Eutanasia legale, domani a Molfetta altra giornata di raccolta firme
Appuntamento alle 20 in Piazza Municipio
sabato 11 settembre 2021
Dopo il successo della prima giornata di raccolta firme, i volontari della campagna referendaria "Liberi fino alla fine", tornano a Molfetta per continuare a raccogliere firme per chiedere un referendum che ha lo scopo di eliminare gli ostacoli alla legalizzazione dell'eutanasia.
Domenica 12 settembre, dalle ore 20.00, in Piazza Municipio i cittadini molfettesi potranno contribuire alla raccolta firme per il referendum sull'Eutanasia Legale, promosso dall'Associazione Luca Coscioni: 500 mila firme da raccogliere entro il 30 settembre. Il testo del referendum prevede una parziale abrogazione dell'art. 579 del codice penale ("omicidio del consenziente") che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per "eutanasia attiva".
In caso di approvazione si passerebbe dal modello del "indisponibilità alla vita" al principio della "disponibilità della vita" e dell'autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.
Il primo banchetto molfettese ha raccolto oltre 100 firme in pochissime ore e gli attivisti sono pronti ad accogliere nuove adesioni dei residenti contribuendo alla buona riuscita della raccolta affinché si possa difendere la dignità delle persone e il diritto di mettere un punto alle proprie sofferenze e ad una vita ormai segnata da una malattia terminale.
Domenica 12 settembre, dalle ore 20.00, in Piazza Municipio i cittadini molfettesi potranno contribuire alla raccolta firme per il referendum sull'Eutanasia Legale, promosso dall'Associazione Luca Coscioni: 500 mila firme da raccogliere entro il 30 settembre. Il testo del referendum prevede una parziale abrogazione dell'art. 579 del codice penale ("omicidio del consenziente") che impedisce la realizzazione di ciò che comunemente si intende per "eutanasia attiva".
In caso di approvazione si passerebbe dal modello del "indisponibilità alla vita" al principio della "disponibilità della vita" e dell'autodeterminazione individuale, già introdotto dalla Costituzione, ma che deve essere tradotto in pratica anche per persone che non siano dipendenti da trattamenti di sostegno vitale.
Il primo banchetto molfettese ha raccolto oltre 100 firme in pochissime ore e gli attivisti sono pronti ad accogliere nuove adesioni dei residenti contribuendo alla buona riuscita della raccolta affinché si possa difendere la dignità delle persone e il diritto di mettere un punto alle proprie sofferenze e ad una vita ormai segnata da una malattia terminale.