“Estate in autonomia”, un’esperienza esaltante per i ragazzi dell’associazione Appoggiati a Me Onlus
Il progetto si è svolto in tre momenti: piscina, campi di calcetto e vacanza in autonomia
sabato 17 agosto 2019
Obiettivo raggiunto con successo per il progetto "Estate in autonomia" - nato dalla collaborazione tra le associazioni "InCo", "Appoggiati a MeOnlus" e "Arciorizzonti" - ossia creare i presupposti per acquisire nuove competenze, allenare e generalizzare abilità acquisite, allenare le autonomie personali e sociali per un gruppo di ragazzi con disabilità.
Le iniziative del progetto "Estate in autonomia" sono state tre: un Campus estivo in piscina, l'attività pomeridiana presso i campetti di calcio di Viale Gramsci e per i ragazzi più grandi una vacanza in autonomia nella riviera romagnola, lontani dai genitori, ma sempre guidati da operatori specializzati.
Ricordiamo che il progetto ha ottenuto il punteggio più alto in Italia per le iniziative di solidarietà approvate dall'Agenzia nazionale giovani, all'interno del programma europeo del "Corpo Europeo di Solidarietà": in questa fase iniziale importantissimo è stato l'apporto dato da "Inco", mentre la fase di realizzazione del progetto è stata portata avanti da "Appoggiati a Me Onlus", e da settembre la palla passa a "Arciorizzonti" per la fase di disseminazione del progetto, ossia creare quella rete di conoscenze e buone prassi che consentano di diffondere una sempre maggiore inclusione sociale dei soggetti diversamente abili.
Sono le psicologhe: Anna Pascarella (coach del progetto), Roberta Baldini (presentatrice del progetto) e Teresa Piumelli (coordinatrice dei progetti psicoeducativi di "Appoggiati a Me Onlus"), a raccontarci di questa esaltante "avventura" vissuta dai ragazzi. Confermano, con orgoglio, che sono riusciti a viaggiare, prendersi cura di se stessi, divertirsi, precisano che loro sono sempre state al loro fianco pronti ad intervenire nel momento necessario.
«E' un'armonia particolare quella che si è creata in quelle giornate, lontani da casa, dai genitori, dai familiari, insomma lontani dall'ambiente protetto della quotidianità, perché sono riusciti a compiere dei gesti in autonomia, come per esempio farsi la doccia ricordandosi di prendere tutto il necessario, piuttosto che scegliere una pietanza al ristorante, o anche prendersi cura delle loro cose in spiaggia, o ancora scegliere l'abbigliamento più consono alle varie situazioni, quelli che noi consideriamo gesti scontati.
Ebbene hanno avuto occasione di esporsi a queste situazioni in maniera frequente durante la vacanza e pertanto di divenire sempre più capaci, aiutandosi anche fra di loro, noi siamo state delle ombre, dei supporti, delle figure che entravano in campo come guida in caso di necessità. Infatti, il nostro obiettivo, come operatori, era dare il massimo per poterli far stare bene, per poterli far divertire, ma allo stesso modo per poterli far allenare su specifiche competenze acquisite nel corso dell'anno».
Aggiungono: «al contempo ai ragazzi viene data la possibilità di acquisire maggiore autostima e autoefficacia, e a noi di capire anche su quello che dobbiamo lavorare, insieme con i genitori, nel corso dell'anno».
Altrettanto esaltante e divertente è stata l'esperienza in piscina e sui campi di calcio, dove ai bambini e ai ragazzi è stata data la possibilità di fare giochi di gruppo, giochi d'acqua e motori oppure attività in microgruppi omogenei per avere momenti di condivisione, tutto questo finalizzato ad allenare abilità comunicative, personali, sociali oltre che divertirsi e condividere momenti di benessere. Non sono mancati momenti in cui le due ragazze con disabilità facenti parte del gruppo hanno potuto sperimentare un ruolo anche di supporto ai più piccoli durante le attività.
Tra l'altro in queste attività l'associazione "Appoggiati a me Onlus" è stata supportata anche da due istruttori di nuoto e da un esperto di avviamento allo sport oltre che da numerosi volontari.
E' il presidente dell'associazione, Tommaso Gallo, a puntualizzare che «il grosso del lavoro è quello quotidiano, perché solo allenando continuamente ragazzi ed anche i genitori, si possono ottenere dei buoni esiti, non solo in questo progetto ma in tutti quelli che riguardano il futuro dei ragazzi.
Come in tutti i progetti che portiamo avanti vi è stato un lavoro di cesello organizzativo abbastanza complesso, siamo soddisfatti dei risultati. L'anno prossimo faremo tesoro di tutte le indicazioni che sono venute fuori quest'anno per continuare a migliorare, l'obiettivo è quello di alzare sempre di più l'asticella.
Il nostro punto di forza» - dice con orgoglio il presidente Gallo- «è la squadra formata sia dalle famiglie ma anche una squadra fortissima di professionisti, guidata dal nostro caposaldo la dott.ssa Chiara Ferrari, psicologa BCBA analista del comportamento certificata. Mi piace dire che siamo un triangolo isoscele alla base ci sono le famiglie e l'equipe, al vertice i ragazzi».
Da settembre , come dicevamo, si partirà con la fase di disseminazione nelle scuole superiori con la collaborazione dell'associazione "ArciOrizzonti", che servirà a spiegare in dettagli i tanti aspetti positivi di questo progetto e di tanti altri che sono allo studio, gettando così le basi per una società sempre più inclusiva.
Le iniziative del progetto "Estate in autonomia" sono state tre: un Campus estivo in piscina, l'attività pomeridiana presso i campetti di calcio di Viale Gramsci e per i ragazzi più grandi una vacanza in autonomia nella riviera romagnola, lontani dai genitori, ma sempre guidati da operatori specializzati.
Ricordiamo che il progetto ha ottenuto il punteggio più alto in Italia per le iniziative di solidarietà approvate dall'Agenzia nazionale giovani, all'interno del programma europeo del "Corpo Europeo di Solidarietà": in questa fase iniziale importantissimo è stato l'apporto dato da "Inco", mentre la fase di realizzazione del progetto è stata portata avanti da "Appoggiati a Me Onlus", e da settembre la palla passa a "Arciorizzonti" per la fase di disseminazione del progetto, ossia creare quella rete di conoscenze e buone prassi che consentano di diffondere una sempre maggiore inclusione sociale dei soggetti diversamente abili.
Sono le psicologhe: Anna Pascarella (coach del progetto), Roberta Baldini (presentatrice del progetto) e Teresa Piumelli (coordinatrice dei progetti psicoeducativi di "Appoggiati a Me Onlus"), a raccontarci di questa esaltante "avventura" vissuta dai ragazzi. Confermano, con orgoglio, che sono riusciti a viaggiare, prendersi cura di se stessi, divertirsi, precisano che loro sono sempre state al loro fianco pronti ad intervenire nel momento necessario.
«E' un'armonia particolare quella che si è creata in quelle giornate, lontani da casa, dai genitori, dai familiari, insomma lontani dall'ambiente protetto della quotidianità, perché sono riusciti a compiere dei gesti in autonomia, come per esempio farsi la doccia ricordandosi di prendere tutto il necessario, piuttosto che scegliere una pietanza al ristorante, o anche prendersi cura delle loro cose in spiaggia, o ancora scegliere l'abbigliamento più consono alle varie situazioni, quelli che noi consideriamo gesti scontati.
Ebbene hanno avuto occasione di esporsi a queste situazioni in maniera frequente durante la vacanza e pertanto di divenire sempre più capaci, aiutandosi anche fra di loro, noi siamo state delle ombre, dei supporti, delle figure che entravano in campo come guida in caso di necessità. Infatti, il nostro obiettivo, come operatori, era dare il massimo per poterli far stare bene, per poterli far divertire, ma allo stesso modo per poterli far allenare su specifiche competenze acquisite nel corso dell'anno».
Aggiungono: «al contempo ai ragazzi viene data la possibilità di acquisire maggiore autostima e autoefficacia, e a noi di capire anche su quello che dobbiamo lavorare, insieme con i genitori, nel corso dell'anno».
Altrettanto esaltante e divertente è stata l'esperienza in piscina e sui campi di calcio, dove ai bambini e ai ragazzi è stata data la possibilità di fare giochi di gruppo, giochi d'acqua e motori oppure attività in microgruppi omogenei per avere momenti di condivisione, tutto questo finalizzato ad allenare abilità comunicative, personali, sociali oltre che divertirsi e condividere momenti di benessere. Non sono mancati momenti in cui le due ragazze con disabilità facenti parte del gruppo hanno potuto sperimentare un ruolo anche di supporto ai più piccoli durante le attività.
Tra l'altro in queste attività l'associazione "Appoggiati a me Onlus" è stata supportata anche da due istruttori di nuoto e da un esperto di avviamento allo sport oltre che da numerosi volontari.
E' il presidente dell'associazione, Tommaso Gallo, a puntualizzare che «il grosso del lavoro è quello quotidiano, perché solo allenando continuamente ragazzi ed anche i genitori, si possono ottenere dei buoni esiti, non solo in questo progetto ma in tutti quelli che riguardano il futuro dei ragazzi.
Come in tutti i progetti che portiamo avanti vi è stato un lavoro di cesello organizzativo abbastanza complesso, siamo soddisfatti dei risultati. L'anno prossimo faremo tesoro di tutte le indicazioni che sono venute fuori quest'anno per continuare a migliorare, l'obiettivo è quello di alzare sempre di più l'asticella.
Il nostro punto di forza» - dice con orgoglio il presidente Gallo- «è la squadra formata sia dalle famiglie ma anche una squadra fortissima di professionisti, guidata dal nostro caposaldo la dott.ssa Chiara Ferrari, psicologa BCBA analista del comportamento certificata. Mi piace dire che siamo un triangolo isoscele alla base ci sono le famiglie e l'equipe, al vertice i ragazzi».
Da settembre , come dicevamo, si partirà con la fase di disseminazione nelle scuole superiori con la collaborazione dell'associazione "ArciOrizzonti", che servirà a spiegare in dettagli i tanti aspetti positivi di questo progetto e di tanti altri che sono allo studio, gettando così le basi per una società sempre più inclusiva.