Erika Cormio chiude la campagna elettorale per le Regionali

Sul palco, con lei, De Nicolo, Ginefra e Grassi

venerdì 29 maggio 2015 19.49
"Da lunedì – dice, dal palco, Erika Cormio, la candida Pd al consiglio regionale, in occasione della chiusura della campagna elettorale – si cambia: partendo da Molfetta per approdare in Regione Puglia". Con lei sul palco ci sono gli onorevoli Grassi e Ginefra oltre al segretario provinciale Pagano e al segretario cittadino Pd, Piero De Nicolo che annuncia "Se Paola Natalicchio non chiede scusa al Partito democratico per le offese propalate durante il suo comizio il PD trarrà le dovute conseguenze e chiederà all'assessore Spadavecchia di autosospendersi dalla carica di assessore. Tra l'altro, unico assessore PD in giunta".

Poi aggiunge. "Il 1994 segna l'anno della discesa in campo sia di Silvio Berlusconi che di Guglielmo Minervini. Peccato che il primo è fuori dalla politica mentre il secondo si candida, con il cambio di casacca, a voler svolgere il ruolo istituzionale per altri 5 anni".

"L'intento della mia segreteria – sottolinea de Nicolo – non poteva essere quello di scacciarci sulle posizioni oltranziste (con dieci anni seduti in poltrona, poi!) ma allargare la base del consenso e, soprattutto, riuscire a rappresentare i bisogni emergenti e nuovi della comunità molfettese che non riesce più a trovare ascolto nella coppia Minervini–Natalicchio".

E poi. "La città ha bisogno di essere governata così come la Regione Puglia. E questo deve avvenire partendo dalle distrazioni di questi ultimi mesi. Noi ci impegniamo ad essere costruttori di buona ed efficace amministrazione".


Il messaggio, dal palco, di Erika Cormio VADO via perché sono stanca degli spacciatori di illusioni. RESTO qui perché voglio essere artigiano delle speranze di tutti voi, di tutti noi. VADO via perché gli altri non hanno il coraggio e la voglia di farsi da parte. RESTO qui perché io invece ho il coraggio di farli da parte e la voglia di esserci. VADO via perché sembra che qui non ci sia nessuno che pensi a noi. RESTO qui perché voglio provare io con voi a pensare a noi. VADO via perché sono stanca dei vecchi percorsi. RESTO qui perché sarò la prima donna molfettese consigliere regionale. VADO via perché sono stufa delle urla, degli integralismi e delle denigrazioni. Da palco e non. RESTO qui perché il silenzio è equilibrio, verità, buon senso e rispetto; e perché vale più di 1000 parole. VADO via perché vedo ancora, ovunque, troppe zavorre dinastiche. RESTO qui perché non ho voglia di lasciare la città alle zavorre dinastiche. VADO via perché ci sono troppe cose che non vanno. RESTO qui perché quello non va, è tempo che inizi ad andare per Molfetta, per i molfettesi, per la Puglia, per i pugliesi. RESTO QUI perché non voglio andare via, perché non sono mai andata via, perché Molfetta mi ha sempre dato un motivo in più per restare ed uno in meno per andare. RESTO QUI perché in questo peregrinare quotidiano, in ogni angolo della città, ho ritrovato quel seme della politica lasciato intatto da un uomo, mio nonno, Sandro Fiore. I molfettesi hanno ancora oggi vivo il ricordo di un uomo, di un politico, che si è speso per la città, per la nostra comunità.