Felice Spaccavento: "Marilena, Giacomo, Emilia: Tornate a casa"
L'appello del candidato alle regionali per il ritorno dei giovani pugliesi nella loro terra
sabato 22 agosto 2020
18.19
"Marilena ha 34 anni, è nata a Putignano e ha studiato Chimica e Tecnologie Farmaceutiche all'Università di Bari. Dopo è andata negli Stati Uniti per quella che sarebbe dovuta essere una breve esperienza di studio e, da 8 anni, vive e lavora lì, guidando un team di ricerca impegnato nel contrasto alle leucemie, presso l'Università di Tampa, in Florida, dove le hanno anche affidato una cattedra come professoressa.
Giacomo, invece, è di Terlizzi e si è laureato, a Bari, in Scienze Biologiche con specializzazione in Biochimica. Poi è stato prima in Inghilterra, all'università di Birmingham per un dottorato di ricerca in Ematologia molecolare e ora è professore associato all'istituto di Biomedicina e Salute di Guangzhou, in Cina, studia il funzionamento delle cellule per trovare una cura contro le malattie ematologiche più gravi e rare come le leucemie mieloidi acute.Poi c'è Emilia di Molfetta, una neuroscienziata di fama mondiale, ormai, che dal 2017 lavora come associato post-dottorato presso il laboratorio di Gord Fishell nell'Università di Harvard, il "Broad Institute of Harvard" e il "MIT & Harvard Medical School", negli Stati Uniti e che ha recentemente ottenuto un prestigioso premio a livello internazionale.
Sono la nostra "meglio gioventù", con la valigia in mano. Come loro ci sono altre migliaia di ragazzi che hanno studiato in Puglia, si sono formati e, poi, hanno fatto le valigie e sono andati a rincorrere i loro sogni e il loro futuro fuori dalla nostra regione.
Perché, evidentemente, si erano resi conto che qui il futuro non era per loro.
Ecco, occorre radicalmente invertire questa tendenza. E bisogna far presto. Perché altrimenti il nostro territorio si impoverisce in termini di competenze, capacità, intelligenze e si inaridisce.
In questi anni qualcosa si è fatto, sia a livello statale sia a livello regionale, per favorire il cosiddetto "rientro dei cervelli in fuga".
Ma è ancora troppo poco.
Questi ragazzi e queste ragazze sarebbero pronti a tornare in Puglia domani, se solo gli si potesse garantire opportunità di crescita personale e professionale. Se solo gli si potesse garantire una prospettiva fatta di certezze e non di precarietà, paura, ansie sul futuro.
ORA SI PUO'
Per questo ritengo che non si possa far leva solo sugli incentivi economici o sugli sgravi fiscali per consentire il rientro di questi nostri ragazzi. Questi strumenti sono importanti, certo, ma serve di più.
Serve che la Puglia lanci un programma per ripensare se stessa e porre la QUESTIONE GENERAZIONALE al centro della sua azione politica, investendo in termini di risorse e di fiducia per proiettare il nostro territorio nel futuro.
Qui ci sono tutte le condizioni affinché questo programma possa avere successo. Penso, per esempio ai laboratori presenti all'oncologico di Bari, nella divisione di ematologia guidata dal responsabile dell'area medica dell'Istituto di ricerca, il prof. Attilio Guarini, che non hanno niente da invidiare ai più avanzati e innovativi laboratori di tutto il mondo.
Ecco, il futuro della Puglia passa da qui. Non lasciamocelo scappare.
Fermiamo l'emorragia dei nostri cervelli in fuga.
RIPORTIAMOLI A CASA"