Erika Cormio si dimette dalla segreteria del Partito Democratico di Molfetta
Cormio: «Decisione irrevocabile e con effetto immediato»
giovedì 21 maggio 2020
17.40
Erika Cormio si è ufficialmente dimessa dalla segreteria del Partito Democratico di Molfetta informando sia il segretario provinciale sia il segretario regionale del Piddì.
Una decisione definita «irrevocabile e con effetto immediato» dalla stessa Cormio, maturata negli ultimi mesi e che l'emergenza Coronavirus avrebbe solo posticipato.
La nipote del noto esponente molfettese del PCI Sandrino Fiore, prima donna a Molfetta ad essere al vertice del Partito Democratico, era diventata segretario del Partito Democratico di Molfetta il 20 ottobre 2017.
«Lasciare un qualcosa a cui si tiene è sempre difficile. Al PD ho dato molto. Mi sono immolata più volte in questi anni di lunga militanza poiché convinta ne valesse la pena. Utilizzando una metafora, è stato come la fatica di Sisifo. Ma arriva un momento in cui realizzi che qualcosa è cambiato, che gli sforzi di portare la palla al centro della competizione erano diventati inutili. Ho lottato per dare una direzione diversa, nuova a questo partito che facesse della condivisione, della progettualità e della democraticità la sua identità, ma la logica padronale ha avuto la meglio, in una smania di penalizzante protagonismo per la comunità molfettese. E quando mi sono accorta che il mio tempo era scaduto, quasi come un orologio le cui lancette hanno completato il giro, ho capito che era tempo di andare. E così ho fatto!», sono le prime dichiarazioni rese a MolfettaViva circa le ragioni della decisione.
Che anni sono stati?
La Cormio non si risparmia anche su questa risposta.
«Sono stati anni impegnativi. Mentre eravamo maggioranza al governo della città, il Partito Democratico affrontava uno dei periodi storici più complicati della sua vita politica. Anni in cui la ricerca della sua identità e dei suoi valori fondanti andava di pari passo ad un indice di gradimento discendente a livello nazionale. Eppure in tutte le competizioni elettorali susseguitesi, ci siamo difesi riportando qui a Molfetta risultati di gran lunga superiori non solo alle aspettative ma anche alla media nazionale. Amministrare è difficile, far politica amministrando lo è ancor di più. Pur tuttavia ho guidato un partito attento, presente e sempre attivo, lungimirante e positivo verso una amministrazione che aveva il compito di governare in maniera seria e responsabile una città come Molfetta che aveva bisogno di "poche chiacchiere e molti fatti". Ritengo di aver messo in campo una politica perbene, fatta di duro e silenzioso lavoro».
Le dimissioni dalla segreteria del Partito Democratico non significano però l'uscita dalla politica della Cormio.
«Io non lascio, io continuo. È impossibile che una come me lasci la politica. Semplicemente perché io posso far politica ovunque, poiché non è il PD che mi qualifica, ma la mia passione e il mio impegno. Dopo tutto è inaudito pensare che subdole pratiche asfaltatrici potranno mai esautorare tutto questo. Io esisto, oltre il ruolo di segretario del Partito Democratico», continua la Cormio, affermata e apprezzata professionista in città.
«Io sto con la politica. Auguro "Buon viaggio, che sia un'andata o un ritorno...". Per chi è curioso ascolti la canzone di Cremonini per svelare l'arcano. Per tutto il resto sorridiamo alla vita e andrà tutto bene», conclude.
Una decisione definita «irrevocabile e con effetto immediato» dalla stessa Cormio, maturata negli ultimi mesi e che l'emergenza Coronavirus avrebbe solo posticipato.
La nipote del noto esponente molfettese del PCI Sandrino Fiore, prima donna a Molfetta ad essere al vertice del Partito Democratico, era diventata segretario del Partito Democratico di Molfetta il 20 ottobre 2017.
«Lasciare un qualcosa a cui si tiene è sempre difficile. Al PD ho dato molto. Mi sono immolata più volte in questi anni di lunga militanza poiché convinta ne valesse la pena. Utilizzando una metafora, è stato come la fatica di Sisifo. Ma arriva un momento in cui realizzi che qualcosa è cambiato, che gli sforzi di portare la palla al centro della competizione erano diventati inutili. Ho lottato per dare una direzione diversa, nuova a questo partito che facesse della condivisione, della progettualità e della democraticità la sua identità, ma la logica padronale ha avuto la meglio, in una smania di penalizzante protagonismo per la comunità molfettese. E quando mi sono accorta che il mio tempo era scaduto, quasi come un orologio le cui lancette hanno completato il giro, ho capito che era tempo di andare. E così ho fatto!», sono le prime dichiarazioni rese a MolfettaViva circa le ragioni della decisione.
Che anni sono stati?
La Cormio non si risparmia anche su questa risposta.
«Sono stati anni impegnativi. Mentre eravamo maggioranza al governo della città, il Partito Democratico affrontava uno dei periodi storici più complicati della sua vita politica. Anni in cui la ricerca della sua identità e dei suoi valori fondanti andava di pari passo ad un indice di gradimento discendente a livello nazionale. Eppure in tutte le competizioni elettorali susseguitesi, ci siamo difesi riportando qui a Molfetta risultati di gran lunga superiori non solo alle aspettative ma anche alla media nazionale. Amministrare è difficile, far politica amministrando lo è ancor di più. Pur tuttavia ho guidato un partito attento, presente e sempre attivo, lungimirante e positivo verso una amministrazione che aveva il compito di governare in maniera seria e responsabile una città come Molfetta che aveva bisogno di "poche chiacchiere e molti fatti". Ritengo di aver messo in campo una politica perbene, fatta di duro e silenzioso lavoro».
Le dimissioni dalla segreteria del Partito Democratico non significano però l'uscita dalla politica della Cormio.
«Io non lascio, io continuo. È impossibile che una come me lasci la politica. Semplicemente perché io posso far politica ovunque, poiché non è il PD che mi qualifica, ma la mia passione e il mio impegno. Dopo tutto è inaudito pensare che subdole pratiche asfaltatrici potranno mai esautorare tutto questo. Io esisto, oltre il ruolo di segretario del Partito Democratico», continua la Cormio, affermata e apprezzata professionista in città.
«Io sto con la politica. Auguro "Buon viaggio, che sia un'andata o un ritorno...". Per chi è curioso ascolti la canzone di Cremonini per svelare l'arcano. Per tutto il resto sorridiamo alla vita e andrà tutto bene», conclude.