Estorsioni, sì ai domiciliari per un 18enne. Restano in carcere gli altri 3 arrestati
Il Tribunale di Trani ha disposto la sostituzione della misura cautelare. Rigettate le altre richieste
giovedì 5 settembre 2019
15.29
Il 18enne A.F., arrestato nell'ambito delle indagini sulla banda made in Molfetta accusata di aver chiesto il pizzo sparando colpi di pistola contro le auto di due imprenditori edili e facendo esplodere un ordigno all'ingresso della sede di una società di costruzioni, è stato scarcerato e ha ottenuto gli arresti domiciliari.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, infatti, ha disposto la sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari nei confronti del 18enne A.F., mentre il 22enne F.D.C. e il 19enne Umberto Monopoli restano reclusi presso la casa circondariale di Trani: per entrambi, infatti, il Tribunale del Riesame ha rigettato le rispettive istanze di scarcerazione.
Per il 26enne Domenico Minervini, infine, sfuggito al blitz del 5 agosto scorso e presentatosi spontaneamente al penitenziario di Trani 20 giorni dopo, si aspetta la fissazione dell'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame. Nei loro confronti il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura della Repubblica, emise un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Gli arrestati - accusati dei reati di tentata estorsione, danneggiamento e ricettazione, aggravato dall'uso delle armi da fuoco e di sostanze esplodenti - sono difesi dagli avvocati Michele Salvemini, Mauro Palma e Gaetano Panunzio.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Rossella Volpe, infatti, ha disposto la sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari nei confronti del 18enne A.F., mentre il 22enne F.D.C. e il 19enne Umberto Monopoli restano reclusi presso la casa circondariale di Trani: per entrambi, infatti, il Tribunale del Riesame ha rigettato le rispettive istanze di scarcerazione.
Per il 26enne Domenico Minervini, infine, sfuggito al blitz del 5 agosto scorso e presentatosi spontaneamente al penitenziario di Trani 20 giorni dopo, si aspetta la fissazione dell'udienza dinanzi al Tribunale del Riesame. Nei loro confronti il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, su richiesta della Procura della Repubblica, emise un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Gli arrestati - accusati dei reati di tentata estorsione, danneggiamento e ricettazione, aggravato dall'uso delle armi da fuoco e di sostanze esplodenti - sono difesi dagli avvocati Michele Salvemini, Mauro Palma e Gaetano Panunzio.