Eppur si muove, l'arte racconta l'arte
Mostra al Torriore Passari
giovedì 6 novembre 2014
7.43
Sono veramente tanti i curiosi e i turisti che dal 25 ottobre, giorno dell'inaugurazione, stanno visitando "Eppur si muove" la mostra allestita presso il Torrione Passeri di Molfetta.
Il progetto espositivo, ideato e curato da Michela Casavola e Giacomo Zaza, promosso dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dal Comune di Molfetta, Assessorato alla Cultura e al Turismo, patrocinato dall'Università degli Studi di Bari, unisce quattro artisti le cui pratiche rivestono tematiche politico-sociali e antropologiche transnazionali: Luca Vitone, gli artisti cubani Lázaro Saavedra e Liudmila&Nelson, e la guatemalteca Regina José Galindo.
La mostra prende il titolo dall'opera Eppur si muove di Luca Vitone, pensata e prodotta per la sala circolare del Torrione. Quest'opera è la tappa conclusiva di un ampio progetto di Vitone che dalla bandiera nera con ruota rossa si trasforma in un ipotetico viaggio di ritorno del popolo rom alla loro terra di origine. Un viaggio a ritroso, dall'Italia all'India, simboleggiato da vari elementi, tra cui una grande sagoma cartografica che unisce le undici nazioni percorse dalla comunità nomade.
La frase "Eppur si muove", storicamente attribuita a Galileo Galilei, stimola dubbi e riflessioni. In questo caso, è metafora dello sconfinamento e della mobilità all'interno delle sfere economiche e politiche, delle questioni legate alla nazionalità e all'appartenenza. I quattro artisti trasmettono una ricchezza simbolica e un vitalismo che portano a discutere la realtà. Il loro orizzonte critico-riflessivo muta la nostra condizione, nonché la coscienza di essa. La loro pratica artistica è una esperienza "in movimento" che incontra le minoranze culturali e fa appello alla complicità di conoscenze, al valore dell'Altro, facendo nascere nuove interpretazioni e ponendo tanti interrogativi. Ad esempio, Regina Galindo utilizza il suo corpo non soltanto per denunciare i traumi della storia del Guatemala, ma anche per discutere le ingiustizie e le disuguaglianze. Il video Big Bang, tratto dalla performance realizzata a Boston ed esposto in anteprima assoluta per la mostra al Torrione Passari, allude alle dinamiche economiche interconnesse che dominano la nostra era. Il popolo rom, Cuba e il Guatemala, nonostante le limitazioni interne e i condizionamenti esterni imposti dai sistemi finanziari mondiali, mantengono una propria vitalità culturale, in lotta "contro il tempo".
La mostra potrà essere visionata fino al 29 dicembre con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 dalle 17.30 alle 21.00. Vi è anche la possibilità di effettuare visite guidate su prenotazione.
Il progetto espositivo, ideato e curato da Michela Casavola e Giacomo Zaza, promosso dall'Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dal Comune di Molfetta, Assessorato alla Cultura e al Turismo, patrocinato dall'Università degli Studi di Bari, unisce quattro artisti le cui pratiche rivestono tematiche politico-sociali e antropologiche transnazionali: Luca Vitone, gli artisti cubani Lázaro Saavedra e Liudmila&Nelson, e la guatemalteca Regina José Galindo.
La mostra prende il titolo dall'opera Eppur si muove di Luca Vitone, pensata e prodotta per la sala circolare del Torrione. Quest'opera è la tappa conclusiva di un ampio progetto di Vitone che dalla bandiera nera con ruota rossa si trasforma in un ipotetico viaggio di ritorno del popolo rom alla loro terra di origine. Un viaggio a ritroso, dall'Italia all'India, simboleggiato da vari elementi, tra cui una grande sagoma cartografica che unisce le undici nazioni percorse dalla comunità nomade.
La frase "Eppur si muove", storicamente attribuita a Galileo Galilei, stimola dubbi e riflessioni. In questo caso, è metafora dello sconfinamento e della mobilità all'interno delle sfere economiche e politiche, delle questioni legate alla nazionalità e all'appartenenza. I quattro artisti trasmettono una ricchezza simbolica e un vitalismo che portano a discutere la realtà. Il loro orizzonte critico-riflessivo muta la nostra condizione, nonché la coscienza di essa. La loro pratica artistica è una esperienza "in movimento" che incontra le minoranze culturali e fa appello alla complicità di conoscenze, al valore dell'Altro, facendo nascere nuove interpretazioni e ponendo tanti interrogativi. Ad esempio, Regina Galindo utilizza il suo corpo non soltanto per denunciare i traumi della storia del Guatemala, ma anche per discutere le ingiustizie e le disuguaglianze. Il video Big Bang, tratto dalla performance realizzata a Boston ed esposto in anteprima assoluta per la mostra al Torrione Passari, allude alle dinamiche economiche interconnesse che dominano la nostra era. Il popolo rom, Cuba e il Guatemala, nonostante le limitazioni interne e i condizionamenti esterni imposti dai sistemi finanziari mondiali, mantengono una propria vitalità culturale, in lotta "contro il tempo".
La mostra potrà essere visionata fino al 29 dicembre con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 dalle 17.30 alle 21.00. Vi è anche la possibilità di effettuare visite guidate su prenotazione.