Emiliano: «Basta con i colori delle regioni, è ora di convivere con il Covid»
Le parole del presidente della Regione Puglia
giovedì 27 gennaio 2022
Alleggerire la gestione di tutto il sistema anti-Covid, con regole più semplice e legate soprattutto ai non vaccinati oltre che alla presenza di positivi con sintomi: si potrebbe riassumere così il pensiero di Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, che in un'intervista a Repubblica ha detto la sua in merito a questa nuova fase pandemica che però tende verso una vera e propria convivenza con il virus.
«Le Regioni in maniera unitaria - spiega Emiliano - stanno chiedendo al governo una semplificazione delle procedure. La prima considerazione riguarda l'elevatissima copertura vaccinale che abbiamo raggiunto in Italia, e ancor di più nella nostra regione. In Puglia l'83% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale e il 61% ha ricevuto il richiamo. Quasi la metà del target in età pediatrica ha già avuto la prima dose, un primato nazionale che mi rende particolarmente orgoglioso perché testimonia il senso di responsabilità e di comunità dei pugliesi. La stragrande maggioranza della popolazione, quindi, ha la copertura necessaria per riprendere in sicurezza la propria vita e aspirare a un ritorno alla normalità, continuando a rispettare poche semplici regole. Questo vale per la scuola, il lavoro, la vita sociale ed è in linea anche con il percorso intrapreso da altri Paesi europei».
«C'è la presa d'atto, da parte della Conferenza, che il numero di contagi dovuto alla variante Omicron ha fatto saltare ovunque il contact tracing. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ci dice che il tracciamento, che è una misura di contenimento, è sostenibile al di sotto di 50 casi per 100mila: in Italia siamo a una incidenza di 1.960 casi per 100mila, il contact tracing a fronte di questi numeri non è efficace nell'attuale contesto epidemiologico. È evidente che è necessario aggiornare la strategia, in modo da concentrare il lavoro e gli sforzi dei dipartimenti di prevenzione dove più c'è bisogno» aggiunge.
«Il ragionamento - prosegue il governatore pugliese - parte sempre dal grande senso di responsabilità degli italiani, che hanno creduto in massa nel vaccino e che giustamente adesso chiedono di poter vivere senza le stringenti limitazioni che hanno caratterizzato le fasi precedenti della pandemia. Il mio auspicio è che la curva dei contagi e delle ospedalizzazioni possa iniziare a scendere accompagnando quindi questo processo di normalizzazione. È evidente che ogni decisione deve essere assunta sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili. Tuttavia, ci sono recenti indicazioni da parte dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, di aggiornamento delle misure di isolamento e quarantena che potrebbero essere prese in considerazione, soprattutto nei contesti a elevata pressione o di particolare rilevanza per la società».
«Abbiamo chiesto alle famiglie, ai bambini e ai giovani di vaccinarsi e lo hanno fatto. Hanno dato fiducia alle istituzioni e alle autorità sanitarie scrivendo pagine molto belle di questa campagna vaccinale. Adesso il governo deve farsi carico della domanda che arriva proprio dall'ambito scolastico di rendere la loro vita meno difficile e complicata. La Puglia da questo punto di vista è veramente un esempio, ormai ne parlano in tutta Italia. Grazie al nostro modello di vaccinazione scuola per scuola, in aggiunta alla prenotazione negli hub o studi medici, il 46,3 per cento del target 5-11 anni ha già rivenuto la prima dose, 17,4 punti sopra la media nazionale; numeri altissimi anche per la fascia 12-19 anni: l'85 per cento ha almeno una dose, il 79 ha completato il ciclo e il 22 ha già la terza dose» conclude Emiliano.
«Le Regioni in maniera unitaria - spiega Emiliano - stanno chiedendo al governo una semplificazione delle procedure. La prima considerazione riguarda l'elevatissima copertura vaccinale che abbiamo raggiunto in Italia, e ancor di più nella nostra regione. In Puglia l'83% della popolazione over 12 ha completato il ciclo vaccinale e il 61% ha ricevuto il richiamo. Quasi la metà del target in età pediatrica ha già avuto la prima dose, un primato nazionale che mi rende particolarmente orgoglioso perché testimonia il senso di responsabilità e di comunità dei pugliesi. La stragrande maggioranza della popolazione, quindi, ha la copertura necessaria per riprendere in sicurezza la propria vita e aspirare a un ritorno alla normalità, continuando a rispettare poche semplici regole. Questo vale per la scuola, il lavoro, la vita sociale ed è in linea anche con il percorso intrapreso da altri Paesi europei».
«C'è la presa d'atto, da parte della Conferenza, che il numero di contagi dovuto alla variante Omicron ha fatto saltare ovunque il contact tracing. Lo stesso Istituto Superiore di Sanità ci dice che il tracciamento, che è una misura di contenimento, è sostenibile al di sotto di 50 casi per 100mila: in Italia siamo a una incidenza di 1.960 casi per 100mila, il contact tracing a fronte di questi numeri non è efficace nell'attuale contesto epidemiologico. È evidente che è necessario aggiornare la strategia, in modo da concentrare il lavoro e gli sforzi dei dipartimenti di prevenzione dove più c'è bisogno» aggiunge.
«Il ragionamento - prosegue il governatore pugliese - parte sempre dal grande senso di responsabilità degli italiani, che hanno creduto in massa nel vaccino e che giustamente adesso chiedono di poter vivere senza le stringenti limitazioni che hanno caratterizzato le fasi precedenti della pandemia. Il mio auspicio è che la curva dei contagi e delle ospedalizzazioni possa iniziare a scendere accompagnando quindi questo processo di normalizzazione. È evidente che ogni decisione deve essere assunta sulla base delle migliori evidenze scientifiche disponibili. Tuttavia, ci sono recenti indicazioni da parte dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, di aggiornamento delle misure di isolamento e quarantena che potrebbero essere prese in considerazione, soprattutto nei contesti a elevata pressione o di particolare rilevanza per la società».
«Abbiamo chiesto alle famiglie, ai bambini e ai giovani di vaccinarsi e lo hanno fatto. Hanno dato fiducia alle istituzioni e alle autorità sanitarie scrivendo pagine molto belle di questa campagna vaccinale. Adesso il governo deve farsi carico della domanda che arriva proprio dall'ambito scolastico di rendere la loro vita meno difficile e complicata. La Puglia da questo punto di vista è veramente un esempio, ormai ne parlano in tutta Italia. Grazie al nostro modello di vaccinazione scuola per scuola, in aggiunta alla prenotazione negli hub o studi medici, il 46,3 per cento del target 5-11 anni ha già rivenuto la prima dose, 17,4 punti sopra la media nazionale; numeri altissimi anche per la fascia 12-19 anni: l'85 per cento ha almeno una dose, il 79 ha completato il ciclo e il 22 ha già la terza dose» conclude Emiliano.