque, tra i siti più a rischio c'è anche la riviera di Molfetta, dove gli stabilimenti coinvolti devono allertare i bagnanti e di conseguenza anche le strutture sanitarie sui pericoli derivanti dalla presenza dell'alga tossica.

Le sue tossine, infatti, hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini (ricci, stelle di mare, molluschi). Per quanto riguarda i bagnanti, si possono riscontrare casi di malessere transitorio come ad esempio riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre e dermatiti.