Fermato dopo aver picchiato un uomo: era evaso dai domiciliari
È successo nel bar e pizzeria La Cueva, ma i Carabinieri hanno rintracciato e catturato il soggetto
mercoledì 13 giugno 2018
8.22
Dapprima l'evasione dai domiciliari, poi calci e pugni al marito della titolare de La Cueva Caffè. Il tutto durato lo spazio di pochissime ore. Da Molfetta non s'è mai allontanato. E alla fine, i Carabinieri della locale Compagnia hanno bloccato Cosma Damiano Grosso, arrestandolo.
"Danny", questo l'appellativo del 21enne, scampato ad un agguato il 12 settembre 2015, durante la festa patronale di Molfetta, doveva essere nella sua abitazione di Molfetta, dove era confinato ai domiciliari, poiché arrestato durante l'operazione "Hallowenn" che il 31 ottobre 2017 ha portato al fermo di 17 personaggi della criminalità di Molfetta e Giovinazzo, legati anche ai clan baresi Di Cosola e Diomede.
Invece si è presentato all'interno del bar e pizzeria di via Fermi per regolare conti in sospeso e originati da un movente passionale. È successo nei giorni scorsi in città. Una gazzella del Nucleo Operativo e Radiomobile è stata chiamata dalla titolare. Ma quando i militari sono arrivati sul posto, messi in moto dalla centrale operativa del 112, l'aggressore era svanito nel nulla.
La vittima, invece, era ancora lì, con evidenti segni di percosse ed ecchimosi al volto. A causarle, ha spiegato, proprio il 21enne, sottoposto ai domiciliari e subito dopo allontanatosi, di sicuro anche nella consapevolezza delle conseguenze. Ma, così facendo, peggiorando anche la sua posizione. La descrizione del soggetto da ricercare è stata diramata a tutte le pattuglie presenti sul territorio.
L'uomo, invece, è stato sottoposto alle cure mediche del Servizio 118. Le ricerche, intanto, sotto la regia del capitano Vito Ingrosso, sono andate avanti per tutta la giornata. In serata, i Carabinieri l'hanno riconosciuto, inseguito, catturato e condotto presso gli uffici di via Giovinazzo. Le accuse a suo carico: evasione dalla misura cautelare degli arresti domiciliari e lesioni aggravate.
Non solo ha picchiato un uomo. Ma non doveva neanche uscire di casa: era agli arresti domiciliari. Sentito il pm di turno, il 21enne è stato arrestato e trasportato presso la casa circondariale di Trani. Il fascicolo a suo carico, dunque, si rimpolpa a causa di quest'arresto.
"Danny", questo l'appellativo del 21enne, scampato ad un agguato il 12 settembre 2015, durante la festa patronale di Molfetta, doveva essere nella sua abitazione di Molfetta, dove era confinato ai domiciliari, poiché arrestato durante l'operazione "Hallowenn" che il 31 ottobre 2017 ha portato al fermo di 17 personaggi della criminalità di Molfetta e Giovinazzo, legati anche ai clan baresi Di Cosola e Diomede.
Invece si è presentato all'interno del bar e pizzeria di via Fermi per regolare conti in sospeso e originati da un movente passionale. È successo nei giorni scorsi in città. Una gazzella del Nucleo Operativo e Radiomobile è stata chiamata dalla titolare. Ma quando i militari sono arrivati sul posto, messi in moto dalla centrale operativa del 112, l'aggressore era svanito nel nulla.
La vittima, invece, era ancora lì, con evidenti segni di percosse ed ecchimosi al volto. A causarle, ha spiegato, proprio il 21enne, sottoposto ai domiciliari e subito dopo allontanatosi, di sicuro anche nella consapevolezza delle conseguenze. Ma, così facendo, peggiorando anche la sua posizione. La descrizione del soggetto da ricercare è stata diramata a tutte le pattuglie presenti sul territorio.
L'uomo, invece, è stato sottoposto alle cure mediche del Servizio 118. Le ricerche, intanto, sotto la regia del capitano Vito Ingrosso, sono andate avanti per tutta la giornata. In serata, i Carabinieri l'hanno riconosciuto, inseguito, catturato e condotto presso gli uffici di via Giovinazzo. Le accuse a suo carico: evasione dalla misura cautelare degli arresti domiciliari e lesioni aggravate.
Non solo ha picchiato un uomo. Ma non doveva neanche uscire di casa: era agli arresti domiciliari. Sentito il pm di turno, il 21enne è stato arrestato e trasportato presso la casa circondariale di Trani. Il fascicolo a suo carico, dunque, si rimpolpa a causa di quest'arresto.