Escort violentate e rapinate, altri casi?

Il 29enne è accusato di due episodi. Ma si sospetta che possa aver aggredito altre donne

mercoledì 26 ottobre 2016 10.42
Un 29enne, lo scorso 15 ottobre, è stato fermato con l'accusa di aver abusato sessualmente di due escort minacciandole con un coltello e costringendole a non opporre resistenza e ad avere rapporti non protetti.

L'uomo, un barese residente nel quartiere San Pasquale, di cui sono state fornite solo le iniziali del suo nome (N. V.) e nei cui confronti la magistratura di Trani ha contestato i reati di violenza sessuale continuata, rapina aggravata e resistenza a pubblico ufficiale è stato arrestato dagli uomini del Nucleo Operativo della Compagnia di Molfetta. Ma, adesso, il sospetto è che l'uomo abbia potuto commettere altre violenze, oltre alle due scoperte.

Gli abusi accertati dai Carabinieri della locale Compagnia e attribuiti all'indagato, sono quelli della notte del 26 settembre e del 13 ottobre scorsi quando il 29enne ha dato appuntamento, tramite numeri telefonici rintracciati su siti di incontri dedicati agli adulti, a due escort, nelle campagne di Molfetta. Il giovane, si è recato in campagna e, approfittando dell'oscurità, ha abusato sessualmente delle donne minacciandole con un coltello e costringendole a non opporre resistenza e ad avere rapporti non protetti.

Nella prima occasione lo stupro sarebbe avvenuto a bordo dell'auto della giovane malcapitata e nel secondo caso in un terreno abbandonato. La violenza dell'uomo ha intimorito le donne che non avrebbero reagito alle sue richieste ossessive. Dopo aver terminato i rapporti, il 29enne barese le avrebbe finanche rapinate delle borse, dei cellulari e dei soldi e sarebbe fuggito, abbandonandole, da sole, nei campi.

Solo l'aiuto dei passanti ha consentito alle donne di recarsi alla caserma dei Carabinieri di Molfetta per denunciare l'accaduto. Il trauma psicologico è stato tale, per le due malcapitate, da richiedere l'assistenza di personale medico specializzato. La svolta delle indagini è arrivata quando, il 15 ottobre scorso, il presunto violentatore seriale ha deciso di contattare nuovamente un numero trovato nello stesso sito per adulti, per incontrare l'ennesima vittima.

Il destino però ha voluto che la donna chiamata fosse la stessa che aveva subìto la violenza qualche giorno prima. Lei ha acconsentito all'incontro, ma ha anche informato i militi della Compagnia di Molfetta. È così scattata la trappola. All'appuntamento, pochi minuti prima della mezzanotte, nei pressi del bar Arcobaleno, la donna, accompagnata dai militari in borghese, ha riconosciuto immediatamente l'uomo che aveva abusato di lei.

A nulla è valso il tentativo del 29enne di sottrarsi alla cattura dei militari e, nonostante la sua violenta reazione, è stato bloccato e dopo ulteriori accertamenti arrestato e portato nel carcere di Trani. Il sospetto, però, è che il suo modus operandi - abusi sessuali, violenze, sevizie e rapine - ai danni di due escort possa avere una origine patologica ed essere stato usato quindi con serialità in altri casi, alcuni magari ancora non emersi.

Secondo i Carabinieri, diretti dal capitano Vito Ingrosso, le prostitute infatti sarebbero state le sue vittime preferite, mentre gli inquirenti sono al lavoro per controllare se ci sono altri casi di ragazze che possono far capo a lui, un ragazzo di 29 anni, biondo e con un vistoso tatuaggio disegnato sulla parte sinistra del petto. Le indagini, quindi, sono ancora apertissime.

L'invito, accorato, è però quello di recarsi presso la caserma di via Giovinazzo e di denunciare eventuali casi analoghi perché il fenomeno va combattuto. Grazie all'attività investigativa dell'Arma, ma soprattutto segnalando e parlandone senza paura e, soprattutto, senza alcuna vergogna.