Febbre da “corallo” a Molfetta, tra biodiversità e il possibile ritorno turistico
Si valutano progetti per salvaguardare e valorizzare il prezioso fondale
giovedì 21 marzo 2019
15.42
Nonostante la grande rilevanza data alla notizia della scoperta (qui nel dettaglio) di coralligeni a Molfetta e nonostante l'importante pubblicazione del Dipartimento di Biologia dell'Università di Bari circa le rilevazioni fatte a Monopoli, gli esperti del settore continuano a minimizzare e ad affermare che tutto ciò era noto da molto tempo. E' di questo parere anche il dott. Gaetano Matrofilippo, molfettese e ricercatore del Dipartimento di Biologia Marina dell'Università di Napoli: «Non possiamo certamente parlare di scoperta eccezionale – ha commentato – ma tuttavia tale interesse potrebbe servire per spostare magari l'attenzione sul modo più idoneo di preservare tali biodiversità, messe continuamente a rischio dai comportamenti umani». Dunque se da un lato l'uomo è così affascinato da tali microrganismi, dovrebbe essere a sua volta interessato alla sua conservazione: «E' esattamente così – ha proseguito – in quanto molto spesso si tende a distruggere quanto madre natura crea in modo favoloso. Ben vengano le proposte di creare una nuova area marina protetta». In Puglia le aree marine protette sono al momento tre: quella di Torre Guaceto, delle Isole Tremiti e quella di Porto Cesareo. «Creare nuove aree marine protette – ha concluso il ricercatore – permetterebbe, al contrario di quanto si possa pensare, anche alla piccola pesca di svilupparsi, rendendo le acque più ricche di specie marine».
Intanto l'interesse suscitato dalle foto, realizzate soltanto qualche giorno fa da Daniele Marzella del Nucleo Sub Molfetta con una semplice go-pro a 11 metri di profondità, ha mosso qualcosa in città. Sarebbero già due le strutture ricettive di Molfetta ad aver ricevuto negli ultimi giorni quasi inaspettate prenotazioni nel mese di giugno da parte di un'associazione di Genova dedita ad immersioni subacquee: «In realtà mi sono trovato dinanzi a domande inaspettate – ha commentato il proprietario di uno dei b&b della città – in quanto mi ero letteralmente perso la notizia della scoperta di questi coralli. Inizialmente ho addirittura pensato che si fossero sbagliati o che avessero letto tipiche fake news da web. Da cittadino molfettese quello che si sta sviluppando intorno a questa scoperta non può che riempirmi di gioia, visto il disprezzo manifestato anche dai nostri stessi concittadini nei confronti del nostro mare».
Intanto l'interesse suscitato dalle foto, realizzate soltanto qualche giorno fa da Daniele Marzella del Nucleo Sub Molfetta con una semplice go-pro a 11 metri di profondità, ha mosso qualcosa in città. Sarebbero già due le strutture ricettive di Molfetta ad aver ricevuto negli ultimi giorni quasi inaspettate prenotazioni nel mese di giugno da parte di un'associazione di Genova dedita ad immersioni subacquee: «In realtà mi sono trovato dinanzi a domande inaspettate – ha commentato il proprietario di uno dei b&b della città – in quanto mi ero letteralmente perso la notizia della scoperta di questi coralli. Inizialmente ho addirittura pensato che si fossero sbagliati o che avessero letto tipiche fake news da web. Da cittadino molfettese quello che si sta sviluppando intorno a questa scoperta non può che riempirmi di gioia, visto il disprezzo manifestato anche dai nostri stessi concittadini nei confronti del nostro mare».