Entra nel vivo il processo American Express

Il processo resta a Trani, a marzo previsti numerosi interrogatori

venerdì 5 dicembre 2014 7.24
Entrerà nel vivo il 19 marzo il processo sui presunti meccanismi illeciti che si celerebbero tra le pieghe contrattuali delle revolving cards di American Express.
Il giorno di San Giuseppe verranno interrogati numerosi testimoni indicati dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Michele Ruggiero. Che ha incassato un punto procedurale a favore. Quello sulla competenza territoriale del Tribunale tranese chiamato a giudicare sulle ipotesi di usura e truffa sia tentata che consumata contestate a cinque importanti figure del colosso "Amex".
Il Tribunale ha rigettato l'eccezione d'incompetenza territoriale avanzata dal collegio difensivo degli imputati nella prima udienza celebratasi il 27 novembre. Per i legali sarebbe stato competente il Tribunale di Roma perché lì c'è la cassa di American Express, dove sono confluiti gli oneri dei consumatori (i titolari delle revolving cards) ritenuti frutto di meccanismi truffaldini ed usurari.
Sul banco degli imputati siedono: Melissa Perinetti, dirigente dell'area prodotti carte di American Express e Daniele Di Febo, dirigente della "Area Compliance", settore che cura la conformità alla normativa italiana dei prodotti della banca americana; Giglio Del Borgo, direttore generale e rappresentante legale di American Express Service Europe Limited per l'Italia e responsabile area carte e viaggi dal 2005 al 12 marzo 2008; Massimo Quarra, con lo stesso ruolo di Del Borgo dal 12 marzo 2008 in poi; e Francesco Fontana, rappresentante legale dell'American Express Service Europe Limited, dirigente dell'area ufficio legale.
Per il pubblico ministero Ruggiero, American Express avrebbe conseguito un ingiusto vantaggio patrimoniale grazie ad artifizi e raggiri ed a clausole contrattuali insidiose e poco chiare.
Il processo vede costituiti parte civile quattro titolari di carte di credito residenti nel circondario del Tribunale di Trani, tra cui un finanziere molfettese, che denunciarono i presunti illeciti e l'Adusbef, sia a livello regionale che nazionale.